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La vasca di laminazione per il Seveso

Spesso il Seveso esonda. Per meglio dire, spesso vengono aperti i chiusini in via Valfurva per evitare che il fiume spacchi le tubature in cui è forzato, con l’effetto collaterale che io mi trovo l’accesso alla via dove abito bloccato da un’auto dei vigili e devo spiegare che casa mia si trova prima del corso temporaneo del Seveso e quindi posso passare in sicurezza. Non che queste piene siano moderne: sono state registrate almeno dalla fine dell’Ottocento. Ad ogni modo, dopo anni e anni e anni di diatribe alla fine nel 2013 – sì, sette anni fa – si è scelta una soluzione: creare delle enormi “vasche di laminazione”, laghetti che si possano riempire in caso di piena. Due di queste vasche dovrebbero essere in Brianza, la terza nel comune di Milano.

Il punto è che il Seveso diventa interrato pochi metri dopo essere entrato nel territorio meneghino; quindi esiste solo un punto dove si può fare la vasca in questione: all’interno del Parco Nord. Parco Nord che – spiego per chi non abita a Milano Nord – è un parco “di risulta”, ottenuto recuperando qua e là pezzetti tra Milano e la sua cintura che non erano ancora troppo cementificati. Date un’occhiata alla sua mappa per sincerarvene. (Sì, in mezzo c’è anche un aeroportino e un cimiterietto) Quel pezzo specifico di parco è proprio al confine comunale: dall’altro lato c’è il comune di Bresso e un certo numero di palazzoni, i cui residenti hanno fatto di tutto per bloccare la realizzazione della vasca di laminazione, ufficialmente per non rovinare il parco e ufficiosamente perché non vogliono trovarsi tot volte l’anno l’acqua puzzolente del fiume. Dimenticavo: il Seveso scorre in Brianza, non so bene quanti scarichi illegali riceve, e non è esattamente un fiume da bandiera blu. La melma che trovo per le strade dopo le esondazioni ne è una prova.

Perché vi racconto tutto questo? Perché i residenti in questione sono esondati sul gruppo Facebook della zona 9 Milano, quella in cui vivo io e in cui si troverà la famosa vasca; e si stupiscono di non trovare solidarietà…

I nuovi limiti di velocità sui controviali milanesi

Tra le misure adottate dal comune di Milano per favorire la circolazione delle biciclette c’è quella di mettere un limite di velocità a 30 all’ora sui (pochi) controviali meneghini. In effetti la scorsa settimana ho visto i limiti (dipinti per terra e con i cartelli sui pali) in viale Zara.

La cosa di per sé ha senso, considerando che esiste la carreggiata centrale dove si può viaggiare tranquillamente a 50 all’ora; il controviale dovrebbe servire per il traffico prettamente locale e per cercare parcheggio. Ma siamo così sicuri che tutti rispetteranno quei limiti? (Ah, anche in corso Buenos Aires mi pare ci sia il limite 30. Sala e Granelli vogliono proprio fare arrabbiare automobilisti e negozianti!)

O mia bella mascherina

Oggi pomeriggio ho avuto una botta di vita: sono uscito (in bicicletta, persino!) per andare al bancomat e comprare una stecca di sigarette per Anna. Nel mio giro ho visto spannometricamente un 10% di persone senza mascherina, e un altro 10% con la mascherina sotto il mento, evidentemente per evitare che il virus si attacchi al gozzo. Foulard e fazzoletti non pervenuti.
È vero che io sto in periferia, ma direi che l’ordinanza di Fontana non è stata così considerata…

Ultimo aggiornamento: 2020-04-07 19:17

Il mio postino ha finito la quarantena

Questo era il contenuto della mia buca delle lettere stamattina. No, non è che per due settimane (abbondanti) non sia andato a controllare se c’era qualcosa: semplicemente per due settimane (abbondanti) non è mai passato nessuno. Direi che l’ipotesi più probabile è che il postino in questione è stato messo in quarantena e finalmente sia stato giudicato guarito.

Detto tutto questo, continuo a non capire come sia possibile che a Milano non siano in grado, pandemia o non pandemia, di gestire il servizio postale per avere non dico una consegna al giorno, ma almeno una la settimana. Che i Topolino arrivino in ritardo può fare arrabbiare i gemelli, ma alla fine se li leggeranno tutti insieme: però se uno è abbonato a un settimanale di informazione (che già dovrebbe arrivare il venerdì ma il più delle volte veniva consegnato il lunedì successivo) che gli arriva dieci giorni dopo, che se ne fa?

Ultimo aggiornamento: 2020-04-01 13:46

certe cose non cambiano mai

Oggi sono finalmente scappato dal telelavoro a casa (impossibile con due dieciemezzenni tra i piedi) e sono andato in ufficio. Il traffico non è che poi sia così ridotto, tranne ovviamente che davanti alle scuole: ho come il sospetto che ci sia più gente che vada in ufficio in auto per non infettarsi in metropolitana. Quello che sicuramente non cambia è trovarsi gli scooter che percorrono la finta ciclabile di viale Marche. Continuo a pensare che una telecamera per fare multe si ripaga in due giorni.

Ultimo aggiornamento: 2020-02-27 09:37

bici bloccate dal freddo?

Stamattina ho preso la solita BikeMi, con il totem che ci ha messo un po’ più di tempo del solito a svegliarsi: ho tolto la brina dal sellino, ho cercato inutilmente di alzare la suddetta sella, ho pedalato fino alla stazione vicino all’ufficio, l’ho lasciata, ho ripassato la tessera per verificare che la restituzione fosse registrata… e ho scoperto che secondo il sistema non l’avevo presa. Questa è la seconda volta che mi capita in una settimana, a parte la giornata in cui proprio non mi faceva prendere le bici. Ho come il sospetto che i “disservizi temporanei” indicati nella pagina del servizio – ma che risalgono al giorno in cui appunto sono dovuto andare a piedi – siano legati al freddo di questi giorni, anche se non riesco a capire la differenza con l’anno scorso… se non che adesso uso la tessera ATM e non quella BikeMi.

Ultimo aggiornamento: 2020-01-13 09:47

meteo

Per la prima volta nella stagione la temperatura in città è scesa sotto zero… il che ha significato trovarmi la brina sul sellino della bikemi.

Ultimo aggiornamento: 2020-01-07 08:58

Coppie di autobus

In questi giorni prenatalizi, il servizio urbano ATM è ridotto: viene osservato l’orario del sabato. Fin qui nulla di particolarmente grave. Ieri mattina però mi è capitato di uscire con i gemelli verso le 11, e vedermi passare due 42 una dopo l’altra; e anche quello può capitare. Sono poi passato di nuovo da quel punto dopo mezzogiorno, e di nuovo c’erano due 42 in fila; per amor di precisione la prima si era travestita da N42 (sarebbe la linea notturna corrispondente, che gira nei weekend). Dopo le 13, mentre tornavo a casa facendo un altro percorso, mi sono trovato due 51 attaccate.

Non ho idea di quali inenarrabili casini di traffico ci potessero essere a Milano nord; però ho il sospetto che ci siano grossi problemi sulla gestione del parco vetture…

Ultimo aggiornamento: 2019-12-24 10:29