Archivi categoria: pipponi

è vero, non sono commercianti

Non so se avete sentito gli alti lai da parte dei professionisti, che si lamentano perché tra una settimana (il 30 giugno) scatta l’obbligo di permettere il pagamento con il bancomat da parte di chi lo volesse, per acquisti superiori ai 30 euro. Finirà come al solito, immagino: che cioè gli onorari aumenteranno per ripagare il regalo alle banche che sono le commissioni di uso dei POS.

Detto questo, stamattina ci è capitato di andare in Triennale per portare i bimbi a vedere uno spettacolo all’aperto di burattini (prezzo: cinque euro per adulti, due euro per bambini), e ho scoperto che la biglietteria della Triennale obbliga a pagare in contanti. Ma certo, Milano è una città europea, e quindi hanno il terminalino per chiamare i taxi. Ovvio, no?

Ultimo aggiornamento: 2014-06-22 21:28

Cosa costa dire subito le cose?

Da un paio di giorni sentivo la ruota posteriore della bici ballare un poco. Ho innanzitutto pensato che fosse un problema di ruota non gonfissima: mercoledì sera mi sono messo di buzzo buono con la pompa, ma non è cambiato nulla. Giovedì mattina, finalmente, il mio neurone si è risvegliato e mi sono ricordato a che cosa corrisponde quel sintomo: un raggio rotto, cosa che mi capita abbastanza frequentemente anche quando Jacopo non decide di infilare il piede in mezzo alla ruota. Ero ormai arrivato in ufficio, e quindi ho pensato di lasciare la bici al ciclista lì davanti: visto che la sfiga ci vede benissimo, infatti, nel pomeriggio sarei dovuto andare a Monza dal dentista e non avevo l’auto a disposizione perché serviva ad Anna per portare i bimbi in piscina. Il ciclista però mi ha detto che non avrebbe potuto lavorarci fino a martedì: amen, ho detto io. Ho provato a telefonare al mio ciclista di fiducia, ma anche lui era pieno di lavoro e fino a martedì non avrebbe potuto fare nulla. A questo punto prendo le Pagine Gialle (online) e provo a telefonare a un ciclista in via Lecco: gli chiedo se mi possono cambiare il raggio in giornata e mi rispondono di sì.
Vado lì, consegno la bici e chiedo se riesce per caso ad aggistarla entro le 16, perché mi ci vuole un’ora per pedalare fino a Monza e ho l’appuntamento alle 17. Gli dico anche che mi serve saperlo per passare eventualmente al piano B, cioè treno più lunga camminata: il treno lo prendo sotto l’ufficio, e non ha senso andare e tornare. Nessun problema, mi risponde, lo segno sul foglietto. Pomeriggio, ore 15:40: esco per andare dal ciclista, arrivo e scopro che non ha nemmeno iniziato a lavorarci, anzi ne ha altre due da fare. Miei bestemmioni virtuali. e di corsa a prendere il treno.
Io rispetto la serietà ei due ciclisti che non mi hanno preso la bici. Ho il diritto di incazzarmi come una iena con l’altro? Bastava che mi dicesse “provo a farla per le 16 ma non garantisco nulla, mi chiami prima” e per me sarebbe stato perfetto. Invece no. Forse, invece che lamentarsi contro le vesazioni dello Stato (come stava facendo quando ero arrivato il mattino) sarebbe stato meglio iniziare dai fondamentali…

Ultimo aggiornamento: 2014-06-20 11:47

Logistica postale 2

[girotondo] Torniamo alla logistica di Posteitaliane. Non stiamo a considerare la topologica che trova più semplice andare a Bologna che a Peschiera Borromeo, né stiamo a considerare gli arrivi-e-partenze immediati che potrebbero essere solo degli effetti collaterali del software che usano. Ma perché ieri alle 10:12 il pacco è partito da Bologna per ritornare allo stesso punto alle 15:55? Peggio ancora: perché alle 20:01 è partito da Peschiera Borromeo per ritornarvici a mezzanotte e un quarto? Aveva paura della pioggia?

Ultimo aggiornamento: 2014-06-17 11:25

Logistica postale

[logistica] Avevo due ordini Amazon in attesa di spedizione: uno per un libro che uscirà a settembre e un altro per un libro che è uscito giovedì scorso. Quest’ultimo libro non è ancora stato visto nei magazzini Amazon; così Bezos ha pensato bene di prendere i due “libri di scorta” che avevo aggiunto, uno per ordine, per saltare le spese di spedizioni e di inviarmeli.
Entrambi i libri sono stati stampati in UK: così venerdì a mezzogiorno sono atterrati a Malpensa per essere presi in carico – immagino – da Posteitaliane. E loro che ti fanno? li mandano a Bologna, per rimandarli – forse – a Milano oggi. Quello che mi chiedo è come sia possibile che un pacco arrivato da Malpensa per Milano non possa andare direttamente a Milano, e debba farsi 400 chilometri in più tra andata e ritorno… (Che la spedizione parta due volte, una sabato mattina e una lunedì mattina, è una di quelle cose che non mi chiedo nemmeno)

Ultimo aggiornamento: 2014-06-16 14:14

Come si fa a fare un reclamo alle poste?

Oggi mi sono arrivati gli esiti degli esami del sangue. La busta ha un timbro del 23 maggio. E se ci fosse stato qualcosa di grave?

(per gli increduli: sì, la lettera ha il timbro di PosteItaliane, che si sono prese un euro e settantacinque centesimi per questa consegna di posta prioritaria Milano su Milano. Ma se per questo, oggi mi è anche arrivata la lettera di DBEasy con le spese della carta di credito di aprile, lettera che in genere viene spedita intorno al 10 del mese successivo, anche perché avrei dovuto pagare quelle spese il 3 di giugno)

Ultimo aggiornamento: 2014-06-10 18:18

Facebook e le bolle di amicizia

Mi è capitato di leggere questo articolo di Manuel Peruzzo che fa alcune considerazioni sul perché i simpatizzanti M5S non riescono a concepire la non-vittoria elettorale alle europee. (Parlare di “sconfitta” col 21% dei voti mi pare esagerato). Concordo sul punto di base: le persone tendono a unirsi con chi la pensa come loro, e così si ha una percezione sbagliata di cosa pensa davvero la gente. Pensate, se siete abbastanza vecchi, alla “gioiosa macchina da guerra” di Occhetto e capirete che la cosa non dipende affatto da Internet ma è una dinamica naturale delle interazioni umane.

Dove però non seguo Peruzzo è nel suo apprezzamento acritico del libro di Eli Parisier “The Filter Bubble”. Premessa: io non ho letto il libro e quindi non sto criticandolo: parlo solo di quanto scritto da Peruzzo al riguardo. Secondo lui, la crescente personalizzazione dei motori di ricerca fa si che la gente venga sempre più racchiusa in una bolla; la modifica degli algoritmi di visualizzazione dei post di Facebook, che ora privilegiano pochi amici e non tutti gli aggiornamenti di status di tutti, servirebbe proprio a questo. La mia esperienza personale è però diversa. Io negli ultimi mesi ho scientemente deciso di non seguire (cosa diversa dal “togliere l’amicizia”: ma io uso Facebook in maniera un po’ strana) parecchie persone. Motivo? continuavano a spedirmi inviti o scrivevano solo messaggi politici. (M5S, Tsipras, Verdi per i curiosi). Ma nella homepage continuo a trovarmi status di gente di tutte le simpatie politiche, e non certo perché io li commenti (sono troppo pigro per impelagarmi in certi tipi di “discussioni” che sono tutto fuorché discussioni). Insomma, questa bolla ci sarà anche – ma in realtà potrebbe essere anche dovuta al fatto che non tutta la gente è vociante allo stesso modo – ma mi pare parecchio permeabile. Voi che ne pensate?

Clima aziendale

Come capita ogni anno o due (l’ultima volta deve essere stata nel 2012, se non erro), la mia azienda ha mandato a me e ad altre cinquantamila persone il link al questionario sulla rilevazione del clima aziendale; questionario che se non ho capito male è stato preparato dalla Bocconi ed è comune anche ad altre aziende, il che significa che molte domande sono ancora più rarefatte di quelle che si trovano in questionari simili e tendono ad avere la stessa relazione con la realtà degli oroscopi.

Qualche miglioramento rispetto al passato c’è stato: come sempre, il questionario ha un codice personale ma questa volta è stato esplicitato che l’azienda si impegna a non vedere chi ha scritto cosa. Resta però un problema di base: mi sono arrivate quattro mail (e un SMS o due) che mi invitavano ad affrettarmi a compilare il questionario, e per ben due volte la data di scadenza per la compilazione del questionario è stata spostata in avanti, tipici segni che indicano una scarsa partecipazione. Chissà se anche questo verrà preso in considerazione nel misurare il clima.

Ultimo aggiornamento: 2014-05-29 09:34