Archivi categoria: povera_matematica

crolli derivati

[meno venticinque percento?]
Silvia mi ha segnalato questo articolo di rep.it, citato anche in homepage. Cosa dice una persona con un minimo di conoscenze matematiche, se legge un titolo “Crollano le partite Iva, aprile -25,8%”? Presumibilmente che rispetto all’anno scorso (o al mese scorso, se è un tipo molto pessimista) il numero totale di partite Iva si è ridotto di un quarto. Milioni di persone lasciate a spasso dal loro lavoro pseudoindipendente.
Una persona che conosce come i titolisti dei giornali nostrani ne sappiano di matematica inizia a leggere il testo dell’articolo, e scopre che «Nello scorso mese di aprile sono state aperte 46.337 nuove partite Iva; in confronto al corrispondente mese dello scorso anno si registra una flessione del 3%, mentre, rispetto al mese precedente, il calo è pari al 25,8%». Insomma si sbatte come titolone un dato assolutamente inutile – non sappiamo affatto se ci sono motivi congiunturali per aprire partite Iva a marzo rispetto ad aprile, per esempio, e nell’articolo non viene certo spiegato – e soprattutto un numero che è al più assimilabile a una derivata e non a un valore assoluto: per quanto ci è dato di sapere, il numero di partite Iva ad aprile 2012 può essere ben maggiore sia di quello di marzo 2012 che di quello di aprile 2011, e di nuovo dall’articolo non si può ricavare nulla visto che quei dati sono accuratamente taciuti. (Poi possiamo appunto discutere se avere più o meno partite Iva sia una cosa buona o una cosa cattiva, e neppure qua il titolo aiuta, visto che dà già una sua interpretazione)
Insomma, come al solito la matematica è negletta :-(

Ultimo aggiornamento: 2012-06-11 14:51

all’incontrario va

[salire da 40 a 36]
Certo, nel 2011 e soprattutto quest’anno il numero di danneggiamenti gravi delle bici del BikeMi è davvero esploso, come si legge nell’articolo: ma forse sarebbe stato meglio leggere tutti i numeri prima di mettersi alla tastiera, così si sarebbe potuto scrivere una frase anche matematicamente corretta…
(non c’entra con la povera matematica, ma davvero il 5% di riparazioni al giorno del parco BikeMi è fisiologico?)

Ultimo aggiornamento: 2012-06-06 12:46

il tenero Renato

Dev’essere duro per molti degli ex-ministri dell’ultimo governo Berlusconi rassegnarsi alla perdita di interesse da parte dei media: il termine “attention whore” viene subito in mente. Per Renato Brunetta deve essere ancora peggio, mi sa: così il nostro grande economista del nordest sfrutta le sue indubbie conoscenze e il proprio sito web per spiegarci che andava molto meglio prima.
Abbiamo così questo post dove il Nostro mostra – dati alla mano! – che lo spread dei nostri Btp decennali rispetto ai Bund tedeschi è peggiore con il governo Monti rispetto all’ultimo periodo del governo Berlusconi: a parità di giorni, la media aritmetica di quest’ultimo era inferiore di 77 punti a quella dell’attuale PresConsMin. Non c’è trucco non c’è inganno: i numeri sono quelli e parlano chiaro.
Peccato che Brunetta, come gli capita spesso, abbia voluto strafare. Ha così corredato il suo post da un grafico, che come si sa vale più di mille parole. Il giaio è che di matematica sono in pochi a capirci, di economia ancora meno, ma a guardare le figure sono buoni tutti. E la figura mostra chiaramente quello che immaginavamo già in tanti: che cioè l’andamento dello spread negli ultimi mesi del governo Berlusconi è stato sostanzialmente crescente, mentre con il governo Monti c’è stato un primo periodo stabile seguito da un andamento decrescente. Lungi da me il voler insinuare una correlazione tra il mutamento alla guida dell’Italia e questa differenza di comportamento; ma è un fatto, e non lo si può certo negare. Non è che serva conoscere le derivate, o se per questo i derivati, per comprendere cosa sia successo in questi ultimi mesi.
P.S.: il tenero Renato è però un Vero Esperto di inferenze statistiche. Pensateci un attimo: proseguendo Monti il suo mandato, per avere dati confrontabili occorrerà tornare sempre più indietro nel periodo arcardico berlusconiano, il che se tanto mi dà tanto corrisponderà a una differenza ancora più marcata a favore di quest’ultimo. Chiamatelo stupido.

Ultimo aggiornamento: 2014-03-05 11:05

trascinamento

[e perché mai quella sarebbe una base?]
Oggi il Corriere della Sera è stata una fonte molto interessante per chi va a caccia di errori. A pagina 5, in un articolo sul costo dei carburanti che potrebbe vanificare la minima riduzione dell’inflazione che si è avuta questo mese, era presente la frase che ho ritagliato e mostrato qui sopra.
Che c’è di strano, magari vi state chiedendo? Semplice. L’effetto trascinamento esiste, in effetti: ed è vero che anche se i prezzi al consumo rimanessero costanti per tutto il resto dell’anno avremmo un tasso medio annuo dell’1,6%. Ma non è affatto vero che “di meno non si potrà fare”! Chi è che dice che i prezzi al consumo possono solo salire? Abbiamo avuto un caso di “inflazione negativa” (l’avevo chiamata deflazione, ma il termine ancorché corretto etimologicamente non ha proprio quel significato pratico) non più tardi di tre anni e mezzo fa, non nel Giurassico.
Vi dico subito che spero non accada di nuovo una cosa del genere, perché significherebbe trovarsi in una crisi ancora peggiore dell’attuale, ma almeno in teoria la cosa funziona così. Insomma, la matematica non è un’opinione nemmeno sulle pagine di un giornale!

Ultimo aggiornamento: 2012-02-23 12:02

indice di saturazione dei mezzi e delle banchine

A quanto sembra, una delle Grandi Idee di ATM per potenziare i mezzi pubblici è farli pagare di più nelle ore di punta, invitando così in pratica la gente a sfruttarli per tutta la giornata e ottimizzando il loro uso. Potrei commentare che non tutti hanno la possibilità di cambiare orari e che è vero che nelle ore di morbida ATM potrebbe aggiungere mezzi ma dovrebbe prima assumere autisti: ma quelle non sono considerazioni matematiche, a meno che non abbia un modello numerico.
Quello che invece vorrei commentare è la seguente frase del neopresidente di Atm Bruno Rota: «Il problema è l’indice di saturazione dei mezzi e delle banchine, il numero di persone per metro quadro (al massimo sei), che in certe ore sono del 75%. Questo significa che ci sono quarti d’ora in cui la concentrazione è superiore al 100%». D’accordo, magari non è stata proprio proniunciata così, ma sicuramente così è stata scritta. L’affronto alla logica non è dovuto alla possibilità che la concentrazione sia superiore al 100%, come qualcuno potrebbe ingenuamente penare: gli esseri umani, a differenza dei liquidi, non sono incompressibili e per sperabilmente brevi periodi si può immaginare che di sardine nel bus ce ne siano più di sei per metro quadro, persino in inverno con cappotti e giacconi. Non è nemmeno dovuto ai “quarti d’ora” messi lì quasi come abbellimento: è presumibile che la granularità delle statistiche in mano ad ATM sia di quell’ordine di grandezza.
L’affronto alla logica è nell’immaginare che da un indice medio del 75% in certe ore segua necessariamente che ci siano certi quarti d’ora in cui si superi il 100%. È come dire “sto andando in autostrada, e nell’ultima ora ho tenuto la media dei 75 all’ora; pertanto in certi quarti d’ora ho superato i 100 all’ora”. Chi lo dice? Nessuno, anzi lo dice Bruno Rota o il giornalista che ha riportato il suo pensiero. La cosa può essere vera, messa in quel modo è probabilmente falsa (immagino che l’occupazione al 75% non sia sulle singole ore ma su una fascia tipo 7-20; altrimenti è difficile riuscire a superare il 100% in un quarto d’ora) ma comunque non è dimostrabile logicamente.
E nessuno mi venga a dire che non è possibile sperare in una qualsivoglia logica quando si parla di trasporti pubblici.

Ultimo aggiornamento: 2011-12-01 10:49

Percentuali strane

[strane percentuali] Un mese abbondante orsono, Dino mi scrisse dicendo che si era accorto che i biscotti Oro Saiwa non avevano più le percentuali dei vari ingredienti riportate in etichetta. Confesso che, pur essendo un grande consumatore di Oro Saiwa, non me ne ero affatto accorto. Dino comunque mi ha mandato una scansione della tabella delle percentuali precedente alla misteriosa sparizione, tabella che vedete qui sopra.
Chissà com’è possibile che la somma delle percentuali superi il 100%. Mi è capitato di vedere cose simili nelle marmellate, ma lì si perde sicuramente acqua nel processo di creazione (così è possibile una marmellata di prugne dove ci sono più di 100 grammi di prugne per 100 grammi di prodotto) e poi si possono contare due volte gli zuccheri, una nel totale e una nella parte della polpa di frutta. Ma qui non pareva il caso. Misteri…

Ultimo aggiornamento: 2011-11-15 14:28

numero illegale

[la divisione è un concetto complicato]
Mi sa che la giornata di oggi, almeno per quanto riguarda Repubblica.it, sarebbe da incorniciare sotto il titolo di “matematica, questa sconosciuta”. Il riquadro qui sopra è parte della diretta parlamentare di oggi. Vabbè, c’è scritto “charito” invece che “chiarito”, ma capisco come sia possibile fare un errore di ortografia mentre si sta concitatamente scrivendo. Capisco anche – e mi pare perfettamente logico – che «un deputato in missione, se vota, non sarà più considerato in missione»: non che mi sia chiaro perché un deputato in missione (per conto di dio Silvio?) sia a Montecitorio, ma questi ragionamenti politici non mi entreranno mai in testa. Il corollario è che se un deputato non vota perché in missione allora il numero legale diminuisce: anche qua il ragionamento non fa una grinza, perché se uno è assente giustificato per motivi legati al suo essere deputato non è giusto considerarlo nella maggioranza.
Quello che non capisco è come faccia qualcuno (non so se l’ufficio di presidenza della Camera o il giornalista che scrive la diretta, e non so nemmeno quale delle due possibilità sia la peggiore) ad affermare «Pertanto se tutti i 50 deputati in missione votassero, il numero legale sarebbe a quota 315. Se votassero solo 25 deputati in missione, il numero legale sarebbe a quota 290. Se nessun deputato in missione votasse, il numero legale sarebbe a quota 265». Eppure la divisione per due non è un calcolo così complicato, ne sono certo. Non ci sono assenti in missione? I deputati sono 630, diviso per due fa 315. (Per amor di precisione il presidente non vota, quindi si parte da 629, quindi 315 è effettivamente la maggioranza e non un pareggio). Ci sono 25 persone da considerare in missione? Si scende a 605 potenziali votanti, quindi la maggioranza è di 303. I missionisti sono 50? L’assemblea scende a 580, la maggioranza scende a 290.
Come possiamo pretendere di rimettere a posto i conti pubblici se non sappiamo nemmeno fare questo tipo di conti?

Ultimo aggiornamento: 2011-10-14 14:00

Troppa grazia santa Wikipedia!

[suvvìa, sei miliardi di voci sono un po' troppe] Oggi Repubblica ha un’intervista a Jimmy Wales (garantisco che io non c’entro nulla al riguardo). Il guaio è che io ho una forma mentis per cui i numeri mi saltano subito all’occhio, e io sono saltato del tutto quando ho letto che Wikipedia (in tutte le edizioni nelle varie lingue) ha «oltre sei miliardi di voci scritte da anonimi volontari».
Anonimi non è detto, quando ci lavoro io sono tutto meno che anonimo; ma il punto che mi ha lasciato basito è stato il “sei miliardi di voci”. La wikipedia in italiano, che è una delle più grandi, ha circa 850000 voci; quella in inglese non arriva a 4 milioni – che sono tantissime, intendiamoci!. Ho provato a googlare number of articles wikipedia: il primo risultato è stato questo, dove oggi è indicato che ci sono 8 miliardi di parole in 19 milioni di voci. Per trovare il numero complessivo di modifiche ho dovuto fare una ricerca un po’ più accurata: alla fine ho trovato questo contatore che riporta un po’ meno di 1 miliardo e 400 milioni, sempre mentre sto scrivendo.
A questo punto mi chiedo dove siano spuntati i 6 miliardi… (no, non mi chiedo perché nessuno si sia messo a verificare il numero riportato nell’articolo, quello è normale)

Ultimo aggiornamento: 2011-10-14 11:39