Archivi categoria: pipponi 2022

La circolare di Valditara sul divieto di uso dei cellulari

La scuola che i gemelli frequentano ha messo sul sito la circolare del prof. Giuseppe Valditara sul (non) uso dei cellulari in classe, e così ho finalmente avuto la possibilità di verificare direttamente le fonti.

Bene. La circolare ricorda che «con circolare del 15 marzo 2007, n. 30, sono state emanate da questo Ministero “linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di telefoni cellulari e di altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica, irrogazione di sanzioni disciplinari, dovere di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti”.» Spiega poi che «Pertanto, come si evince dalla suddetta circolare, vige in via generale un divieto di utilizzo in classe di telefoni cellulari.» mentre «È viceversa consentito l’utilizzo di tali dispositivi in classe, quali strumenti compensativi di cui alla normativa vigente, nonché, in conformità al Regolamento d’istituto, con il consenso del docente, per finalità inclusive, didattiche e formative, anche nel quadro del Piano Nazionale Scuola Digitale e degli obiettivi della c.d. “cittadinanza digitale” di cui all’art. 5 L. 25 agosto 2019, n. 92.», invitando i dirigenti «a favorire l’osservanza di quanto rappresentato».

Insomma, non c’è nulla di nuovo. In altri termini, la circolare è stata assolutamente inutile, se non evidentemente per mostrare ai media che il prof. Giuseppe Valditara è vivo e lotta insieme a n… occhei, lotta.

Ultimo aggiornamento: 2022-12-22 21:41

Caratteri speciali

Io capisco che la mia banca non voglia caratteri speciali nei bonifici online, per evitare il problema Bobby Tables. Capisco già un po’ di meno che nel nome del destinatario – che ricordo essere obbligatorio per fare il bonifico) non sia ammesso il punto. Ma che io non possa scrivere 2000 e sia costretto a scrivere DUEMILA mi pare un po’ troppo…

Ultimo aggiornamento: 2022-12-19 14:41

2kmq

Non è possibile che la mia bolla Twitter citi come una sola persona questo tweet. Fanno solo il suo gioco. (Questo post non è condiviso, quindi è solo per i miei ventun lettori: ben poca pubblicità)

Comunque è chiaro che Borghi non sa fare iperboli. La specifica dei “due” chilometri quadrati è inutile, sarebbe bastato dire un kmq o meglio ancora dire che i pannelli fotovoltaici occupavano lo stesso spazio del Vaticano…

Devo essere orgoglione!

Mi sa che ho scritto lo stesso post in passato, ma visto che le cose non cambiano…

Mi è arrivata una mail per compilare il sondaggio sul clima aziendale. Prima domanda: “sono orgoglioso di lavorare per la mia azienda perché…”. Non è possibile dire “non sono orgoglioso”, o anche solo “non lo so”. Vi lascio immaginare quanto questi dati (che tra l’altro non sono anonimizzati ma solo pseudonimizzati) possano avere una qualsivoglia validità oltre a permettere ai capi di darsi pacche sulle spalle.

decurtazioni (di punti e soldi)

Qualche mese fa abbiamo ricevuto una multa per eccesso di velocità. L’abbiamo pagata, pensando che i punti sulla patente sarebbero stati decurtati di default al proprietario dell’auto (che era in effetti alla guida). E invece abbiamo scoperto che non è così nella peggiore delle situazioni, con un multone per non avere inviato la documentazione richiesta.

Abbiamo sbagliato a non leggere tutta la documentazione e quindi paghiamo, non ci sono dubbi. Però c’`e una cosa che non mi torna. La patente a punti serve per convincere la gente a guidare in maniera attenta e adeguata, per evitare di perdere la patente. Se mi ferma una pattuglia per eccesso di velocità, pago e mi tolgono i punti. Ma per una multa presa da un autovelox automatico, quindi senza immediato accertamento, si può scegliere se far togliere i punti alla nonna ottuagenaria che però ha ancora la patente o semplicemente pagare per non farseli togliere (ed ecco che questa idea ha il suo perché… ammesso che l’elettorato che ha votato l’attuale governo non insorga). Insomma, di educativo non c’è nulla.

(Le altre due domande che mi faccio sono “Perché non è previsto un default per definire il conducente? Dalle banche dati telematiche si dovrebbe immediatamente risalire alla patente del proprietario, e usare la procedura di autodenuncia solo se non ha la patente” e “Perché non è possibile indicare un modo telematico per ricevere le multe, e bisogna pagare il pizzo delle spese di spedizione?”)

Mininaja

Il problema non è che Ignazio La Russa voglia la mininaja di 40 giorni (e notate che essendo volontaria non c’è nemmeno bisogno di instaurare contemporaneamente un miniservizio civile sostitutivo). Stiamo parlando di una persona di estrema destra, è ovvio che si gasi a pensare a come un mese e mezzo di esercito possa forgiare uomini (e forse anche donne).

Il problema non è neppure (troppo) che il suddetto Ignazio La Russa preveda degli incentivi per chi opterebbe per la mininaja. Tutti i governi, di destra, di centro o di sinistra, incentivano quello che ritengono utile perché lo Stato funzioni meglio. Il bonus 110% mi pare un incentivo che non doveva neanche esserci.

Il problema è che questi incentivi toccano direttamente la cultura: Ignazio La Russa propone «punti per la maturità, per la laurea o punteggio aggiuntivo per i concorsi pubblici.» In pratica si fa un’equivalenza tra una cultura – sì, anche i concorsi pubblici fanno parte della cultura – e l’irreggimentamento. Questo sì che mi preoccupa.

Edenred e i bonus dipendente

Quest’estate la mia azienda, per indorare la pillola del contratto di espansione che ci taglia non voglio sapere quanti soldi, ha deciso di darci un buono di 200 euro per le bollette. Il buono in questione viene gestito da Edenred. Tutto bene, si fa per dire. Innanzitutto, le spese accessorie come il canone RAI non possono essere rimborsate, e fin qua nulla di male. Però quando a fine ottombre è partita la campagna pareva che le utenze da rimborsare dovevano essere intestate al dipendente e non al consorte, e che le accise e l’Iva non entrassero nel computo delle spese. A casa mia le bollette sono intestate ad Anna; mi sono quindi detto “vabbè, prenderò i buoni benzina che sono una fregatura ma sempre meglio che nulla”. Poi l’azienda ci ha detto “no, abbiamo scherzato: accise e IVA contano, e la bolletta può essere intestata anche a qualcun altro, fintantoché la paghi tu”. Che bello, penso. Solo che occorrevano alcuni giorni per aggiornare i sistemi, quindi dovevo aspettare il 16 novembre… ma farlo entro il 23 novembre, perché altrimenti non mi davano il bonus.

Alla fine il 22 riesco a compilare il modulo, avendo una bolletta giusto di 218 euro che meno 18 del canone facevano 200 euro. Invio il tutto, non prima di avere telefonato al numero verde perché non mi era chiaro se nella parte “importo bolletta” dovevo mettere 200 o 218 euro. Risposta: “è uguale”. Il 23 mi arriva un rifiuto, perché non avevo allegato le autocertificazioni richieste. Occhei, colpa mia che le avevo compilate ma non allegate; gliele rimando al volo. Il 25 mi arriva un secondo rifiuto, perché “Non tutte le spese presenti all’interno della documentazione sono rimborsabili (es. canone Rai, pannelli fotovoltaici). E’ necessario effettuare la richiesta inserendo l’importo riferito alle sole spese rimborsabili.” Ritelefono al numero verde, risponde Milena (gentilissima) a cui faccio presente che le spese rimborsabili sono appunto 200 euro; lei corregge il totale della bolletta e mi dice “dovrà aspettare lunedì per il rimborso”. Nema problema, faccio io. Lunedì mi è arrivato un nuovo rifiuto: stavolta non è un modulo prefabbricato perché Giorgio mi scrive

Gentile Beneficiario,
alle richieste di rimborso è necessario anche allegare un'evidenza di pagamento
Inoltre, la informo che le richieste di rimborso per le utenze domestiche, così come le relative modifiche e/o integrazioni, erano effettuabili entro il 23/11
Rimaniamo a disposizione per eventuali chiarimenti

Stavolta mi sono arrabbiato davvero, e ho risposto “(a) L’evidenza di pagamento ovviamente c’è, è il file ec.jpg dove si vede che il conto corrente da cui è intestata l’utenza è cointestato anche a me
(b) Il 23.11 avevate tutta la documentazione, anche se evidentemente non l’avete consultata (vedi punto precedente)” (in effetti l’estratto conto bancario l’avevo già inviato sin dall’inizio, dopo aver pecettato quello che non c’entrava). Non che mi aspettassi nulla, ma almeno mi sono sfogato. E invece ieri mattina mi hanno comunicato che “la tua richiesta di rimborso inviata il 30/11/2022 relativa alla categoria UTENZE DOMESTICHE, è stata approvata.” Insomma l’importante è essere assertivi.

Satispay è un po’ furbetto?

L’altra settimana è partita una raccolta di soldi perché il nostro capo se ne va via. Un collega torinese (il gruppo dove lavoro è sparso tra Torino, Milano e Trento) ha lanciato l’idea di mandare i soldi via Satispay, indicando come riferimento milanese un’altra collega. (Ok, uno può chiedersi perché non mandare tutti i soldi direttamente a lui, ma tant’è). Dopo aver mandato i soldi alla mia collega, lei mi fa “Ma io Satispay mica ce l’ho, e non mi interessa farlo!”. Ho così scoperto che l’app permette di inviare soldi a un qualunque tuo contatto: se il contatto non ha Satispay, gli arriva un messaggio che lo invita a iscriversi. Se si iscrive, tutto bene: altrimenti i soldi vengono rimborsati al mittente dopo 14 giorni.

Ora io non sono un grande esperto di usabilità, ma da un sistema di questo tipo mi sarei aspettato due feature. La prima è un check alert, che ti avvisi che il contatto non è ancora su Satispay (ricordo a chi non lo usa che l’account è sì legato al codice fiscale, ma associato al numero di telefono…) in modo da potere annullare la transazione; la seconda è la possibilità di cancellare l’invio dopo l’esecuzione ma prima dell’accettazione da parte del destinatario, come del resto capita già se si paga un negoziante. Sono io a essere un malpensante, se dico che la mancanza di queste due funzionalità non dipende da sciatteria nella programmazione?