Ho letto ieri della chiusura della Feltrinelli di via Manzoni a Milano, con galleria fotografica su Repubblica, purtroppo senza foto d’epoca che sarebbero state almeno più interessanti.
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Se mi è permesso dare un commento non richiesto, la mia ipotesi è molto semplice. La Feltrinelli Duomo è a cinquecento metri malcontati di distanza. Finché era viva Inge, lei amava andare nella “sua” libreria sottocasa, che tra l’altro era stata la prima. Ora non ci sono più ragioni di cuore, e quindi si può razionalizzare…
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La prima parte è stata fatta bene
La settimana scorsa qui a Milano hanno riasfaltato viale Marche. Bisogna dare atto che subito dopo hanno anche ridisegnato le strisce della finta pista ciclabile: anzi l’hanno fatta arrivare fino all’altezza degli incroci, anziché fermarsi qualche metro prima. (Sì, si dice sempre che per sicurezza lo stop ciclistico dovrebbe essere un po’ più avanti di quello automobilistico, ma da noi si faceva in pratica l’opposto)
Il problema è che gli scooter continuano a credersi delle biciclette, oppure nelle loro testoline la striscia gialla ha il significato generico di “preferenziale per sputer ed eventualmente altri”. Ribadisco: perché non si può avere un po’ di telecamere e farli contribuire al bilancio comunale?
Ultimo aggiornamento: 2019-07-26 09:56
“Cantiere”
Ero convinto di averlo scritto qua sulle notiziole, ma non ho trovato il post. Ad ogni modo, l’anno scorso un negozietto di cornici in fondo a via Vespucci era stato rilevato e rimesso a posto per tirare fuori l’ennesimo posto dove mangiare, denominato con grande sfoggio di fantasia “Cornici”.
Il locale è durato una sola stagione, e quest’inverno è rimasto chiuso… fino a quando la scorsa settimana è riaperto – bloccando quasi del tutto il passaggio con i tavolini fuori – e con un nuovo nome: “Cantiere”, comprensivo di virgolette. In effetti è proprio davanti al cantiere di un nuovo palazzone che stanno costruendo tra via Vespucci e via Marco Polo: mi chiedo solo se pensano che tanto anche stavolta il locale chiuderà prima che completino il palazzo :-)
Il Pirellino e i famigerati lavori urgenti
Stamattina stavo pedalando bel bello per andare in ufficio e mi sono trovato una coda all’incrocio con via Confalonieri. Boh, mi sono detto. Arrivato in via Sassetti ho capito il perché: da sabato scorso viale Melchiorre Gioia è stato transennato nel pezzo sotto l’ex palazzo del Comune (per i non milanesi: il viale passa sotto il palazzo)
Che si dovessero fare i lavori per la bonifica dell’amianto era cosa nota: anzi i lavori in questione si sarebbero dovuti eseguire l’anno scorso, ma furono bloccati e rimandati dopo solo un giorno, non è ben chiaro il perché. L’anno scorso però la notizia era nota da almeno un mese, compresi i percorsi alternativi: stavolta è stata segnalata il giorno stesso (che poi era un sabato, quindi per esempio io non ne sapevo proprio nulla). Essendo io notoriamente una malelingua, mi chiedo se il tutto dipenda dal fatto che il Comune era finalmente riuscito a vendere il palazzo a Coima e quelli gli han fatto notare che l’affare sarebbe saltato se avessero ancora trovato dell’amianto…
Ultimo aggiornamento: 2019-07-22 10:17
Il legno non è per sempre. Anzi.
Nel quadro dei lunghissimi lavori per il pezzo di pista ciclabile intorno a Piazza della Repubblica – ho persino scoperto che sono stati cofinanziati dall’Unione Europea… – c’è un punto in cui per attraversare i binari del tram si è scelto di non asfaltare ma mettere delle assi di legno, sia nella parte ciclabile che nell’attraversamento pedonale. Occhei, lì ci sono quattro binari e la cosa era stata fatta solo per due, ma magari si è pensato a un proof-of-concept.
Il guaio è che in pochi mesi la dimostrazione è stata rovinata: evidentemente, anche se non ci sono autoveicoli e mezzi pesanti, il legno lasciato così a sé non regge. Che si è fatto allora? Come si può vedere nella foto, dove mancano le assi si è buttato alla bell’e meglio un po’ di catrame. Mi chiedo solo il perché di una scelta (iniziale) simile: era stata esplicitata nella richiesta di fondi comunitari?
Il “biglietto salvacoda virtuale” ATM
Ieri sarei voluto passare al punto ATM a chiedere informazioni (non ce l’ho fatta per altre ragioni). Il sito afferma che con l’app ufficiale ATM è possibile prenotare il proprio turno, prendendo un biglietto virtuale. Che bello, mi sono detto, io ho giusto l’app sul mio telefono. La apro, trovo la voce giusta del menu, vedo anche indicato il numero di persone in coda a ciascuno degli ATM Point, e il punto da cliccare per prendere il numeretto. Clicco… e mi viene dato un numero d’ordine esattamente come quello che avrei preso al punto ATM.
Se prendiamo per esempio l’app delle Poste, è possibile scegliere un orario (se nessuno l’ha già prenotato…); in questo modo uno può organizzarsi tranquillamente. Così bisogna invece fare conti complicati sulla velocità di gestione dei singoli utenti, conti che naturalmente non funzioneranno mai per un corollario del famoso teorema “l’altra fila è sempre più veloce”. Non mi sembra un grande risulato…
Fuck Aldo – Reprise
Fuck Aldo
Queste sono le misurazioni attuali della centralina meteo vicino a casa gestita dagli amici del Centro Meteorologico Lombardo, quindi con i dati da mezzanotte alle nove del mattino. Come vedete, a mezzanotte avevamo quasi 31 gradi, e nemmeno a livello strada. Il tutto con umidità “solo” al 62%.
Proprio come il freddo di maggio non significava che il riscaldamento globale è una palla, nemmeno queste temperature da sole dicono molto: però siamo messi davvero male.
(p.s.: visto il titolo, immagino che il post non apparirà su Facebook…)
Aggiornamento (28 giugno) a mezzanotte eravamo a 31,6 gradi.
Ultimo aggiornamento: 2019-06-28 10:05