Archivi categoria: pipponi

Italo Treno che fa sconti

In questi giorni è montata la polemica sugli sconti che Italo Treno fa per chi va a Roma al Family Day, inserendo l’apposito codice FAMILY30. Una rapida rassegna stampa: visto da destra, visto da Renzi, visto dai complottisti (che non per nulla citano l’onnipresente esposto dell’onnipresente Codacons). È stata persino creata una pagina Facebook.

A me non è che Italo faccia più o meno simpatia di Trenitalia. Vedendo gli status postati in questi ultimi giorni al limite potrei consigliare loro di cambiare azienda che si occupa del social manager. Ma finché non mi si dimostrerà che per un qualche evento che possa far muovere in treno almeno un centinaio di persone Italo Treno ha rifiutato la convenzione non vedo nulla di male. Evidentemente gli organizzatori del Family Day si sono ricordati di Lc 16, 8b: «I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.»

Ultimo aggiornamento: 2016-01-26 12:04

Montepaschi

Montepaschi non sarà certo la migliore banca d’Italia, ma non credo che in questo mese si siano scoperte magagne tali da dimezzare il valore delle azioni. Proprio per quello sarebbe interessante scoprire quanta parte del capitale viene trattato in questi giorni: se è vero che l’azionariato è molto frazionato, o c’è una corsa di tantissima gente a vendere oppure non c’è nessuno che vuole comprare, e non so quale sia la situazione peggiore…

Ultimo aggiornamento: 2016-01-20 17:02

La schiscetta

Dopo la storia dei bambini delle scuole di Corsico cui è stato impedito di mangiare in mensa perché i genitori non pagavano la retta (da mesi se non anni, a giudicare dalle cifre…), leggo che M5S e maggioranza di centrodestra al Pirellone hanno deciso che queste famiglie possono far portare ai bimbi il pasto da casa. No, in realtà non l’hanno deciso ma hanno approvato una mozione al riguardo, farcita al solito di paroloni come «permettere di portare il pasto da casa, facendone un momento di reale educazione alimentare anche per le famiglie».

Finalmente posso dire qualcosa di destra: non capisco perché ci debbano essere famiglie che non pagano. È chiaro che dagli articoli di giornale non si possono tirare fuori conclusioni a priori: magari molte di quelle famiglie avrebbero un ISEE così basso che la quota mensa sarebbe stata minima, ma nessuno ha pensato di farglielo calcolare e quindi si sono trovati a pagare il massimo della quota. Però è anche chiaro che quel servizio ha un costo, e qualcuno deve pagarlo. Se proprio volete, quello che mi pare davvero stupido è che – almeno se il testo della mozione è sensato, cosa che anch’essa non è detta – si sia obbligati a consumare il pranzo fornito dalla mensa. Perché quella sì che è una prevaricazione e una discriminazione.

acqua minerale a Km tanti

Nella nostra mensa le bottigliette di acqua minerale cambiano spesso marca. In questi giorni ci è arrivata l’acqua Lilia, e ho scoperto – ricordavo pubblicità televisive di questa marca, ma senza che venisse specificata la sorgente – che è prodotta in provincia di Potenza. Ho dato un’occhiata alla composizione chimica dell’acqua e non ho trovato nulla di particolare: residuo fisso 341 mg/l, molti bicarbonati (254 mg/l), un po’ di calcio (32,4 mg/l) e di potassio (26,5 mg/l). Non è insomma un’acqua del centro Italia come Ferrarelle e Uliveto che può o no piacere ma ha comunque una certa “personalità”, se mi passa il termine, ma un’acqua oligominerale come tante altre prodotte dalle varie sorgenti alpine.
Insomma, perché mai queste bottigliette devono farsi più di mille chilometri per arrivare a Milano, con tutte le acque oligominerali della zona? (Naturalmente vale anche il viceversa, e non capirei perché in Basilicata debbano arrivare bottigliette d’acqua alpina: ma non ho idea di che acqua sia disponibile nelle regioni meridionali. Se qualcuno fosse così gentile da segnalarmelo, lo ringrazio). Non sono un fanatico del Km0 che a volte mi pare solo una fregatura, ma ci sono dei limiti, e non semplicemente chilometrici!

Ultimo aggiornamento: 2016-01-11 17:01

Libri distillati

Con la scusa delle vacanze di Natale, forse è passato sotto silenzio l’arrivo in edicola dei “Distillati”, una collana mensile di libri edita da Centauria che all’irrisorio prezzo di 3 euro e novanta centesimi ti promette di «goderti il meglio della narrativa italiana e internazionale in meno della metà delle pagine dell’originale, ma senza perderti nulla». Ne ha parlato anche Corriere

I vecchietti come me ricorderanno sicuramente i “romanzi condensati” di Selezione dal Reader’s Digest, che erano costruiti allo stesso modo: si prendeva un malloppone e si tagliavano le scene “non interessanti” per ridurre le sue dimensioni a un numero di pagine accettabile. (Occhei, in realtà i libri di Selezione erano comunque mallopponi perché ne infilavano quattro in un singolo volume, ma non stiamo a sindacare troppo). Centauria fa esattamente la stessa cosa, probabilmente favorita dal fatto che sembra che ci sia una tendenza ad allungare i testi: libri da 500-600 pagine non sono certo rari, e non tutti sono bravi nella lettura veloce. Da ragazzo ne avevo anche letto qualcuno, e non me ne vergogno mica. Ma in generale il mio giudizio, a differenza di quello che mi pare profilarsi su Goodreads, non è poi così negativo. Non mi pare che si stia parlando di classici, ma di narrativa fondamentalmente di consumo. Se uno vuole consumare di meno, perché non dovrebbe poterlo fare? Quanto ai tagli che andrebbero contro la creazione dell’autore, posso dire che il mio contratto per Codice per Matematica in pausa caffè prevede la cessione dei «diritti antologici e di condensazione» (anche se vi voglio vedere a condensare quello che scrivo…), ma uno scrittore di bestseller probabilmente ha (giustamente) maggior forza contrattuale, quindi è improbabile che l’operazione sia fatta contro la sua volontà. In definitiva, se qualcuno compra e legge quei libri buon per loro, semplicemente non regalatemeli :-)

Ultimo aggiornamento: 2016-01-07 10:44

Charlie Hebdo ha perso

La copertina del numero di Charlie Hebdo nell’anniversario dell’attentato che ha decimato la sua redazione mostra un Dio (cristiano) con un mitra a tracolla, e il testo “Dopo un anno, l’assassino è ancora in libertà”.

A me del fatto che le vignette siano blasfeme non importa un tubo. Quella è sempre stata la linea del settimanale, io mi limito a non comprarlo. D’altra parte immaginare che Dio se la prenda perché un essere umano lo nomini invano è come immaginare che una persona se la prenda per quello che fa una formica. Se la vignetta avesse avuto disegnata la loro solita troika prelato-rabbino-imam, con magari la classica nuvola tonante per indicare la divinità che è per tutti unica ma allo stesso tempo diversa, non avrei battuto ciglio. Così però, almeno dal mio punto di vista, hanno dimostrato di avere paura dei fondamentalisti islamici. Paura certamente comprensibile, ma che ben poco si accorda con la linea editoriale di satira dissacrante verso tutto e tutti.

Ultimo aggiornamento: 2016-01-05 11:49

L’uso dei sottopancia

Del minuto di anticipo nel festeggiare il Capodanno interessa a pochi. Della bestemmia apparsa nel sottopancia dove la gggente faceva gli auguri di buon anno al modico prezzo di cinquantun centesimi per SMS invece si interessano in molti, a quanto pare. Probabilmente il software che faceva uno screening preliminare dei messaggi è stato fregato dalla grafia “Diooooo”, e l’essere umano preposto al secondo controllo – e adesso a quanto pare sotto inchiesta interna Rai – ha visto che il messaggio cominciava con “Buon anno a tutti” e non ha letto il resto.

Quello che io mi chiedo però è – come capita spesso – un’altra cosa. Stiamo parlando di Raiuno, non di Teleroccacannuccia. Che bisogno c’era di fare un sottopancia che mostrasse gli auguri della gggente? A quale dirigente Rai è venuta questa bellissima idea? (Tra l’altro ho oziosamente guardato un po’ di questi auguri controllando quando indicavano la città di spedizione. Prima di trovare l’iconica casalinga di Voghera – occhei, non so se fosse davvero una casalinga – è passata una quindicina di messaggi da città meridionali. Il mio test non è certo statisticamente valido ma sicuramente interessante…)

Ultimo aggiornamento: 2016-01-02 20:22

Il minuto rubato da Raiuno

Qui non ho con me orologi radiocontrollati, e non essendo certerrimo della sincronizzazione del mio orologio abbiamo pensato di accendere la TV per brindare a mezzanotte. (Non mi sono messo a fare il pippone ad Anna spiegandole che gli algoritmi di compressione dati per il segnale del digitale terrestre introducono da due a quattro secondi di ritardo :-) )
A mezzanotte meno sei minuti tutto ok: il mio orologio era sballato di un paio di secondi. Poi vedo in sovraimpressione “-2:58”, guardo il mio orologio e vedo che segna le 23:56 e qualche secondo. A Matera si erano mangiati un minuto. Dopo mezzanotte (o erano le 23.59?) posto un commento dubitativo su Facebook e vedo che il mio amico Stefano Costa aveva scritto la stessa cosa – lui aveva quantificato l’anticipo in 45 secondi. Poi nei commenti un mio ex collega conferma anche l’avanzamento dell’orologio di Raiuno.
L’unica ipotesi che mi viene in mente è che alla RAI abbiano voluto fregare sul tempo :-) Canale5, un po’ come nella scena dei film di Peppone e don Camillo. Certo che in ogni caso siamo messi molto male…

Ultimo aggiornamento: 2016-01-01 09:06