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La storia infinita della pista ciclabile di viale Melchiorre Gioia

Vabbè, ormai lo sapete che io ho un conto in sospeso con la pista ciclabile di viale Melchiorre Gioia: in un anno ne ho scritto qui, qui e qui. Ora, come da documentazione fotografica qui a fianco, sembra che stiano terminando i lavori anche all’altezza del palazzo ex comunale.

Ma resta il solito piccolo problema: la pista finisce infilandosi in mezzo a un viale dove vi garantisco che le auto non si curano affatto di chi possa passare. Certo, mi direte: se c’è il palazzo sopra, spazio non ce n’è mica, e dall’altra parte funziona allo stesso modo. Questo è vero, ma non considera due cose. Nell’altra direzione il passaggio è subito dopo un semaforo che tra l’altro non sta nemmeno troppo tempo verde, e quindi le auto vanno un po’ più lente; ma sopratutto sul lato est continuerebbe a esserci il pezzetto ora chiuso di Piazza Einaudi che poteva essere sfruttato senza problemi passando a fianco del grattacielo. Certo, il ciclista avrebbe dovuto percorrere una cinquantina di metri in più: ma garantisco che l’avrebbe fatto volentieri in cambio di una maggiore sicurezza. Resta insomma la domanda: perché non ci ha pensato nessuno?

Chiude la Feltrinelli di via Manzoni

Ho letto ieri della chiusura della Feltrinelli di via Manzoni a Milano, con galleria fotografica su Repubblica, purtroppo senza foto d’epoca che sarebbero state almeno più interessanti.
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Se mi è permesso dare un commento non richiesto, la mia ipotesi è molto semplice. La Feltrinelli Duomo è a cinquecento metri malcontati di distanza. Finché era viva Inge, lei amava andare nella “sua” libreria sottocasa, che tra l’altro era stata la prima. Ora non ci sono più ragioni di cuore, e quindi si può razionalizzare…

La prima parte è stata fatta bene

La settimana scorsa qui a Milano hanno riasfaltato viale Marche. Bisogna dare atto che subito dopo hanno anche ridisegnato le strisce della finta pista ciclabile: anzi l’hanno fatta arrivare fino all’altezza degli incroci, anziché fermarsi qualche metro prima. (Sì, si dice sempre che per sicurezza lo stop ciclistico dovrebbe essere un po’ più avanti di quello automobilistico, ma da noi si faceva in pratica l’opposto)

Il problema è che gli scooter continuano a credersi delle biciclette, oppure nelle loro testoline la striscia gialla ha il significato generico di “preferenziale per sputer ed eventualmente altri”. Ribadisco: perché non si può avere un po’ di telecamere e farli contribuire al bilancio comunale?

Ultimo aggiornamento: 2019-07-26 09:56

“Cantiere”

Ero convinto di averlo scritto qua sulle notiziole, ma non ho trovato il post. Ad ogni modo, l’anno scorso un negozietto di cornici in fondo a via Vespucci era stato rilevato e rimesso a posto per tirare fuori l’ennesimo posto dove mangiare, denominato con grande sfoggio di fantasia “Cornici”.
Il locale è durato una sola stagione, e quest’inverno è rimasto chiuso… fino a quando la scorsa settimana è riaperto – bloccando quasi del tutto il passaggio con i tavolini fuori – e con un nuovo nome: “Cantiere”, comprensivo di virgolette. In effetti è proprio davanti al cantiere di un nuovo palazzone che stanno costruendo tra via Vespucci e via Marco Polo: mi chiedo solo se pensano che tanto anche stavolta il locale chiuderà prima che completino il palazzo :-)

Il Pirellino e i famigerati lavori urgenti

Stamattina stavo pedalando bel bello per andare in ufficio e mi sono trovato una coda all’incrocio con via Confalonieri. Boh, mi sono detto. Arrivato in via Sassetti ho capito il perché: da sabato scorso viale Melchiorre Gioia è stato transennato nel pezzo sotto l’ex palazzo del Comune (per i non milanesi: il viale passa sotto il palazzo)

Che si dovessero fare i lavori per la bonifica dell’amianto era cosa nota: anzi i lavori in questione si sarebbero dovuti eseguire l’anno scorso, ma furono bloccati e rimandati dopo solo un giorno, non è ben chiaro il perché. L’anno scorso però la notizia era nota da almeno un mese, compresi i percorsi alternativi: stavolta è stata segnalata il giorno stesso (che poi era un sabato, quindi per esempio io non ne sapevo proprio nulla). Essendo io notoriamente una malelingua, mi chiedo se il tutto dipenda dal fatto che il Comune era finalmente riuscito a vendere il palazzo a Coima e quelli gli han fatto notare che l’affare sarebbe saltato se avessero ancora trovato dell’amianto…

Ultimo aggiornamento: 2019-07-22 10:17

Il legno non è per sempre. Anzi.

Nel quadro dei lunghissimi lavori per il pezzo di pista ciclabile intorno a Piazza della Repubblica – ho persino scoperto che sono stati cofinanziati dall’Unione Europea… – c’è un punto in cui per attraversare i binari del tram si è scelto di non asfaltare ma mettere delle assi di legno, sia nella parte ciclabile che nell’attraversamento pedonale. Occhei, lì ci sono quattro binari e la cosa era stata fatta solo per due, ma magari si è pensato a un proof-of-concept.

Il guaio è che in pochi mesi la dimostrazione è stata rovinata: evidentemente, anche se non ci sono autoveicoli e mezzi pesanti, il legno lasciato così a sé non regge. Che si è fatto allora? Come si può vedere nella foto, dove mancano le assi si è buttato alla bell’e meglio un po’ di catrame. Mi chiedo solo il perché di una scelta (iniziale) simile: era stata esplicitata nella richiesta di fondi comunitari?

Il “biglietto salvacoda virtuale” ATM

Ieri sarei voluto passare al punto ATM a chiedere informazioni (non ce l’ho fatta per altre ragioni). Il sito afferma che con l’app ufficiale ATM è possibile prenotare il proprio turno, prendendo un biglietto virtuale. Che bello, mi sono detto, io ho giusto l’app sul mio telefono. La apro, trovo la voce giusta del menu, vedo anche indicato il numero di persone in coda a ciascuno degli ATM Point, e il punto da cliccare per prendere il numeretto. Clicco… e mi viene dato un numero d’ordine esattamente come quello che avrei preso al punto ATM.

Se prendiamo per esempio l’app delle Poste, è possibile scegliere un orario (se nessuno l’ha già prenotato…); in questo modo uno può organizzarsi tranquillamente. Così bisogna invece fare conti complicati sulla velocità di gestione dei singoli utenti, conti che naturalmente non funzioneranno mai per un corollario del famoso teorema “l’altra fila è sempre più veloce”. Non mi sembra un grande risulato…