Mi ero perso questa favolosa proposta del «professor Alberto Brambilla, che in veste di esperto di previdenza affianca il vice premier Salvini, lavorando come consulente alla presidenza del Consiglio». Come il Reddito Di Cittadinanza è la proposta chiave di M5S, così Quota Cento è la proposta chiave della Lega, quella per cui Salvini è stato pronto a sfidare Bruxelles. Peccato che i soldi non ci siano ma il nome è così bello che non può essere cancellato, così si è cominciato a cercare qualche sistema per disinnescare la bomba.
Prima idea: non si può raggiungere quota 100 come si vuole (per esempio un sessantenne che ha iniziato a lavorare quarant’anni fa) ma bisogna avere almeno 62 anni. Non bastava. Seconda idea: chi va in pensione con quota 100, olre che vedersi giustamente ridotto l’assegno a causa della legge Fornero e del fatto che verrebbe dato per più anni, non potrà fare altri lavori per almeno cinque anni. Non serviva a nulla: tanto si lavora in nero. Ora però si è giunti all’apoteosi: Quota Cento non solo varrà solo per il 2018, ma dovrà essere stata raggiunta almeno due anni fa. Poi con calma, con finestre di sei mesi in sei mesi, verranno man mano presi coloro che avevano raggiunto Quota Cento due anni prima.
Certo, così in pratica si ha Quota Centoquattro. Ma a parte il fatto che il nome è oggettivamente brutto, immagino che l’elettorato di riferimento non si accorgerà di nulla e continuerà a vivere nel migliore dei mondi possibili. Non siete felici anche voi?