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Il “biglietto urbano” ATM

Ieri a Milano c’è stata la giornata senz’auto. Non sto a dirvi quante auto c’erano in giro per la città, d’altra parte se non ci sono pattuglie dei vigili a multare non si può pretendere più di tanto. La mattina mi sono preso Jacopo e Cecilia e gli ho fatto fare un bel giro in metropolitana, una cosa che a loro piace tantissimo: l’idea era che tanto con un singolo biglietto urbano avrei potuto girare tutto il giorno, come raccontato ovunque e visibile nei messaggi a pannello scorrevole alle fermate. Certo. Con il singolo biglietto urbano. Io che ho una tessera RicaricaMi ho regolarmente pagato il secondo biglietto la seconda volta che sono salito sulla metropolitana. (Per una singola fermata Cordusio-Cairoli, ma non è quello il punto, come potete bene immaginare).
Potreste dire che per sapere che “biglietto singolo urbano” è solo un biglietto singolo urbano avrei potuto cliccare sull’avviso presente nel sito ATM, come si vede da questa schermata: certo, certo. Cliccando sarei arrivato qui: “Inserisci la tua e-mail e password per effettuare il login ed entrare nel tuo profilo dati”. Potreste dire che un biglietto (peggio ancora, parte di un carnet) nella RicaricaMi non è un biglietto urbano singolo, e qua sono costretto a darvi ragione. Restano però due cose: che la comunicazione non è certo delle migliori – bastava scrivere “solo con il biglietto urbano ordinario, ecc.” – e che ATM non è interessata agli utenti diciamo “medi”, quelli cioè che non sono abbonati ma usano comunque abbastanza i mezzi per avere biglietti multipli e tessere ricaricabili in tasca. Terrò presente.
(ah, ho scritto ad ATM. Sezione “suggerimenti”, non “reclami”. Vi farò sapere)

Ultimo aggiornamento: 2012-09-17 07:00

glugluglu

Oggi pomeriggio qui a Milano è piovuto. Abbastanza forte, ma niente di che: diciamo per due ore e mezzo. Bene: mentre pedalavo verso casa sono al solito passato da piazzale Istria e ho visto nell’ordine (a) la solita melma da piena del Seveso; (b) sei-sette persone in giubbotto ad alta visibilità che giravano intorno alla futura fermata Istria della metro lilla viola e poi sono penso scesi a verificare cosa succedeva sotto; (c) un bus sostitutivo del 7.
Direi che se questi sono gli inizi l’autunno non sarà solo caldo ma anche molto umido.

Ultimo aggiornamento: 2012-09-12 18:23

un tranquillo venerdì milanese

Stamattina verso le 8:50 arrivo in ufficio con la mia fidata bicicletta. Mentre apro il cancello carraio sento un insistente clacson; non ci faccio nemmeno troppo caso, visto che oggi è venerdì, qui in via Marco Aurelio c’è il mercato, e la gente parcheggia nei peggio modi possibili perché tanto non gliene può fregare di meno.
Arrivo su in ufficio: un gruppetto di colleghi è alla finestra vicino alla mia postazione e sta applaudendo. Escludo che applaudano me, anche perché stanno guardando fuori: mi avvicino e vedo nell’ordine (a) un’auto parcheggiata sul passo carraio dall’altra parte della strada, (b) un tipo con una bomboletta spray che sta scrivendo “pirla” sull’auto in questione. Qui la prova fotografica: come avete notato, l’anonimo scrittore è stato bene attento a colorare solo il vetro e non la carrozzeria, cosa che almeno per quanto mi riguarda è stata molto apprezzata.
Mezz’ora dopo arrivano due ghisa in bicicletta, probabilmente chiamati da qualcuno della casa il cui portone è bloccato. Guardano, e iniziano a fare la multa. Alle 9:40 arriva finalmente il proprietario: discussione con i vigili, multa messa in tasca e (finalmente) auto spostata.
Nient, volevo condividere con voi questi bei momenti :-) oltre che chiedermi perché non ci sia sempre in giorno di mercato una pattuglia di vigili…

Ultimo aggiornamento: 2012-09-07 09:38

corridoi per le bici e grasse risate

E dire che agosto è finito, e uno poteva immaginare che finalmente i quotidiani tornassero a inserire notizie e non barzellette. E invece no. Il dorso milanese di Repubblica ci rende edotti della Grande Ideona per favorire il traffico ciclistico in città: cito verbatim dall’articolo

«Carreggiate più strette, per una doppia funzione: lasciar spazio alle biciclette sulla destra vicino al marciapiede mentre a sinistra, verso il centro delle strada, impedire la doppia fila».

Intendiamoci: in un mondo perfetto, o almeno meno imperfetto, l’idea non fa una grinza. Il posto più logico per mettere una pista ciclabile è tra il marciapiede e le auto parcheggiate, perché così il velocipedista ha tra l’altro una protezione maggiore. Inoltre togliendo mezza corsia dalle strade larghe una corsia e mezzo è chiaro che il parcheggio in doppia fila è molto più difficile.
Ma siamo in Italia, e nella fattispecie a Milano. Come verrebbe separata la pista ciclabile dalle strisce per parcheggiare? Con una mano di vernice? Con un cordolo, utilissimo considerando che i Suv parcheggiano anche su un marciapiede alto venticinque centimetri? Il risultato pratico sarebbe trovare una certa quantità di auto parcheggiate perpendicolarmente al senso di marcia, riuscendo così in un colpo solo a bloccare la pista ciclabile e ridurre la carreggiata disponibile. L’unico modo per ottenere qualcosa è piantare paletti, il che ha un costo non indifferente e non credo sia quello che Palazzo Marino ha in mente di fare, oltre che rendere difficoltosa l’uscita dall’auto sul lato destro. Poi potrei sbagliarmi, ma non credo. Niente male, vero?
Non che l’altra idea indicata nell’articolo, quella dell’ATM che permetterebbe il trasporto delle bici in metropolitana nelle ore di morbida, sia tanto meglio: ma magari tra le 10 e le 16 si potrebbe riuscire a far coabitare un paio di biciclette e i pedoni… chissà.

Ultimo aggiornamento: 2012-09-04 07:00

Ferragosto e dintorni

Martedì 14 e stamattina sono andato in ufficio. Devo dire che, se nel pomeriggio un po’ di gente per strada c’è, la mattina è davvero poco milanese, con incroci assolutamente sgombri… e automobili che decidono di passare col rosso, “tanto non c’è nessuno” (una bicicletta è notoriamente invisibile).
Naturalmente c’è anche il rovescio della medaglia: sedicenti ciclisti che se ne vanno sul marciapiede e attraversano gli incroci quando è rosso ormai da una quindicina di secondi. Mi stupisco che non ci sia stato nessun incidente: è proprio vero che non c’è nessuno.

Ultimo aggiornamento: 2012-08-17 09:24

parità delle multe

stamattina, mentre passavo al baretto vicino all’ufficio per farmi un cappuccino e cercare di svegliarmi, ho notato un’auto dei vigili urbani (pardon, “Polizia Locale”) che stava facendo manovra. La barista mi ha detto che aveva dato un po’ di multe – nulla di strano, visto che ci sono le strisce blu “di prossimità alla metropolitana” e ora al comune mancano gli introiti di Area C.
Essendo io un tipo curioso, quando sono uscito prima di inforcare la bici ho guardato l’importo della multa affibbiata al tipo che ha parcheggiato sul posto disabili (senza specifica indicazione del numero di permesso, per amor di precisione), e ho scoperto che era di 39 euro: esattamente come per una volgare multa per divieto di sosta. Visto cosa si fa per dare pari diritti?
Aggiornamento: (1. agosto) Ho scritto una cazzata. Stamattina ho controllato: sono strisce gialle, c’è un cartello “parcheggio riservato disabili” ma quello è il parcheggio davanti; il posto dove (a questo punto giustamente) è stata comminata la sanzione da 39 euro è un banale carico-e-scarico.

Ultimo aggiornamento: 2012-07-31 09:13

Notizie non necessariamente negative

Non so se qualche settimana fa avete letto dei lamenti sui mancati incassi relativi agli ingressi nell’Area C (ex Ecopass) a Milano: le nuove stime per il 2012 si attestano a 25 milioni contro i 31-35 previsti.
Ci ho pensato un po’ su, ho riletto i dati forniti immagino dal Comune, ho anche aggiunto i mancati introiti per gli ingressi abusivi (tralasciando che basta che uno su quindici di essi paghi la relativa multa per rientrare in quella cifra) e il risultato è stato molto semplice: c’è meno gente che entra in centro, ci sono troppi permessi per entrare senza pagare, o una combinazione di entrambe le cose.
Bene: per la prima ipotesi, considerando che la tassa è per la congestion charge, non vedo perché bisognerebbe piangere perché un provvedimento è funzionato. Per la seconda ipotesi, invece? Beh, mi sarebbe piaciuto vedere nell’articolo anche una tabellina con il numero di autoveicoli paganti e non paganti, magari mese per mese. Però chissà: magari nella copia cartacea c’era un’infografica che non è stata riportata nella versione web, e io sono il solito malpensante.
Resta il solito problema: riempire un articolo di numeri non solo fa scappare il lettore medio che si atterrisce, ma spesso può servire a nascondere cosa succede. Parliamone.

Ultimo aggiornamento: 2012-07-23 13:57

handicappati e lavori in corso

Lunedì, mentre pedalavo in via Lario, ho notato come i lavori in corso sul marciapiede avessero anche interessato un paio di posti riservati ai disabili, che erano stati bloccati per far passare i pedoni. Mi sono guardato un po’ in giro e non ho visto nelle vicinanze nessun cartello di divieto di sosta temporaneo a chi disabile non è.
A questo punto si danno tre casi. Il primo, che sarebbe il preferibile, è che io non ho osservato bene e i posti provvisori in realtà ci sono. Il secondo è che gli handicappati si devono arrangiare, perché vivaddio i lavori sono da fare, danno fastidio a tutti, e non si capisce perché loro debbano essere diversi. Il terzo è che quei posti – ribadisco che erano due, non un singolo – erano stati messi lì per figura, e in realtà fossero usati solo da furbetti che passavano di lì…

Ultimo aggiornamento: 2012-07-18 11:37