Archivi categoria: politica

inutile prendere un’imitazione

In Italia, le uniche due volte dopo la seconda guerra mondiale in cui la sinistra (in un’accezione molto ampia del termine) è andata al governo sono state quelle in cui a capo di una coalizione molto – troppo – ampia c’era Romano Prodi, con la sua aria di parroco di campagna.
In Paraguay, dove il partito di destra dei Colorados era al governo dal 1947 (!), devono avere pensato qualcosa di simile, ma facendo le cose in grande. Nelle elezioni di ieri il leader dell'”Unione” locale, che ha anche vinto, era così Fernando Lugo, di professione ex-vescovo cattolico. “Ex” perché è stato sospeso a divinis, il che però – a quanto mi consta – in casi come questo è più o meno un’aspettativa forzata: persino Baget Bozzo, dopo che ha smesso di fare il deputato, è stato reintegrato nella possibilità di dire messa e amministrare i sacramenti.
Secondo la BBC, Lugo è un novizio della politica, anche se non sono riuscito a capire se è sottinteso che non ne capisca un tubo oppure hanno fatto una semplice constatazione. Io invece mi chiedo se la sua coalizione durerà più di quella prodiana

Ultimo aggiornamento: 2008-04-21 12:22

Election Day After

Dopo la batosta alle politiche, il centro e la sinistra sono stati bastonati anche alle elezioni locali che si sono tenute in contemporanea: Brescia e Friuli-Venezia Giulia passate alla destra, ballottaggio a Roma città e provincia, e via discorrendo (la Sicilia non conta, lì non c’è mai stato gusto). Qualche politico locale si è così lamentato con Uòlter, dicendo che è stata colpa sua che ha voluto fare l’Election Day e così il crollo alle politiche si è portato dietro il crollo alle comunali provinciali regionali.
Non so voi, ma quando leggo queste cose mi viene sempre da chiedermi se i politici pensano davvero che gli italiani siano così stupidi da non riuscire a votare due partiti diversi su due schede diverse – se ritengono naturalmente che il secondo partito localmente si sia comportato bene: ma in caso contrario non lo voterebbero lo stesso, no? – oppure se gli italiani sono effettivamente così stupidi.

Ultimo aggiornamento: 2008-04-18 10:02

analisi post voto

Come sapete bene, le analisi post voto sono il modo con cui i politologi (e i tuttologi, che in quanto tuttologi sono anche politologi) dimostrano che in realtà non sono stati loro a ciccare le previsioni ma il mondo che non si è adeguato, e per fare ciò sbagliano a indicare le cause. Inutile dire che non c’è dubbio che io mi butti a pesce, sono le cose che mi riescono meglio.
Cosa penso io di questi risultati, insomma?
Il PdL ha vinto. Nonostante il Porcellum, ha una maggioranza sufficientemente ampia, naturalmente tenendo conto che dovrà seguire la Lega al Senato… ma direi che visti gli ultimi sette anni non è certo quello il suo problema. Le piazzate di Sìlviolo sul “voto utile” sono servite per arginare la diaspora dei voti soprattutto a destra.
Il PD ha perso, ma anche vinto. Il suo risultato al 33% è mediocre, però non è una disfatta: e credo che Uòlter, sotto sotto, non sia poi troppo scontento del quadro parlamentare che si è delineato. Certo che avere dei dubbi se l’eletto più a sinistra sia Emma Bonino o Rosi Bindi è un po’ sconcertante, ma vedrete che ci si abitua presto.
La Lega ha stravinto. L’8.3% su base nazionale è un’enormità, ma vederla al 12.3% in Piemonte e al 7.1% in Emilia dal mio punto di vista è ancora più sconcertante del 20% lombardo e del 26% veneto. Un milione di votanti in più non sono bazzecole. Se così tanti italiani votano un partito dichiaratamente xenofobo una ragione c’è: ho dei dubbi che le soluzioni che loro propongono servano a qualcosa, visto ad esempio che molti rom sono nati in Italia e quindi cittadini italiani, ma tanto non credo che se ne accorgeranno.
Di Pietro ha vinto. Ha quasi raddoppiato i consensi: in parte immagino da gente che ha paura di cosa incontra in città ma non arriva a votare Lega. Anche questo la dice lunga.
L’UDC ha perdicchiato. Nemmeno troppo, a dire il vero, e credo che sotto sotto Casini e i suoi non siano troppo tristi. Barcamenarsi come vaso di coccio non è mai facile. (Ferrara non è nemmeno riuscito a farsi pubblicità andando in giro a raccogliere fischi per qualche titolone di giornale, ma non mi aspettavo nulla di diverso)
La Destra ha perso. Non tanto sul piano nazionale, dove non mi aspettavo un risultato tanto diverso – diciamo che pensavo un 3% – quanto in regioni come il Lazio dove credevo davvero avessero un seguito maggiore. Forse la Santanchè avrebbe dovuto promettere di darla a un po’ di fortunati sorteggiati tra i suoi elettori.
La sinistra ha straperso. Ma di più. I socialisti, nonostante le tonnellate di pubblicità, sono tornati alle loro percentuali da prefisso telefonico, ma questo me lo aspettavo; il Partito Comunista dei Lavoratori, più Sinistra Critica, più Per il Bene Comune messi insieme hanno raggiunto l’1.4% che poi è il classico risultato della sinistra pura e dura (e spezzettata come i frammenti di marron glacés), ma il 3.1% di La Sinistra – L’Arcobaleno era assolutamente imprevisto da tutti, tranne The Right Nation; inutile, a destra hanno i sondaggisti giusti. Ma ancora più sconcertante è vedere le loro percentuali nelle regioni (ex?) rosse: Emilia 3.8%, Toscana 5.1%. O se preferite, a Sesto San Giovanni, con il 5.17% (al Senato, alla Camera ancora meno) contro il 10.88% della Lega. Non sono d’accordo con chi ha commentato che è tutta colpa di Uòlter, a meno che per “colpa di Uòlter” si intenda non avere voluto la coalizione. Onestamente, la sua campagna elettorale guardava al centro, e non l’ho mai sentito parlare di “voto utile” o cose del genere. Che molti possibili elettori se ne siano stati a casa, o abbiano scelto un altro schieramento, significa che non solo i loro leader hanno perso credibilità come forza di governo – e fin qua non ci voleva molto – ma anche come forza di lotta, visto che chi li votava sapeva benissimo che a questo giro sarebbero stati all’opposizione. Io personalmente non sono per nulla intristito dalla cosa, visto quei rappresentanti. Non che immagini che oggi come oggi in Italia ci sia spazio per una sinistra moderata seria (il PD è un partito di centro, ricordo). Ma magari ci sono dei trentenni svegli, anche se non credo.
Ultima nota: gli exit poll hanno cannato anche questa volta alla grande. Ricordiamocelo :-)

Ultimo aggiornamento: 2008-04-15 12:10

il risultatone della Lega

Prima che tutti si chiedano come mai la Lega sia così alta negli exit poll, ricordo che è allegato con l’MPA (quelli siciliani di Lombardo… magari si sono confusi col nome del leader), che da solo potrebbe portare loro quasi l’1% su base nazionale.

Ultimo aggiornamento: 2008-04-14 15:34

E se Uòlter vincesse alla Camera?

A giudicare da quanto si legge tra le righe sulla stampa (non sto parlando di rep.it, ma de Il Giornale… grazie a Paolo Beneforti per la segnalazione), potrebbe persino capitare che si arrivi al sorpasso alla Camera, e Uòlter superi “il leader dello schieramento avverso”. Non ci credo, ma non si sa mai nella vita.
Cosa succederebbe in tal caso? Un pastrocchio assolutamente unico. Infatti tutta la campagna di Uòlter è stata fatta picchiando con molta forza sul tasto “noi corriamo da soli perché vogliamo vincere e governare da soli, con un programma senza veti incrociati che possa dunque essere rispettato”. Cerrrrrrto… Sempre a causa del Porcellum e del premio di maggioranza regionale al Senato, anche se il PD si prendesse 340 seggi alla Camera andrà a finire che al Senato anche nella più rosea ipotesi avrebbe sì la maggioranza relativa (e ci credo ancora di meno), ma sicuramente non quella assoluta. Risultato? un simpatico governo di coalizione, o al limite un tentativo di strategia dei due forni che mi sembra ancora più improbabile allo stato attuale delle cose.
Meditate, gente, meditate.

Ultimo aggiornamento: 2008-04-11 14:12

Porcellum: l’elettore marginale

Visto che l’avevo promesso, ecco qua una rapida spiegazione della teoria dell’elettore marginale, come definita da Sapere Lavoro. La nozione non è affatto stupida, e anzi è l’unica che si può anche applicare alla Camera, forse ancora meglio che al Senato.
Una premessa: nella lingua corrente, una cosa è marginale quando è di poca importanza, e sta appunto ai margini. DI per sé nel caso dell’elettore marginale la cosa è anche vera, però il termine non viene usato in quel senso, ma con il significato che ha in economia. Non so se avete mai sentito parlare di “costo marginale”: in parole molto povere, è quanto costa produrre un esemplare in più di un bene, o se preferite la differenza tra produrre N copie di un oggetto e N+1. Ad esempio, pensate a una litografia: inciderla costa una certa fatica, ma una volta preparata stampare una, due o tre copie costa praticamente lo stesso, quindi il costo marginale di un’ulteriore copia è di pochissimi centesimi. Lo stesso con la telefonia: mettere i cavi e le fibre ottiche costa, ma poi una chiamata in più è praticamente gratis.
Con il Porcellum succede una cosa simile. Quando tu voti il partito X, alzi la percentuale di voti che ha avuto X e quindi la possibilità che ottenga un seggio in più nella tua circoscrizione. Ma tu sai esattamente a chi viene assegnato il seggio in più: se con il tuo voto il partito passa da N seggi a N+1, l’eletto sarà quello o quella in posizione N+1 in lista. Quindi cosa dovrebbe fare l’elettore coscienzioso (e un po’ tafazzista, in effetti)? Guardare quali sono le probabilità date dai sondaggi ai partiti nella sua circoscrizione e il numero presunto di seggi dei partiti che potrebbe di per sé votare, guardare l’ultimo dei probabili eletti e il primo dei probabili non eletti, stabilire chi gli garba di più (in positivo o in negativo) e votare cercando di spostare in quel modo il totale. Sono d’accordo, non è banale, ma certamente avrete la vostra sezione di partito, movimento, MeetUp o quel che vi pare cui chiedere i dati, no? Oppure fate come me e scegliete la frase da scrivere sulla scheda (che non sia insultante nei confronti degli scrutatori, però)

Ultimo aggiornamento: 2008-04-10 14:15

scommesse elettorali clandestine

corse ippiche clandestineVia Stefano Scardovi, scopro l’ultima trovata di quelli di The Right Nation, che ieri hanno pubblicato i risultati delle corse ippiche clandestine: vari “Gran Prix” regionali e soprattutto il Grand Prix Nazionale di Mount Citor (and Ms. Palace), di cui vedete il risultato nel riquadro in alto a sinistra.
In effetti l’avevano anche detto, che loro erano assolutamente contrari alla legge sulla par condicio che blocca la pubblicazione dei sondaggi… come del resto da ordini della loro scuderia :-). Possiamo discutere se ha senso o no questo blocco della pubblicazione dei sondaggi (che tanto vengono commissionati e fatti lo stesso…), ma il punto qua è un po’ diverso. La famigerata legge sulla par condicio mette dei paletti molto stretti su come deve essere predisposto e presentato, il che permette almeno in teoria di capire se e come il sondaggio stesso è farlocco. Ammetto che in pratica la cosa è un bel po’ più complicata, ma magari prima o poi imparerò abbastanza statistica da potervi spiegare le cose in maniera comprensibile :-). In questo caso, proprio perché il sondaggio è clandestino, non ci vuole nulla a taroccarlo nella maniera preferita, in modo da convincere gli indecisi a fare “la scelta giusta”: il tutto sotto la patina dei numeri che fanno credere all’ignaro lettore Una Verità Assoluta, vale a dire l’esatta antitesi di quello che un sondaggio è (anche perché altrimenti si potrebbe davvero evitare le elezioni e usare il sondaggio per stabilire la ripartizione dei seggi. Pensate a quanti soldi si risparmierebbero!)
Ad ogni modo, il contrappasso ideale sarebbe vedere che l’AAMS faccia bloccare The Right Nation perché ha presentato scommesse clandestine senza l’autorizzazione :-)

Ultimo aggiornamento: 2008-04-09 09:55

Il blackout dei sondaggi

La legge italiana vieta la pubblicazione di sondaggi nei quindici giorni precedenti le elezioni. Fin qua nulla di male, anche perché un sondaggio bene esposto può cambiare di molto le carte in tavola, convincendo molta gente che andare a votare è inutile.
Più precisamente, la legge 28/2000 all’articolo 8, comma 1 recita:
«Nei quindici giorni precedenti la data delle votazioni è vietato rendere pubblici o, comunque, diffondere i risultati di sondaggi demoscopici sull’esito delle elezioni e sugli orientamenti politici e di voto degli elettori, anche se tali sondaggi sono stati effettuati in un periodo precedente a quello del divieto.»
A me sembra chiaro che lo spirito della legge è di dire “non è che tu puoi fare un sondaggio sedici giorni prima del voto, tenertelo in saccoccia e pubblicarlo tre giorni prima del voto”. Però, se il sondaggio è stato reso pubblico prima dello stop ufficiale, non vedo nulla di male a lasciarlo pubblico. Per la PresConsMin, invece, non è così. Come potete vedere andando su www.sondaggielettorali.it, trovate questo avviso: «L’attività del sito www.sondaggipoliticoelettorali.it è sospesa in applicazione dell’art.8 della legge 22 febbraio 2000, n.28 e delle delibere dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni n. 33/08/CSP del 21 febbraio 2008, pubblicata sulla G.U. n.47 del 25 febbraio 2008 e n. 34/08/CSP del 6 marzo 2008, pubblicata sulla G.U. n.59 del 10 marzo 2008.. Sono andato anche a leggere la delibera del Garante, che continua a dire semplicemente “è vietato rendere pubblici o comunque diffondere i risultati, anche parziali, di sondaggi demoscopici sull’esito delle elezioni e sugli orientamenti politici e di voto degli elettori”. A questo punto tutte le mie notiziole sugli scenari possibili nelle varie regioni sono evidentemente fuorilegge, visto che sto “diffondendo” i risultati. C’è qualche avvocato che mi può fare da patrocinatore?
Ah, la legge 28/2000 è quella della par condicio. Una ragione in più per SilvioB per eliminarla.

Ultimo aggiornamento: 2008-04-07 08:01