Come la geometria analitica usa i metodi dell’analisi matematica per studiare le curve geometriche, così la geometria algebrica usa i metodi dell’algebra per studiare le curve geometriche. Detto così sembra tutto semplice, ma in effetti, come Ottavio G. Rizzo ci spiega in questo volume, l’algebra è un ottimo strumento unificatrice, che permette di capire meglio per esempio come funzionano le coniche… ed è stata la via per la dimostrazione dell’Ultimo Teorema di Fermat (no, non se ne parla qui, ma ci sono degli accenni a cosa sono le curve ellittiche che giocano un ruolo fondamentale nella dimostrazione). I miei giochi matematici trattano del potenziale nel senso fisico, cioè una funzione da minimizzare o massimizzare; il Maestro della Matematica è Kurt Gödel, l’uomo che ha rivoluzionato la logica.
Ottavio G. Rizzo, Le equazioni differenziali, allegato a Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera, €6.99 più il prezzo del giornale.
Ultimo aggiornamento: 2024-08-19 19:09



I libri sul rapporto aureo, nel bene e nel male, sono solitamente pieni di fattoidi tendenti al new age, anche quando l’autore vuole spiegare perché quelle associazioni sono tirate per i capelli e non hanno nessun fondamento reale. Ben venga quindi questo libro, dove Dunlap si limita a considerazioni puramente matematiche sul rapporto aureo (e sui numeri di Fibonacci e di Lucas, che sono strettamente collegati ad esso). È un po’ buffo che Dunlap usi il “vecchio” simbolo τ per il numero, dopo che già da un paio di decenni Martin Gardner aveva sdoganato il ϕ (più per Fibonacci che per Fidia, secondo me), ma non è un problema. Peccato per qualche refuso che rende più complicata la lettura, come quando un ottaedro è diventato un tetraedro.
Avrei dovuto accorgermi prima che Banti è uno storico (è perfino possibile che quarant’anni fa l’abbia per caso incontrato nella mensa della Normale…) e non un critico musicale. Questo significa in pratica che il primo capitolo del libro non ha in realtà nulla a che fare con la musica, ma cerchi di mostrare somiglianze e differenze tra gli USA e il Regno Unito nei quindici anni dopo la seconda guerra mondiale. Nel seguito entra più nel merito musicale, anche se la sua scelta è comunque quella di raffrontare Sgt. Pepper con la varia musica che si faceva in quel periodo e in quello precedente. A me personalmente è interessata soprattutto l’analisi musicale di Pasquale Laino (attenzione: è roba tosta, dovete saperne già di musica) e ho trovato comodo il lungo glossario di termini musicali alla fine del libro.