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Come si eliminano le anomalie

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Ricordate la storia di via Valussi? Ne avevo parlato l’anno scorso, qui e qui. A inizio febbraio si sono aperte delle nuove voragini, e io ho scritto ai preposti uffici del comune segnalando la cosa. Il 16 febbraio mi è arrivata la risposta, che copincollo qui sotto.

Gentile Concittadino, con riferimento a quanto da Lei segnalato, effettuato sopralluogo dal tecnico del Reparto strade, si comunica che le anomalie formatesi verranno eliminate, dall’Impresa di manutenzione ordinaria, entro il 20/2/2015. Si precisa che l’intervento provvisorio eseguito nel 2013, sulla parte superficiale della carreggiata in conglomerato bituminoso, non ha interessato la massicciata stradale, aveva lo scopo (riuscito) di aumentare la vita utile della pavimentazione. Si informa inoltre che la Via Valussi ha problemi di sottofondo; pertanto si dovrà intervenire per risanare gli strati profondi della carreggiata, e che la località è stata inserita in un apposito appalto specifico. Cordiali saluti Settore Tecnico Infrastrutture e Arredo Urbano

In questi giorni, avendo definitivamente scassato la mia veccha bicicletta, non sono passato di là: stamattina finalmente sono potuto andare a vedere se effettivamente le anomalie fossero state eliminate. Ho fotografato il risultato, che potete vedere qui sopra. Indubbiamente un intervento c’è stato, l’asfalto che si vede in basso ha l’aria di essere nuovo: lascio a voi decidere se e quanto le anomalie sono state eliminate…

(c’è anche un buchetto in mezzo alla strada all’altezza del semaforo: indubbiamente rispetto al resto è invisibile)

Ultimo aggiornamento: 2015-02-25 10:40

divieti di sosta

Via Villani, a Milano, è una strada senza uscita: porta giusto a un parcheggio pubblico (oltre che all’asilo dei miei bimbi… ma lì si può solo arrivare a piedi o in bicicletta). Via Borsa è una traversa di via Villani ed è ancora più senza uscita: cento metri in cui l’unica possibilità è entrare in un cortile a metà della via. Via Villani ha sempre avuto un cartello di divieto di sosta, generalmente poco rispettato; questa settimana il cartello è stato anche aggiunto in via Borsa.

Intendiamoci: le due vie sono strette, e se qualcuno parcheggia non è possibile per due auto incrociarsi. D’altra parte, proprio per il tipo di traffico presente è piuttosto improbabile che due auto si incrocino: in questi anni non mi è mai capitato di vedere problemi in via Borsa. Paradossalmente il problema peggiore sono i pullman che si fermano in via Villani perché lì c’è un residence, e bloccano praticamente tutta la carreggiata; se ci fosse un lato dove è consentito parcheggiare autoveicoli non potrebbero più farlo, e la strada sarebbe più scorrevole anche per i poveri ciclisti come me.

Certo, si può immaginare che il comune di Milano abbia bisogno di soldi e quindi voglia aumentare il numero di multe possibili: ma pedalando per la città mi accorgo che se si iniziasse a dare multe a chi parcheggia alla &#%$ i soldi li farebbero lo stesso. E allora perché?

Ultimo aggiornamento: 2015-02-12 12:38

la differenza tra le strisce

Qui sull'(enorme) marciapiede di piazza Duca d’Aosta (alla stazione centrale, per i non milanesi) hanno ridisegnato le righe per delimitare il pezzetto di pista ciclabile. Ringrazio sentitamente il comune di Milano per questo: è un po’ più facile pedalare. Però – e su questo il comune non ha colpe, intendiamoci – sarebbe bello che nella testolina della gente entrasse finalmente il concetto che le strisce tratteggiate non sono un attraversamento pedonale ma ciclistico. Immaginate la gioia di trovarmi una falange di trolleysti…

Ultimo aggiornamento: 2014-09-05 15:04

mancate sinergie

Stasera, mentre rientravo a casa, ho visto due auto dei vigili ferme su viale Marche: una all’angolo con viale Zara e l’altra a quello con via Veglia. Non so bene che facessero, era un po’ tardi (18:05) per verificare l’eventuale esondazione odierna del Seveso, e comunque non ce n’erano su via Murat.
Però, già che tanto erano lì, non potevano mettersi a multare quelli che anche stasera parcheggiavano sulla pista ciclabile? (moto che la usavano non ce n’erano tante, ma non si sa mai). Ah, no: a dire il vero una delle auto era parcheggiata in un posto che tecnicamente non era pista ciclabile ma avrebbe comunque costretto il malcapitato velocipedista a scartarla andando verso il centro dell’incrocio. Insomma, non sarebbe sembrato serio da parte loro.

Ultimo aggiornamento: 2014-08-13 20:06

Seveso

Stanotte sono stato svegliato da un tuono bello forte, e tra batticuore e tutto ce ne ho messo un po’ per riaddormentarmi, sentendo tutto il temporale. Stamattina sono passato da largo Desio e piazzale Caserta, e ho visto una situazione relativamente normale: giusto un po’ di palta per terra, una macchina dei vigili ferma a vigilare e un paio di addetti Amsa che con la pompa pulivano più o meno vogliosamente i marciapiedi: nulla di eccezionale, checché scrivesse Repubblica.
Stasera, aspettata la fine del monsone, torno a casa: il giro è leggermente diverso a causa dei sensi unici e mi ha portato su via Murat, dove mi sono trovato tre auto dei vigili ai tre incroci successivi. Visto che uno era uscito dall’ultima macchina, gli ho chiesto se il Seveso era di nuovo esondato: la risposta è stata “no, ma siamo qua in allerta”. Oggettivamente mi pare un po’ esagerato: per arrivare a casa ho tagliato per l’Isola e la situazione era tranquillissima. Sappiate comunque che nel caso di nuova inondazione vi avviserò :-)

Ultimo aggiornamento: 2014-07-29 19:30

allagamenti

[un po' d'acqua] Erano dieci anni che non vedevo un allagamento così a Milano. Quando sono uscito per portare i bimbi a scuola, la mia via era bloccata da auto che andavano contromano, perché evidentemente piazzale Istria e via Taormina erano entrambe allagate – e d’altronde questo è piazzale Caserta, a trecento metri da casa. Vabbè, tanto da me era praticamente asciutto: prendo i bimbi e faccio il giro dall’altra parte per sicurezza, sapendo le pozzanghere che potevo trovare sulla strada solita. Vedo che i tram sul 4 non sono i Sirietti ma i vecchi jumbo, e immagino che un qualche deposito ATM abbia avuto dei problemi ma nulla più.

Consegnati i bimbi all’asilo, con i soliti problemi con Jacopo (che già che c’era è riuscito a rompere il suo armadietto… santo ragazzo) inforco la bici. Il percorso normale, più lungo ma meno trafficato, oggi mi sembra da evitare, quindi decido di passare per la pseudo pista ciclabile di viale Marche. Stranamente non mi trovo nessuno che ci si piazza sopra, tranne una che ha pensato bene di bloccare un incrocio: solo che quando arrivo all’angolo con via Lario mi trovo davanti un lago. Vabbè, giro da lì invece che da viale Zara: ma il lago peggiora, tanto che sono costretto a salire sul marciapiede, quasi cascando dalla bici. Supero via Nava e arrivo in viale Stelvio: anzi non ci arrivo, come da foto quassù. Ritorno mestamente indietro, passo da via Paolo Bassi e riprendo via Farini: da lì passo il cavalcavia, costeggio Garibaldi, passo sotto le torri Cesar Pelli (dove un *$%^%& con la Car2Go non rispetta la precedenza e cerca di stendermi) e rientro su viale Tunisia (dove un’auto ha steso uno scooter). Una tranquilla mattinata, insomma.

Ultimo aggiornamento: 2014-07-08 12:06

Asscomm Porta Venezia e la pista ciclabile in viale Tunisia

Se siete di Milano, forse sapete che c’è un piano del comune per costruire una nuova pista ciclabile su viale Tunisia, comesi può leggere per esempio qua. Non che io sia cosi convinto della sua utilità (in genere cerco di evitare di passare di là, preferendo passare per via San Gregorio/via Boscovich), ma mi salta la mosca al naso quando leggo falsità come quelle scritte da Luca Longo .

Nello specifico, è falso che «ad 80 metri ne è già presente un’altra dello stesso tipo», a meno che i metri di Longo siano moooolto lunghi: la pista parallela è infatti sui bastioni (tra l’altro nell’unico tratto ancora esistente, il che significa che non è in piano ma con un saliscendi), e si può controllare facilmente che la distanza è di 400 metri. Ma il vero punto è un altro. Longo si lamenta che «Inoltre, dopo la realizzazione i, già scarsi, parcheggi scompariranno.» Evidentemente non si è accorto che da anni la zona “fighetta” di Viale Tunisia, quella appunto dei negozi associati all’Asscomm Porta Venezia e che va da corso Buenos Aires a via Lazzaretto, vede un divieto di sosta su entrambe le carreggiate: divieto di sosta nato perché in mezzo alla carreggiata passa il tram sulla preferenziale. Insomma, i parcheggi non scompariranno perché non esistono già.

Mettiamola così: io sono favorevolissimo a bloccare la realizzazione di quella pista ciclabile se in cambio avessi la certezza che un paio di pattuglie di vigili urbani vadano su e giù per la via dallle 8 alle 24 e multino tutte le auto in divieto di sosta (magari con multa più cara per quelli che parcheggiano in doppia fila e quindi bloccano la carreggiata). Mi sembra un’equa proposta, che tra l’altro porterebbe anche qualche soldo nelle disastrate casse comunali. Che ne pensate?

Ultimo aggiornamento: 2014-04-10 12:39

ladri di biciclette (non mie)

La scorsa settimana ho notato sul marciapiede vicino a casa mia, legata a uno di quegli archetti messi di traverso per impedire alle auto di parcheggiari su, una mountain bike gialla a cui mancava la ruota davanti. Il telaio della bicicletta era legato all’archetto, la ruota evidentemente no.

Ieri mattina, uscendo coi bimbi per far loro fare un giretto (in bicicletta :-) ) ho notato che la bicicletta non c’era più. Il punto è che non c’era neppure l’archetto. Per onor di cronaca, devo aggiungere che quell’archetto era già parecchio instabile, e non credo ci sia voluto molto a toglierlo: se volete, la cosa buffa è che non l’abbiano lasciato per terra sul marciapiede.

Tenetene conto quando legate la vostra bici!

Ultimo aggiornamento: 2014-04-07 10:37