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Matteo Salvini – e la tassista celodurista Raffaella Piccinni – si sentono sicuramente spiazzati, e quindi se ne sono usciti con l’ideona: vagoni della metro riservati ai milanesi.
In effetti non sarebbe una pessima idea: obblighiamo i milanesi ad andare in giro con la croce biancorossa sul petto e vietiamo loro di frequentare negozi non gestiti da milanesi: il tutto ovviamente per il loro bene, visto che altrimenti potrebbero inquinare il loro sangue puro anche solo con l’avvicinarsi agli esseri inferiori.
L’unico guaio è che se Salvini mai leggerà questa notiziola potrebbe scipparmi l’idea.

Ultimo aggiornamento: 2009-05-08 10:07

Perché i lavoratori non votano più a sinistra?

Magari qualcuno si chiede come sia possibile che tra gli operai, secondo questo sondaggio del Sole-24 Ore, il PdL avrebbe il doppio delle intenzioni di voto del PD. A parte che io mi stupisco che tra i laureati il PD abbia il 28,2% contro il 27,2 del PDL, e che i primi dati del sondaggio non dicono quanti tra gli operai votino davvero a sinistra e non al centro, la mia sensazione è che la cosa non è così strana.
Faccio un esempio molto personale: in questi giorni si stanno svolgendo in Telecom le elezioni delle RSU. Ho visto soltanto un sindacato fare volantinaggio: l’UGL, insomma il sindacato azzurro. CGIL e CISL si sono limitati a mandare un po’ di volantini, la UIL (e stranamente i Cobas, ma forse la mia sede è un po’ fuori dagli standard) nemmeno quello. La forza del PCI erano le sezioni, e i volontari che andavano a fare proselitismo implicito con il loro esempio: adesso al più forse vanno a fare i volontari agli stand gastronomici delle feste dell’Unità, e il loro posto sul territorio è stato preso da altri. Ora, già la gente in genere preferisce chi dà loro ragione: ma soprattutto preferisce coloro con i quali riesce a parlare, e non per nulla la Lega sta crescendo a livelli ancora maggiori del 1994.

Ultimo aggiornamento: 2009-05-06 07:00

Le vere notizie importanti

Come potete leggere ad esempio da noiseFromAmeriKa, la sera del primo maggio è stata pubblicata sul sito del ministero dell’Economia la Relazione Unificata sull’Economia e la Finanza pubblica. Sono quattro mega di PDF, ve lo dico subito. Bisogna dire che al ministero sono dei veri stakanovisti, che non rispettano nemmeno la festa del lavoro…
Le previsioni di Tremonti, che immagino essere ottimiste per contratto esattamente come lo sono sempre state, parlano di PIL 2009 pari a -4.2% di quello del 2008, con stime di crescita per il 2010 dello +0,3% e per il 2011 del +1,2%. Stime ben superiori a quelle del Fondo Monetario Internazionale (che è pessimista per contratto, d’accordo) che danno il 2010 ancora a crescita negativa e un più epsilon solo nel 2011 (c’erano ieri i grafici su Repubblica cartacea). Il rapporto deficit/PIL è previsto essere del 4.6% quest’anno e il prossimo, e del 4.3% nel 2011; il tutto se non si alzeranno i tassi di interesse, cosa assolutamente probabile considerando che la Banca Centrale Europea lo farà non appena l’economia del resto dell’Europa ripartirà e con essa l’inflazione. Le previsioni del FMI danno un rapporto debito/PIL che dal 103 e rotti percento del 2007 schizzerà al 120%, rimanendoci per dieci anni almeno.
Da noi intanto i quotidiani parlano del divorzio del PresConsMin, rubando il lavoro a Novella2000.

Ultimo aggiornamento: 2009-05-04 17:36

Non firmo, ma voglio esserci lo stesso

Tra le notizie che mi sa non siano passate troppo sui giornali, c’è quella dell’intesa per riforma del modello contrattuale nella pubblica amministrazione, firmata ieri chez Brunetta da tanti sindacati, ma non dalla CGIL; la quale, nella persona del segretario confederale Guglielmo Epifani, si lamenta con un comunicato stampa denunciando la “grave violazione delle regole democratiche”.
Sarà. Ma da quanto ho capito io, questa è semplicemente la ratifica dell’accordo del 22 gennaio, accordo che la CGIL ha deciso di non firmare. Non entro nel merito della validità o meno della scelta. Mi limito a notare che la CGIL non ha cambiato idea e continua ad essere contraria a tale accordo; quindi non aveva certo senso invitarla giusto per salutare il mininistro e chiederle di scattare le foto di rito ai firmatari. Epifani aveva ragione di arrabbiarsi per non essere stato invitato lo scorso novembre alla cena di palazzo Grazioli; tecnicamente quello sarà stato un incontro privato, ma sicuramente aveva un significato ben preciso. Ma non ha ragione di lamentarsi per non essere stato invitato a una cosa che tanto non avrebbe fatto.

Ultimo aggiornamento: 2009-05-01 20:55

troppi gradi di libertà

Come forse ricordate, la legge attuativa del dettato costituzionale sui referendum prevede che essi siano svolti tra il 15 aprile e il 15 giugno. Naturalmente la scelta del 7 giugno non è stata approvata, e nessuno credeva davvero che si potesse votare il 14. Prima non se ne parla nemmeno, quindi si è detto a Camera e Senato di fare una leggina ad horas, come direbbe il PresConsMin.
Bene, la legge c’è stata. Solo che non hanno detto “per l’anno 2009 i referendum si terranno il 21 giugno”, cosa che sarebbe stata troppo semplice. No. «I referendum previsti dall’articolo 75 della Costituzione da tenersi nell’anno 2009 sono indetti per una domenica compresa tra il 15 aprile e il 30 giugno del medesimo anno.» Che il 19 e il 26 aprile siano già passati, non importa. Che comunque ci siano dei tempi tecnici, nemmeno. Ma a questo punto non sarebbe stato più semplice dire che i referendum si terranno in una domenica compresa tra il 15 e il 27 giugno?
P.S.: mentre per le europee si vota in due giorni, sabato pomeriggio e domenica, il secondo turno delle amministrative e il referendum si svolgerà solo la domenica. Vediamo quanto spesso ce lo ricorderanno.

Ultimo aggiornamento: 2009-05-01 07:00

Povero Silvio!

Non riesco a capire gli alti lai di certa stampa che ha tuonato contro le affermazioni di ieri di Berlusconi, che ha detto che non c’è bisogno dell’opposizione per cambiare la Costituzione e che lui voterà sì ai referendum perché non è mica masochista. Non sto scherzando: un conto è condividere certe affermazioni, altro conto è ritenerle possibili.
Iniziamo dal referendum. Il Guzzettum darebbe un enorme vantaggio al PdL, che potrebbe finalmente avere da solo una maggioranza schiacciante alla Camera (altro che la legge truffa del 1953, che equivale all’attuale Porcellum e appunto prevedeva un premio di maggioranza per le coalizioni) e probabilmente la maggioranza assoluta anche al Senato. Se si aggiunge che potrebbe andare al Colle a chiedere lo scioglimento delle Camere “perché è cambiata la legge elettorale” e trovarsi così una maggioranza ancora più ligia e che voterà il successore di Napolitano, sarebbe davvero matto ad essere contro le proposte referendarie. Affermare il contrario sarebbe stato da ipocrita.
Sulle modifiche alla Costituzione, basta leggersi la Carta per vedere che Berlusconi ha perfettamente ragione. La si può cambiare a maggioranza semplice, anche se in questo caso – come già accaduto due volte in questo decennio – è praticamente certo che le modifiche vengano sottoposte a referendum… per il quale non c’è quorum. L’unica caduta di stile nel suo discorso è stata la frase dove ha ricordato che l’attuale opposizione ha fatto la stessa cosa nel 2001: caduta di stile perché non ha ricordato che il suo partito aveva votato a favore nelle prime due letture e poi aveva cambiato idea, dato che la Lega aveva minacciato di non allearsi per le imminenti elezioni politiche. Ma ciò non toglie che il principio enunciato da Berlusconi sia costituzionalmente corretto.
Tutto questo pippone per dire che so bene che questa pessima personalizzazione della res politica è stata portata alle estreme conseguenze – se non creata – dall’attuale PresConsMin. Ma ciò non mi pare un’ottima ragione per seguirlo. Io voterò no ai due referendum sul premio di maggioranza, e sono contro le modifiche proposte alla Costituzione: ma le mie scelte non sono certo legate a quello che dice un qualsivoglia politico.

Ultimo aggiornamento: 2009-04-29 12:55

il regimicchio sa essere buono

A quanto pare sabato erano quasi tutti felici e contenti: e quando Franceschini ha detto a Berlusconi “sì, però dovresti fare ritirare dal tuo gruppo parlamentare la legge che equipara repubblichini e partigiani” Lui ha subito risposto «Non sapevamo che fosse stato presentato questo disegno di legge, che sarà certamente ritirato».
Qui io non seguo Marco Travaglio, che riporta il discorso di presentazione della legge in Commissione, dicendo tra le righe che Lui non poteva non sapere. Non mi interessa nemmeno il plurale majestatis. C’è però una piccola cosa che mi turba.
Cicchitto e Bocchino, capogruppo e vice del PdL alla Camera, avevano detto che il governo non c’entra nulla, visto che quello era un disegno di legge di iniziativa parlamentare e bipartisan. Guardando la pagina relativa al progetto di legge si direbbe che sia proprio così (oltre a scoprire che il 12 novembre si è detto “rimandiamo l’esame in altra data” e poi ci si è dimenticati del progetto… tanto per dire quanto era considerato importante). A quanto pare i deputati PD hanno ritirato la loro firma il mese scorso; logica costituzionale vorrebbe che Berlusconi avesse detto qualcosa tipo “Chiederemo ai nostri deputati di ritirarlo”, che era quanto chiesto da Franceschini. È possibile che sia io ad essere prevenuto, ma la frase a me fa pensare che B. fosse convinto che il progetto di legge fosse uscito da qualche consiglio dei ministri e quindi lo potesse bloccare direttamente. Dire che pensavo che dopo quindici anni lo conoscesse meglio, l’iter!

Ultimo aggiornamento: 2009-04-27 11:22

Lui verrà? O non verrà?

Berlusconi certe cose le sa fare davvero bene. Per anni e anni e anni ha fatto parlare di sé rifiutandosi di andare al corteo del 25 aprile; adesso che la gente si era finalmente stufata della cosa gli è bastato buttare lì un “stavolta forse scenderò in campo” e subito le discussioni si riaccendono.
Scommetto che alla fine non lo vedremo certo non dico sfilare ma nemmeno sul palco, con la scusa che i comunisti–excomunisti–postcomunisti coglierebbero l’occasione per fare un attentato contro di lui. Pur tenendo conto dell’imbecillità di certa gente, la cosa è assolutamente incredibile, ma almeno metà degli italiani lo crederà lo stesso. Molto più probabilmente, sarebbe stato subissato di fischi; un delitto di lesa maestà per Lui, un modo per esprimere la propria disapprovazione per me (diciamo che io non sarei stato certo a sentirlo e comunque non l’avrei fischiato in continuazione, ma mi sarei riservato il diritto di farlo ogniqualvolta avesse detto una fola). Ma tanto il punto non è quello, visto che non verrà :-)

Ultimo aggiornamento: 2009-04-21 16:13