Archivi categoria: politica

Presidenza on demand

C’è una cosa che non mi torna davvero nella seduta del Senato sospesa per mancanza del presidente di turno. Non so se quanto scrive il Fatto, che cioè il presidente Schifani non c’era perché stava presenziando alla cerimonia per la consegna in affido degli ultimi beagle di Green Hill, sia vera: il lancio Ansa non ne parla. Gli è che il Senato, oltre al presidente, ha tutta una serie di vicepresidenti, uno dei quali è sempre di turno. Se Domenico Nania non c’era perché il suo volo da Catania per Roma non è partito alle 9.15 del mattino ma un’ora e mezzo dopo, e Rosi Mauro è andata via a mezzogiorno perché aveva un volo da prendere, significa che questa gente se ne strafrega del fatto che il loro lavoro è fare il senatore e quindi essere a Palazzo Madama, non a casa loro. Bella considerazione di quello che fanno…

Ultimo aggiornamento: 2012-09-20 15:00

i soliti riti di causa ed effetto

Ricordate lo sciopero invisibile di lunedì scorso? Il suo effetto (oltre che togliermi un bel po’ di soldi dalla prossima busta paga) è stato immediato: le trattative per il rinnovo del contratto delle telecomunicazioni riprenderanno lunedì prossimo. Come succede sempre, lo sciopero è semplicemente il modo per contarsi e avere la base di partenza aggiornata per sapere quanti soldi elargire. (Per i precisini, la cosa è un po’ più complicata: i soldi sono calcolati solo all’ultimo momento, perché prima bisogna monetizzare le altre modifiche al contratto, che possono avere segno positivo o negativo).
Posso però dire che io di questo tipo di riti ne avrei un po’ sopra i capelli?

Ultimo aggiornamento: 2012-09-20 09:59

interviste a orologeria

Ho appena fatto una ricerca sul mio archivio più che decennale di notiziole. Ho usato la parola “Casaleggio” una sola volta, naturalmente in associazione a beppegrillo(tm): il post è del dieci maggio duemilaotto. Questo giusto per rendere noto che quanto raccontato da Giovanni Favia non è certo nuovo né per me né per chiunque sia un minimo avvezzo alle cose che succedono in rete. D’accordo, non è che siano così tanti in Italia, quindi uno potrebbe anche dire “almeno così viene fatto sapere a tutti che cosa succede davvero nel Movimento 5 Stelle”. Mah, avrei dei dubbi anche in questo caso, visto come funziona il culto del Lider Riccioluto. Ma la cosa che io trovo davvero interessante è un’altra.
Le dichiarazioni di Favia sono un fuori-onda che è stato trasmesso ieri. Ma quando erano state registrate? La settimana scorsa? Durante le Grandi Ondate Di Caldo Coi Nomi Imbecilli dello scorso mese? No. Favia ha detto queste cose a maggio, quattro mesi fa. La domanda sorge spontanea: “e come mai non sono state trasmesse a maggio, massimo inizio giugno”? I miei ventun lettori sanno bene la risposta. In quei giorni non sarebbero servite a nulla: molto meglio tenere la registrazione da parte e tirarla fuori al momento opportuno. Al limite mi stupisco che il momento opportuno sia ora e non a gennaio; ma soprattutto mi stupisco (vedi sopra) che ci sia ancora chi pensi di togliere consenso ai grillini in questo modo: un movimento anti-tutto come il loro al limite fa fuori il singolo esponente, ma nel totale cresce ancora. Contenti i pubblicatori…
(nota per chi non fa parte dei miei ventun lettori ed è passato di qua per caso: non mi sognerei mai di votare M5S, e tanto meno di entrare a farne parte. Ma su quest’ultimo punto non ci sarebbero problemi: non credo proprio che verrei da loro accettato :-) )

Ultimo aggiornamento: 2012-09-07 11:06

irresponsabilità

Ci sono troppe cose da fare perché io riesca ad appassionarmi della querelle tra Il Fatto Quotidiano e il Presidente della Repubblica, quindi non sono andato a sfrucugliare fino in fondo. Però mi sembra che ci sia un problema di fondo.
Cominciamo dall’inizio: se le famigerate intercettazioni dove si sente la voce di Napolitano sono irrilevanti, queste dovrebbero non solo essere state distrutte ma non si sarebbe nemmeno dovuto sapere nulla della loro esistenza: questo sia se sono con Giorgio Napolitano che se sono con Maurizio Codogno oppure Silvio Berlusconi. Da questo punto di vista essere PresRep non deve contare nulla.
Ma passiamo al punto più generale: si può intercettare il Presidente della Repubblica? La Costituzione (articolo 90) scrive

Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione.
In tali casi è messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta comune, a maggioranza assoluta dei suoi membri.

Credo concordino quasi tutti sul fatto che l’irresponsabilità del PresRep è una norma a sua garanzia, perché non rimanga ostaggio di chissà chi. Spero molti concordino anche che se l’ex ministro Mancino telefoni a Napolitano lo stia facendo non (solo) perché Nappy è un suo amico di lunga data ma anche perché è il Presidente della Repubblica, quindi sta implicitamente esercitando le sue funzioni: ogni riferimento a presunte nipoti di ex capi di stato è casuale. Mi resta però un dubbio: intercettare (pur senza andare a giudizio, anche perché comunque non sarebbero i giudici palermitani a poterlo fare) è equiparabile ad accusare? Io così sui due piedi direi di no, ma non essendo giurista né costituzionalista non ci metterei la mano sul fuoco. Voi invece che ne pensate?

Ultimo aggiornamento: 2012-07-20 10:22

Sindacato più che unitario

Stamattina, aprendo la casella postale aziendale, mi sono trovato un comunicato sindacale che comunica che stamattina alle 10 le OO.SS. (che belle le sigle con le iniziali raddoppiate, fanno tanto anni ’70) del settore telecomunicazioni saranno in presidio davanti a Montecitorio per sollecitare provvedimenti in favore dei call center.
Nel merito la cosa è molto importante: nonostante nel 2000, quando il contratto dei telefonici divenne “delle telecomunicazioni”, l’asticella fu spostata parecchio verso il basso proprio per convincere chi Telecom non era a passare al contratto senza troppi oneri, Asstel (l’equivalente di Confindustria) ritiene che comunque sia ancora troppo oneroso soprattutto per quanto riguarda i call center, e infatti le trattative per il rinnovo del contratto sono bloccate da un bel po’. A settembre ci saranno degli scioperi, vedremo con quali risultati.
Ma la cosa che mi ha stupito di più è vedere che il “comunicato unitario” (altra frase che fa tanto anni ’70) è siglato da SLC-CGIL, FISTel-CISL, UILCom-UIL e UGL Comunicazioni. Ecco, questo non è affatto anni ’70: la CISNAL – diretta antecedente dell’UGL – era tenuta rigorosamente da parte proprio come il MSI. C’era già stato un avvicinamento formale: scrivevo qui come l’ultimo contratto era stato siglato contemporaneamente da Triplice e UGL, anche se con due premesse diverse per salvare le apparenze; ma questo comunicato della Quadruplice è una rivoluzione copernicana.
P.S.: io ricevo comunicazioni da tutti e quattro i sindacati. I primi a inviare il comunicato sono stati quelli dell’UGL.

Ultimo aggiornamento: 2012-07-17 09:02

Strane coincidenze

Silvio Berlusconi scopre che senza di lui il suo partito colerebbe a picco, e annuncia urbi et orbi che si ricandida.
Ventiquattr’ore dopo, e tra l’altro non durante il weekend come di solito si usa fare, Moody abbassa di due scalini il rating sull’Italia.
Io generalmente non sono un complottista e sicuramente non sono un filoberlusconiano, però qualcosa di strano c’è.

Ultimo aggiornamento: 2012-07-13 09:48

Cyaltroni

Scopro da Leonardo che i radicali, per bocca di Emma Bonino, hanno votato a favore dell’arresto del senatore Luigi Lusi: quello che ha rubato i soldi al (non più esistente) partito, insomma. Il tutto dopo che ci hanno sfracassato i maroni per anni e anni e anni (o decenni e decenni e decenni, non ricordo nemmeno più) con il garantismo più spinto, soprattutto quando erano l’ago della bilancia (Cosentino, chi era costui?).
Cialtronismo allo stato puro.

Ultimo aggiornamento: 2012-06-23 21:09

Ma a che servono le primarie?

Cosa è successo nelle elezioni amministrative di quest’anno? tante cose.
A Palermo Leoluca Orlando si è arrabbiato per il risultato delle primarie del centrosinistra, si è candidato per conto suo, e ancora un po’ e vinceva al primo turno, sbaragliando poi l’opponente al ballottaggio.
A Belluno il candidato che ha perso le primarie del centrosinistra si è arrabbiato, è uscito dal PD, si è presentato e ha vinto al ballottaggio contro il candidato “ufficiale” PD (ma lì secondo me ci sono altre dinamiche, leggi anche alla voce Parma).
A Cuneo parte del PD si è dissociato dal risultato delle primarie del centrosinistra dove aveva vinto un candidato che sembra essere vicino a Rifondazione (ma esiste ancora?), hanno dato l’appoggio a un centrista, e così ha vinto la DC (oops, intendevo “l’UDC”. Ma la bianca Cuneo io continuo ad associarla alla DC)
Cosa c’è in comune? semplice: ci sono state delle scelte pubbliche e qualcuno ha deciso “non gioco più”, e ha sovvertito il risultato “democraticamente ottenuto”. Se non l’avesse sovvertito non ci sarebbero stati grossi problemi: così forse il centrosinistra dovrebbe chiedersi se avere importato un sistema che va bene per gli americani, che andrebbe bene per i francesi (il doppio turno alla francese non vede necessariamente solo due candidati al ballottaggio, ma ci sono gli accordi preelettorali che fanno ritirare il candidato che ha preso meno voti: vi vedreste una cosa simile in Italia?) sia stata una grande mossa. Altro che vittoria senza se e senza ma…

Ultimo aggiornamento: 2012-05-22 09:32