Archivi categoria: pipponi-2017

stupri di serie A e di serie B

A me non pare che Deborah Serracchiani sia chissà quale cima politica: la sua fortuna nacque perché era andata contro “Minimo” D’Alema e in parte per la sua frangetta. La sua uscita di ieri (archivio) lo dimostra, e se volete dimostra anche che non ha scelto così bene il suo staff. Per chi non l’avesse vista, la frase incriminata è «La violenza sessuale è un atto odioso e schifoso sempre, ma risulta socialmente e moralmente ancor più inaccettabile quando è compiuto da chi chiede e ottiene accoglienza nel nostro Paese», riguardo al tentativo di stupro di una minorenne da parte di un richiedente asilo.

Però. Che cosa avrebbe fatto meglio a dire, Serracchiani? Avrebbe potuto tacere. In fin dei conti non penso che lei esterni in veste ufficiale ogniqualvolta accade un tentato stupro, ancorché di una minorenne. Avrebbe potuto limitarsi a dire che la violenza sessuale è un atto odioso e schifoso, ed esprimere una solidarietà generica alla ragazza. Beh, fosse successo così scommetto che la polemica sarebbe scoppiata lo stesso per la sua omertà. Io avrei forse continuato dopo “schifoso” con qualcosa tipo “Sono addolorata che tale atto sia stato compiuto da una persona che abbiamo accolto nel nostro Paese”, evitando i confronti ma comunque segnalando il fatto del richiedere asilo, che è una cosa ben diversa dall’essere genericamente stranieri, e soprattutto avrei evitato le sue frasi seguenti: «Per quanto mi riguarda, gesti come questo devono prevedere l’espulsione dal nostro Paese, ovviamente dopo assolta la pena. Se c’è un problema di legislazione carente in merito – ha aggiunto Serracchiani – bisogna rimediare». A parte questa deriva grillo-salviniana, la presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia dovrebbe sapere che in questi casi, anche se a posteriori rispetto all’identificazione, valgono le previsioni dell’articolo 6, comma 2c, del Decreto Legislativo 18 agosto 2015 n. 142; un politico nazionale di primo piano dovrebbe sapere bene queste cose. Poi per fortuna non faccio il politico, perché non garantisco andrebbe bene nemmeno il mio testo: ma almeno io posso parlare al vento.

Ultimo aggiornamento: 2017-05-12 10:35

Un gioiellino

Il capitalismo bancario in Italia è sempre funzionato così: quando una banca stava per fallire, la si faceva comprare da una più grande per nascondere le magagne e parare il culo agli azionisti (ok, venivano anche salvaguardati i piccoli correntisti, ma questo era un effetto collaterale). Insomma, che qualcuno abbia chiesto a Unicredit di prendersi Banca Etruria non è nulla di strano, e il fatto stesso che il possibile acquirente abbia fatto un controllo e gentilmente rifiutato l’offerta dimostra che non ci sono stati atti di concussione o simili.
Resta il fatto politico: che la richiesta non fosse arrivata così genericamente dal governo, ma dalla figlia del vicepresidente di Banca Etruria. È vero che i nostri governanti ci hanno ormai abituato a performance non proprio eccezionali, ma sono pronto a scommettere che alla fine si scoprirà che la richiesta è arrivata da qualcun altro che avrà accennato a Maria Elena Boschi (o perché gliel’avrebbe fatto presente lei, o perché sarebbe poi potuta essere contenta).

Ultimo aggiornamento: 2017-05-10 12:04

dinosauri

Queste sono le pagine bianche più pagine gialle di Milano, anno 2017/18. Le ho fotografate vicino al mio pc (15″) per dare un’idea delle dimensioni (oltre che del casino sulla mia scrivania). Il formato è leggermente inferiore a un A4, lo spessore 2,7 cm e 1 cm rispettivamente. Il numero di pagine non lo so perché non le ho nemmeno tolte dal cellophane, le ho solo prese per fotografarle. Tenete conto che sono arrivate il 28 aprile, una decina di copie lasciate sotto il portone, e a ieri ce n’erano ancora tre. Vent’anni fa c’erano due volumi ben più grandi per le pagine bianche, e uno per le gialle.

Quello che mi chiedo è quanta gente oggi usi davvero le guide del telefono (se non come fogli di carta velina per altri usi, ricordo da bambino che la merciaia vicino a casa vi avvolgeva le cose acquistate) e se non costerebbe meno fare un opt-in: chi vuole il cartaceo lo chiede e glielo danno alle stesse condizioni di adesso. O volete dirmi che riescono ancora a venderci pubblicità, e quindi devono millantare grandi distribuzioni?

Ultimo aggiornamento: 2017-05-09 20:04

Carmelo Zuccaro

Guardate, io posso anche accettare come ipotesi di lavoro che ci siano collusioni tra alcuni scafisti e alcune ONG che girano per il Mediterraneo. Il lavoro dei procuratori dovrebbe essere verificare ipotesi di reato e poi eventualmente rinviare a giudizio se ci sono fondati sospetti.
Ma se prendi le tue informazioni da Internet e non hai uno straccio di prova, perché mai ti metti a sbandierare ai quattro venti le tue idee – chiamarle ipotesi è davvero troppo – anziché fare indagini riservate e uscirtene fuori quando hai in mano qualcosa? Speri che l’intelligenza collettiva della Rete ti tiri fuori le prove, #ovviamentegratis?

Ultimo aggiornamento: 2017-05-04 09:43

Il concertone

Da quanto ho capito, lo scopo principale del Concertone del Primo Maggio è permettere ai commentatori di Facebook di lamentarsi di quanto sia brutto, e ai metacommentatori di lamentarsi perché la gente continua a guardarlo se è così brutto. Quest’anno devo dire che si è raggiunto un livello ulteriore, con l’ufficio stampa di Edoardo Bennato che si è lamentato (sempre su Facebook, non so se anche altrove) perché la Rai ha inopinatamente tagliato l’ultimo dei quattro brani della sua performance per mandare in onda la pubblicità.

Io non entro in queste dinamiche: non avendo mai seguito il Concertone non saprei decantarne i pregi e stigmatizzarne i difetti, né la cosa appunto mi cambia la vita. Però una curiosità mi resta: che ci azzecca la musica, bella o brutta che sia, con la Festa dei Lavoratori?

Alitalia (tanto per cambiare)

Non ho seguito abbastanza la vicenda Alitalia per sapere perché i dipendenti abbiano votato contro la proposta di accordo. O meglio: capisco che l’accordo fosse molto penalizzante, ma non credo che l’alternativa sarà così migliore, soprattutto perché gli scioperi favoriscono Alitalia. Quello che fa specie è che in teoria questa sarebbe la “parte sana” dell’azienda, dopo il taglio del 2008, quando Silvio B. è riuscito a fare la peggior porcata della sua carriera politica senza nemmeno essere al governo in quel momento. Spero solo che chi ha votato no non aspetti l’ennesimo aiuto di Stato.

L’unica cosa che mi preoccupa è che dopo anni e anni in cui non ho avuto bisogno di volare, tra un mese dovrei andare in Calabria. Sarà meglio che cerchi un biglietto del treno?

Ultimo aggiornamento: 2017-04-26 11:53

Le tasse sulle vincite alle lotterie

Ho visticchiato che tra le mille norme della manovrina di primavera del governo Gentiloni c’è l’aumento dal 6% al 12% del prelievo sulle vincite alle lotterie oltre i 500 euro.
Di per sé questa norma non mi fa né caldo né freddo: per vincere a una lotteria bisogna prima giocarci. Ma per principio non riesco a capire perché bisogna pagare le tasse due volte, prima nella parte del ricavo che va allo Stato (su cui non ho nulla da dire) e poi sulle vincite. Ma è anche vero che da noi si paga l’Iva sulle accise, quindi non ci si può stupire di nulla. Magari sperano che chi vince tanti soldi non si curi dell’ulteriore prelievo…
(Un altro aumento paventato nella manovrina è quello delle multe per chi viaggia senza biglietto. Peccato che – anche ammettendo che aumenti il numero di controllori – con ogni probabilità la maggior parte delle multe non si riescono a riscuotere. Qualcuno sa se ci sono statistiche al riguardo?)

“Credevo che fosse una notizia vera”

Essendoché è la vigilia di Pasqua, non è che ci siano tante notizie. Lasciando perdere sciocchezzuole come una possibile guerra mondiale nello scenario della Corea, Repubblica fa un grande scoop e intervista uno di coloro che hanno rilanciato su Facebook la bufala sulla sorella della presidente della Camera:

Chiedo scusa a Laura Boldrini. Che altro posso fare? Ero convinto che si trattasse di una notizia vera”. Felice Di Rocco, 70 anni, ex autista in pensione, di Termoli, è uno dei moltissimi utenti Facebook che ha rilanciato notizia falsa sulla sorella della presidente della Camera.

Che si può dire? Tante cose. Che il signor Di Rocco ha un’altissima opinione delle sue capacità di riconoscere la verità o falsità di una notizia. Che il suddetto ha anche un desiderio così grande di notorietà che accetta gioiosamente di essere sputtanato su un quotidiano nazionale (ma questo può essere un mio bias: è possibile che il lettore tipico non lo prenda affatto per uno sputtanamento). Ma soprattutto che Repubblica ha fiutato i vantaggi di una campagna di questo tipo contro le fare news, e ci si è buttata a pesce. Non credo siano arrivati a pensare che delegittimare le bufale sui ben noti siti a ciò dedicati porta implicitamente a una maggiore autorevolezza della loro testata, ma non si sa mai.

Ultimo aggiornamento: 2017-04-15 16:45