Archivi categoria: pipponi

Bilancini e teatrini

Per prima cosa, quando si parla del patteggiamento di Sinner converrebbe per prima cosa leggere la stampa estera e non quella italica. Come è finita la storia? Sinner si prende la colpa di non aver controllato che faceva il suo team. La WADA riconosce che Sinner non si era dopato. Ma visto che nessuno può perdere la faccia, si è arrivati a tre mesi di squalifica, dove per i tre quarti del tempo il tennista altoatesino non potrà nemmeno allenarsi in strutture federali o in luoghi aperti al pubblico. Il tutto calcolato in modo che possa partecipare non solo al Roland Garros ma anche agli Internazionali di Roma. (Tanto la terra non è il suo campo preferito, quindi non si sa come ci sarebbe arrivato in ogni caso).

Ovviamente questo è il risultato di una questione fumosa, dove nessuna delle parti aveva la certezza di vincere il giudizio di appello: una situazione che capita più spesso di quanto si possa pensare. Chi aveva più da salvare la faccia era comunque la WADA, che non poteva assolutamente permettersi una sconfitta in tribunale. Peccato che comunque la sua credibilità sia crollata: dopo anni di stop molto più lunghi in casi simili adesso ha calato le braghe, e promesso che nel 2027 (!) non considererà più come doping queste dosi minimali. Dal mio punto di vista di persona che il tennis non lo guarda, mi sento di concordare con Sandro Donati: È tutto un teatrino.

Ultimo aggiornamento: 2025-02-17 11:28

La fine di Satispay?

logo satispay barrato In questi anni mi sono sempre chiesto quale fosse il modello di business di Satispay. È vero che io lo uso anche per acquisti di qualche decina di euro, ma in generale la sua grande utilità è per i micropagamenti, che erano comodi anche per i negozianti perché non pagavano commissioni sotto i dieci euro di spesa (e avevano una commissione fissa di 20 centesimi sulle spes superiori). E in effetti oggi è apparsa la notizia che tra due mesi introdurrà una commissione fissa dell’1% su tutti gli acquisti nei negozi fisici, e dell’1,5% sugli acquisti online.

In quest’ultimo anno molti negozianti accettano la carta di credito anche per microagamenti senza fare una piega: mi è capitato di prendere un caffè, provare a pagare con 10 euro e chiedermi se avevo una carta. E ho il sospetto che le commissioni VISA/Mastercard su questi pagamenti siano bassi. A questo punto perché un commerciante dovrebbe usare Satispay, che in fin dei conti è una peculiarità del tutto italiana? La mossa mi pare insomma disperata ma forse non risolutiva se non in negativo.

Ultimo aggiornamento: 2025-02-10 15:57

La scuola secondo Valditara

Lo sapete, a me non piace commentare sui commenti, quindi sono andato a leggere l’intervista del Ministro dell’Istruzione e del Merito. È apparsa sul Giornale, quindi pubblico amico, quindi posso immaginare che il suddetto ministro abbia avuto la possibilità di rivederla per correggere eventualmente le parti del suo pensiero che non erano state espresse in modo corretto. Vediamo dunque che c’è scritto.

Chiaramente non è possibile ricavare da un’intervista come saranno effettivamente declinate le indicazioni per le scuole (non sono programmi obbligatori da un pezzo), ma ci sono punti almeno teoricamente condivisibili, tipo «Sin dalla prima elementare avvicineremo i bambini alla musica, alla sua comprensione, alla civiltà musicale». Sono anche d’accordo, al di là della pessima retorica usata, sul concetto alla base di

La cultura della regola inizia dallo studio della grammatica. In particolare, è importante trasmettere all’allievo, fin dall’inizio, la consapevolezza del valore della correttezza linguistica e formale, dell’ordine e della chiarezza nella comunicazione. La chiarezza deve essere presentata come una forma di autocontrollo e anche di un doveroso impegno verso l’altro».

È vero che si può comunicare anche in modo sgrammaticato, ma questo corrisponde a un impoverimento che poi si ripercuote a catena ovunque. È vero che molte regole grammaticali sono speciose, ma ciò non significa che si possa costruire una frase a piacere; ci sono vincoli sintattici e semantici che ci aiutano a rendere più chiaro il nostro pensiero.

Invece non capisco per nulla la logica del reintrodurre il latino alle medie, o meglio, usando le parole del ministro,

«Pensiamo di reintrodurre opzionalmente elementi di latino già dalle medie, dalla seconda per la precisione, per numerose ragioni: apriamo le porte a un vasto patrimonio di civiltà e tradizioni; poi rafforziamo la consapevolezza della relazione che lega la lingua italiana a quella latina. E poi c’è il tema, importantissimo, dell’eredità».

Io sono stato uno degli ultimi studenti ad avere in seconda media la materia “italiano ed elementari conoscenze di latino” e in terza media latino come materia facoltativa (che ho seguito). Sono anche dell’idea che togliere il latino dagli scientifici, come ormai va di moda, sia un errore: non tanto perché il latino “insegnerebbe il pensiero logico”, cosa che si può fare in tanti modi, quanto perché permette di capire meglio non solo l’italiano ma anche tante lingue europee. Ma in seconda e terza media non capisci assolutamente nulla, e quello che tempo rimarrà con la riforma è una patina classista nelle scuole per fighetti.

Non mi è poi chiaro cosa significhi “verrà abolita la geostoria nelle superiori”, visto che tra l’altro questa riforma è solo fino alla secondaria di primo grado cioè le medie. Di nuovo, leggiamo il testo:

La storia diventa la scienza degli uomini nel tempo. L’idea è di sviluppare questa disciplina come una grande narrazione, senza caricarla di sovrastrutture ideologiche, privilegiando inoltre la storia d’Italia, dell’Europa, dell’Occidente. Di più, nella scuola primaria l’insegnamento verterà anche sullo studio del nostro patrimonio storico. Negli ultimi due anni, in particolare l’attenzione si concentrerà sui popoli italici, le origini e le vicende dell’antica Grecia e di Roma, le loro civiltà, i primi secoli del Cristianesimo».

Qualcuno più intelligente di me saprebbe spiegarmi che cappero sarebbe “la scienza degli uomini nel tempo”? E qualcuno mi spiega perché il concetto di storia del ministro assomiglia allo sbertucciamento che Edoardo Bennato faceva quando cantava In fila per tre? Sì, lo so, è il sovranismo all’opera. Ma quella non è storia, bensì (pessima) autopromozione che impedirà ancora di più di capire il mondo contemporaneo. Allegria.

In definitiva, se questo è l’antipasto tremo al pensiero del testo effettivo delle linee guida!

(Ah: vedo infine commenti sulla reintroduzione della Bibbia, ma nell’intervista non ho trovato la parola).

Ultimo aggiornamento: 2025-01-16 12:40

Errori di approvvigionamento?

Martedì notte, come tutti gli anni a Capodanno, abbiamo avuto un’ora di botti e fuochi d’artificio. Quest’anno avevo ancora meno voglia del solito di vederli e sentirli, ma quello era un mio problema. La sera di Capodanno, mentre cenavamo, c’è stato un bis. Ancora ieri sera abbiamo avuto altri botti. Ma che è, ne avevano comprati troppi e non sono riusciti a spararli tutti in una volta?

Poi naturalmente ci lamentiamo per la qualità dell’aria, che già in questi giorni era scarsa ma coi botti è peggiorata pesantemente: non solo a Napoli con livelli assurdi, ma anche a Milano (e altrove)…

C’era una volta Internet

un cavo di rete Giovedì a pranzo esco a prendermi una yufka dal kebabbaro. Prendo il bancomat (rectius, una Visa Debit Card), ma arriva il messaggio di transazione rifiutata. Riprovo: ancora rifiutata. Avrei cinque euro nel portafoglio, ma io sono ostinato: prendo il vecchio bancomat ancora marchiato IWBank e pago. Tornando a casa Anna mi dice “devi passare a pagare il veterinario, ho paura di avere finito il plafond”, al che comincio a pensare “Non è che Deutsche Bank abbia casini?” Provo a prelevare: per due volte mi arriva il messaggio “Pin errato”, il che non è bello. Telefono al call center e il messaggio registrato dice che ci sono problemi con i pagamenti (e per dieci minuti non risponde nessuno… ma a questo punto mi era chiaro che il problema non era mio). Ho prelevato un minimo di soldi con l’altro bancomat e ho aspettato con calma che tornasse tutto a posto

Bisogna dire che il tempismo nel tranciare cavi dati (in Svizzera…) durante lavori sulla rete del gas proprio in occasione del Black Friday non è affatto male. E mi spiace soprattutto per gli addetti alla GDO, con la gente incazzata che ha lasciato i carrelli pieni di roba da far rimettere a posto, perché non poteva pagare. Ma la cosa che io trovo più interessante è che abbiamo la prova provata di come è cambiata Internet rispetto alla sua progettazione di 60 anni fa. L’idea era di avere un sistema che permettesse ai dati di trovare una via alternativa per la spedizione se un collegamento fosse interrotto: ma questo significa aumentare il carico di lavoro sui router (che devono conservare più percorsi possibili) e ridurre la velocità di trasmissione (bisogna pur scegliere dove mandare questi poveri pacchetti dati), e quindi buona parte di Internet viaggia su percorsi obbligati e quindi single points of failure, come abbiamo appena visto.

Cambierà qualcosa? Scommetto di no.

(Immagine di Jokx, da Wikimedia Commons)

(P.S.: avreste mai creduto che il Codacons si sarebbe subito fiondato a presentare esposti?)

Ultimo aggiornamento: 2024-12-02 10:57

La Cina e il Quarto Stato

Leggo che la Soprintendenza di Milano si è opposta al portare il Quarto Stato a Pechino durante la visita di Stato di Mattarella.

La mia domanda è “ma perché mai bisogna portare (pagando noi, naturalmente) un’opera d’arte durante una visita di Stato?” Un conto è prestare l’opera a un altro museo che sta facendo una mostra sul tema, cosa che secondo me ha senso perché permette a più gente di vedere le opere originali senza doversi spostare chissà dove. Altra cosa è fare gli sboroni e dire “guardate che roba abbiamo noi, cicca cicca”. E poi non penso che alla Cina importi più di tanto…

(immagine da Wikimedia Commons)

Ultimo aggiornamento: 2024-10-31 11:56

Ma chi è che scrive il software per la sanità lombarda?

A inizio agosto Anna si è rotta la punta del malleolo. A fine agosto ha fatto la lastra di controllo, e oggi ho recuperato online il referto, con immagini delle lastre.

Il referto online è un file di 157.743 KB dal nome referto-immagini.pdf. No, non è un pdf ma uno zip, e già qui non capisco perché non possano spedirlo con l’estensione corretta, visto che nella pagina è indicato che verrà scaricato uno zip. Aprendolo, si trovano più di 270 mega di roba, tra cui una JRE apposita, oltre al programma per leggere i file DICOM ivi presenti con le lastre: tre file per cinque mega. Considerando che tanto il fruitore medio si bloccherà con il file pdf che non si può aprire e il fruitore un minimo sgamato deve lavorare su questi file, se io avessi dovuto fare una pagina per il download avrei messo i soli file dati e avrei aggiunto delle caselle “vuoi anche scaricare il software per leggere questi file (Windows/Mac/Linux)?” e “se non hai un Java Runtime Environment, usa questa versione molto più grande che ce l’ha all’interno” (anzi avrei fatto alla rovescia: messo per default la versione grande e aggiunta la casella “se hai già installato un JRE puoi usare questa versione ridotta”). Così almeno al giro dopo non devo scaricare altri 157 mega. E lasciamo perdere che https://www.microdicom.com/ ti permette di scaricare liberamente il viewer per uso non commerciale.

Qual è il problema con il settore IT della sanità lombarda?

Ultimo aggiornamento: 2024-09-09 11:44

Paralimpiadi

logo paralimpiadi Non ho seguito molto le paralimpiadi (a parte Guo Jincheng nel nuoto). Del resto, non ho nemmeno seguito molto le olimpiadi. Però mi è capitato di vedere i titoli dei giornali, non solo nostri ma anche la BBC, e c’è qualcosa che non mi torna. Non parlo della storia di Valentina Petrillo: mi pare che ci siano già stati abbastanza articoli in giro. Quello che invece ho notato è che ci sono parecchi atleti che hanno partecipato e vinto a svariate Paralimpiadi. Che vuol dire, in pratica? Direi che loro, nella evidente sfortuna, hanno almeno avuto la possibilità di allenarsi per decenni ad alto livello, cosa che purtroppo non possono fare in tanti. Mi chiedo insomma quanto le Paralimpiadi siano un modo per vedere i pochi e dimenticarsi dei tanti.

(logo paralimpico da Wikimedia Commons)