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Gli show di ELLA

Giorgia Meloni (nel seguito, ELLA) ha costruito la sua carriera politica su un’immagine ben specifica: quella dell’urlatrice e della smorfiosa (nel senso che fa smorfie). Non ho idea se quella sia la sua vera essenza, non conoscendo ELLA di persona, ma non è che la cosa sia così importante. È anche possibile, immagino probabile, che ELLA negli appuntamenti internazionali ufficiali usi un altro stile: in fin dei conti quegli altri mica la votano. Ma i suoi elettori la amano così, e non la vorrebbero diversa. E allora perché vi stupite degli show che ELLA fa in parlamento?

Ultimo aggiornamento: 2024-12-19 11:12

andremo al referendum?

La Corte di Cassazione ha riconosciuto la legittimità della richiesta di referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata, mentre ha cassato :-) il referendum solo parzialmente abrogativo proposto da alcune regioni.

Anche questa volta mi pare una scelta di buon senso. È vero che la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittime alcune parti della legge, ma chiedere di toglierla tutta è irrilevante rispetto a questo. È un po’ come dire “voglio pecettare tutto un foglio” e qualcuno dice “sì, ma ne ho già pecettato una parte”. Il pecettamento totale non cambia nulla, mentre chiedere una cancellazione solo parziale potrebbe dare dei problemi. Vediamo ora se anche la Consulta mi darà ragione… anche se non credo proprio che il referendum raggiungerà il quorum anche nel caso si svolga.

Inciuci momentaneamente fermati

A quanto pare, Mattarella ha fatto sapere che non avrebbe firmato il decreto fiscale se fosse stata inserita la frasetta che rimodulava il 2 per mille ai partiti. In pratica, sarebbe diventato lo 0,2 per mille, ma il totale sarebbe stato garantito e suddiviso tra i partiti indipendentemente da quanti avessero firmato per dare i propri soldi a un partito; un po’ come l’8 per mille, insomma, e differentemente dal 5 per mille che invece ha un tetto annuo (e quindi l’ultimo anno è stato tagliato del 5% perché avevano firmato in troppi). Considerato che a quanto pare con questo “taglio” i fondi ai partiti raddoppieranno, possiamo stimare che un contribuente su venti sceglie di destinare parte delle proprie tasse ai partiti, anche se non gli costerebbe nulla farlo. (Il conto è molto spannometrico, perché non tiene conto di quante tasse paghi il singolo contribuente: ma dovrebbe dare comunque un’idea). La proposta era ovviamente bipartisan, con Fd’I e PD a favore, e AVS che pare essersi sfilata all’ultimo momento in un sussulto di intelligenza.

Io non ho preclusioni aprioristiche contro il finanziamento dei partiti, ma non è che a qualcuno di questi venga in mente che se il contesto è questo non è esattamente il caso di inserire surrettiziamente una norma simile?

Problemi a contare?

loghi DSP e Rizzo Conferenza stampa di Marco Rizzo e Francesco Toscano dopo i risultati umbri: “In Umbria siamo determinanti. I nostri voti possono far perdere o vincere le due coalizioni principali. Il Sovranismo popolare, col suo candidato, è la terza forza su nove e compie il primo passo di una lunga marcia”.

La realtà: Stefania Proietti ha preso la maggioranza assoluta dei voti, e quindi di determinante non ci può essere nessun’altra lista. Il candidato del Sovranismo popolare è sì il terzo, ma con l’1,1% dei voti. Ci sono tredici liste che hanno preso più voti della somma di quelli per Rizzo e Toscano.

Spero per loro che non credano davvero a quello che dicono, altrimenti hanno una grossa crisi matematica.

Ultimo aggiornamento: 2024-11-19 12:41

Direi che ormai è chiaro

Leggendo la cronaca del comizio newyorkese di Trump di ieri, non ci sono più dubbi, ammesso che qualcuno ne avesse ancora. La strategia di Trump è quella di insultare tutti quelli che non sono come lui vuole, e non è vero che lo staff trema tutte le volte che comincia a parlare a braccio.
Funzionerà? Lo vedremo tra otto giorni. Io temo di sì, perché è un modo per far andare a votare i suoi, che probabilmente non avranno nemmeno letto le cronache del comizio – l’ha tenuto a New York, mica in uno stato in bilico, il che mostra che la cosa era studiata – e genererà un falso senso di sicurezza nei democratici. D’altronde, l’oclocrazia è questa.

Ultimo aggiornamento: 2024-10-28 11:30

Nasrallah e la pace

articolo di Avvenire In questi giorni i media hanno scritto titoloni (qui ho citato Avvenire) sul fatto che Hassan Nasrallah avesse accettato una tregua il giorno prima di venire ucciso.

Io non ho nessun dubbio che gli israeliani sarebbero stati perfettamente capaci di ammazzarlo lo stesso, ma il punto non è questo. Quali sono le prove di questa scelta di Nasrallah? Una frase del ministro degli esteri libanese. Voi siete davvero convinti che sia così? Quante volte dal 2006 c’era stata una tregua vera e propria, e non un semplice momento in cui la situazione era cristallizzata? Diciamo le cose come stanno. In guerra la propaganda è sempre una delle armi vincenti. Provate a prendere un giornale dei primi anni ’40 e leggete le cronache di guerra con senno di poi. Ora la situazione è ancora peggiore: prima c’era qualcuno che controllava cosa scrivevano i giornali, “suggerendo” cosa dire; adesso questo non serve più, perché c’è gente felicissima di inoltrare qualsiasi cosa corrisponda alle loro idee. Per dire, io credo sì e no a un terzo delle esternazioni di Zelensky, e questo nonostante io ritenga quella della Russia un’invasione in piena regola e quindi sia tutto fuorché dalla parte di Putin. Diciamo che ormai capire quello che succede davvero è impossibile per noi persone normali.

Aprire un nuovo fronte

L’uccisione di Nasrallah da parte degli israeliani, oltre ad aver inferto un duro colpo al morale di Hezbollah – sì, certo, morto un capo ne fanno un altro; ma erano quasi vent’anni che il defunto capo faceva la primula rossa, e nessuno immaginava che il Mossad fosse riuscito a infiltrarsi così in alto nella struttura – indica anche una precisa strategia di Netanyahu.

Siccome è chiaro anche a lui che a Gaza non può ottenere nulla e la popolazione gli era ormai contro, l’unica sua possibilità di rimanere in sella è aprire un altro fronte dove possa ottenere dei risultati: risultati che indubbiamente ha avuto, a partire dai pager esplosi. Ha così guadagnato tempo: non si sa quanto, ma in politica è sempre meglio poco che nulla. Tutto il resto, compresa la possibilità di una guerra regionale, non gli interessa.

Aggiornamento: (11:30) Il Post mi corregge e dice che la parte dei servizi segreti israeliani che hanno condotto l’operazione si chiama Aman.

Ultimo aggiornamento: 2024-09-30 11:30

Chi ha firmato contro l’autonomia differenziata?

statistiche referendum Dopo che mercoledì pomeriggio il sito era giù, sono tornati i dati sulle firme per il referendum sull’autonomia differenziata, insieme con le statistiche di firmatari per regione. Qui nella figura mostro il numero di firme, il rapporto firme/abitanti e il rapporto PIL regionale/PIL italiano.
I dati non sono il massimo, perché dovrei considerare solo i maggiorenni, ma come idea dovrebbe bastare. Ci si poteva aspettare che votassero percentualmente in più le regioni a basso reddito e quindi con meno fondi, e così in generale è: spiccano però i dati di Abruzzo, Umbria e Lazio che sono in controtendenza: per le prime due regioni ci sono meno firmatari del previsto, per l’ultima molti di più. Chissà come mai.