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riqualificazione professionale

A quanto pare, una clausoletta del contratto di solidarietà dice che io e gli altri 29000 dipendenti dobbiamo firmare una [dichiarazione di immediata disponibilità» nella quale assicuriamo che siamo pronterrimi a eventuali corsi di riqualificazione professionale. (Sì, dobbiamo firmarla. Non basta compilarla online dopo essere entrati in un sito sicuro con password e tutto).
Tutto legale, ma come mi riqualificano? Restituendo all’agricoltura le mie braccia rubate?

Ultimo aggiornamento: 2010-12-13 09:56

Dell’utilità dei Beatles

Come sicuramente avrete sentito più o meno dovunque, ieri si è commemorato il trentesimo anniversario della morte di John Lennon, che poi a dire il vero è spirato quando in Europa era già il 9 dicembree… Number Nine, Number Nine. (Andando completamente fuori tema: sì, io ricordo perfettamente dov’ero quando seppi della notizia: sul tram, davanti alla stazione di Porta Susa, mentre andavo a lezione di tedesco. Qualcuno aveva la Stampa Sera con la notiziona a tutta pagina). Come corollario, Radio Popolare ha fatto una trasmissione in ricordo del Beatle con gli occhialini.
Orbene: a un certo punto hanno trasmesso Happiness is a warm gun; io ci canticchiavo sopra, quando a un tratto mi sono accorto che c’era qualcosa che non andava. Nella parte finale, infatti, mancava il coretto “bang bang shoot shoot” degli altri scarrafoni che facevano il controcanto a John. A questo punto sono andato a verificare: una delle casse non era collegata, ed evidentemente il coretto era stato bilanciato tutto da quel lato.
D’accordo che non sono un grande melomane e che la radio mi fa solo da colonna sonora: ma questo è un altro esempio dell’importanza fondamentale che i Beatles hanno nella vita!

Ultimo aggiornamento: 2010-12-09 10:58

ah, l’Inps

Non so se ricordate la storia del riscatto degli anni universitari ai fini della pensione: ne parlai qui e qui.
Ordunque, a luglio mi arrivò una simpatica missiva in cui la signora o signorina Inps mi comunicava che – novità delle novità – avevano attivato la possibilità di pagare le rate della pensione via RID. Che bello, dico io, non devo più andare ogni mese in posta. Compilo tutto, il 2 agosto mi arriva una lettera di accettazione, il 31 agosto effettivamente vedo l’addebito in conto e sono moderatamente felice. Poi arriva il 30 settembre e non vedo addebiti. Arriva il 29 ottobre e non vedo addebiti. A questo punto mi preoccupo e comincio a chiedere lumi agli uffici e per telefono. Risposta: «boh, queste cose sono gestite da Roma, noi non ne sappiamo nulla. Ma probabilmente è colpa della banca che non manda il pagamento». (sì, stiamo parlando di un RID, cioè di qualcosa che funziona alla rovescia: io do l’ok per farmi prendere i soldi, e finché non lo tolgo e nel conto ci sono soldi la banca paga).
Martedì, ultimo giorno lavorativo di novembre, vedo che c’è di nuovo un addebito, ma di una cifra leggermente più bassa. Comincio a subodorare qualcosa, e torno negli uffici Inps per l’ennesima volta. (Nota: questo riscatto finisce nel fondo lavoratori telefonici, che è una gestione separata rispetto a quella standard: il risultato è che quando va male devo aspettare che quello prima di me finisca la pratica, altrimenti passo subito). Naturalmente la procedura standard per vedere il mio stato contributivo al computer non funziona: con quella secondaria e dopo una telefonata al backoffice mi viene detto che hanno rifatto i conti degli interessi legali (come da comunicazione di aprile) e fatto ripartire da zero il conteggio; le tre rate che avevo già versato mi verranno (con la stessa calma, immagino) rimborsate. Ora aspetto solo che a gennaio o febbraio mi arrivi l’avviso scritto di questa modifica, come del resto specificato nella missiva di aprile; e ho imparato a non chiedermi come sia possibile che ad agosto mi abbiano detto che era assolutamente impossibile fare una cosa del genere, e la cosa più semplice fosse continuare a pagare la rata più elevata e chiedere il rimborso alla fine.

Ultimo aggiornamento: 2010-12-03 07:00

un centesimo trovato è un centesimo guadagnato

Una mia mania generalmente non troppo pericolosa né per me né per gli altri è raccogliere le monetine che trovo per strada. Andando in bicicletta ho il tempo di vederle e fermarmi; e visto che pedalo sulla strada e non sul marciapiede ho maggiori possibilità di trovarle. Questa settimana ho così guadagnato ben tre centesimi, due lunedì e uno martedì (mercoledì mattina nevicava, e sono andato a lavorare in metropolitana).
Un’altra mia mania è che questi centesimi finiscono tutti in un’apposita scatoletta, quindi non ci guadagno in realtà nulla; mi chiedo però come mai ci siano tante monetine per terra. Forse che sono così piccole e di poco valore che (a) non ci si accorge di perderle e (b) non vale nemmeno la pena di chinarsi a tirarle su?

Ultimo aggiornamento: 2010-12-02 07:00

Dichiarazione di voto

domenica ci saranno le primarie del centrosinistra per scegliere il candidato sindaco milanese per le elezioni della prossima primavera. Io andrò a votare – il che non è poi così scontato, di primarie ne ho già saltate un paio – e voterò per Giuliano Pisapia. La scelta l’ho fatta quando si è candidato, e non la cambio nemmeno dopo che lui ha incassato il sostegno di Sinistra e Libertà e (orrore!) quello del Codacons; purtroppo uno non sempre può scegliersi gli amici.
E gli altri tre candidati? Michele Sacerdoti lo conosco dai tempi della purtroppo persa battaglia per salvare il Bosco di Gioia; è una bravissima persona, lo vorrei sicuramente in giunta, ma non mi pare che abbia la caratura per fare il sindaco. Valerio Onida non credo abbia bisogno di presentazioni, e ha anche una bella voce :-); quello che mi preoccupa è la sua età, visto che non penso proprio che un settantaquattrenne debba ricoprire posizioni che richiedono un impegno costante. Stefano Boeri? Beh, a me dà l’impressione di ferrantite. Vi ricordate Bruno Ferrante, candidato sindaco cinque anni fa e poi finito a lavorare per Ligresti? Ecco, non ho nessuna voglia di ritrovarmi con qualcosa del genere. Potrei sbagliarmi, come ad esempio mi ero sbagliato sul buonanima di Riccardo Sarfatti; ma preferisco non rischiare.

Ultimo aggiornamento: 2010-11-11 09:55

ospedali e computer

Stamattina ero di nuovo al Niguarda per far togliere i punti a Jacopo. Vista l’esperienza di venerdì scorso ero piuttosto tranquillo; peccato che oggi le cose non siano andate esattamente come l’altra volta. Occhei, sono arrivato alle 8:41 (come da bigliettino di prenotazione) invece che alle 8:15; però non è possibile che sia riuscito a passare all’accettazione alle 9:35. Notate che io avevo una coda separata, DB che sta per “diversamente abili – gestanti – bambini”; mentre sono arrivato chiamavano il DB-015 (io avevo lo 027) e il numero successivo è stato chiamato alle 9 passate. Dopo una decina di minuti sono passato a prendere anche un numerino di accettazione “standard”; è vero che c’erano cento persone prima di me, ma stavo rischiando di dover utilizzare quell’altro numero. Considerando che non sono servizi realmente diversi (un qualunque sportello può fare accettazione di qualunque tipo, anche se in pratica non fanno così: chissà mai perché) significa che potrebbero anche evitare di far finta di favorire i “diversamente abili”.
Ottenuto il numero, c’è stata più di un’ora e mezzo di attesa per l’ambulatorio, fino a quando Anna (che a un certo punto è venuta a darmi il cambio portandosi dietro Cecilia) ha gentilmente fatto notare che i bimbi stavano finendo l’autonomia: a quel punto miracolosamente sono passati immediatamente, molto all’italiana. Ciliegina sulla torta: non è stato fatto il foglio di dimissioni, perché “non c’era la rete funzionante”. Senza parole.

Ultimo aggiornamento: 2010-11-02 15:19

Contratto di solidarietà

Prima di pranzo ci è arrivata copia dell’accordo firmato da Telecom e CGIL-CISL-UIL dove abbiamo scoperto che dall’8 novembre per due anni ci applicheranno un contratto di solidarietà. Per quanto ci riguarda, il taglio dello stipendio sarà del 3,27%, o detto in altro modo 18 giorni in cui dovremo stare a casa nei prossimi due anni; ma ci sono gruppi il cui taglio è dell’8% e addirittura del 15%, mentre pochi fortunati continueranno a lavorare a tempio pieno. Almeno questo è quanto sono riuscito a capire dal verbale d’accordo, evidentemente scritto in politichese stretto che io parlicchio solo un po’.
Ora, possiamo chiederci la necessità di un contratto di solidarietà per un’azienda che nel primo trimestre 2010 ha fatto solamente 601 milioni di euro di utile e nel secondo altri 610. Ma non è di questo che voglio parlare.
Sono andato a recuperarmi i comunicati di SLC-CGIL e FISTel-CISL quando ci fu l’accordo del 4 agosto che – sempre leggendo l’accordo attuale – aveva previsto questi contratti. La CGIL ha scritto «In particolare 1100 esuberi dichiarati divengono lavoratori da formare nuovamente e da riconvertire verso altre aree aziendali (con particolare attenzione alle riconversioni verso la rete), accompagnati da strumenti di integrazione al reddito durante il periodo di formazione (contratti di solidarietà) garantendo a tutti la ricollocazione dentro l’azienda.» Per quanto riguarda la CISL, «Saranno, inoltre, utilizzati i contratti di solidarietà e la formazione per i 1100 lavoratori che non sono coperti dagli ammortizzatori sociali e per i 450 lavoratori di SSC e saranno rinnovati per altri 2 anni i contratti di solidarietà per il 1254-DA.». Persino a posteriori ho problemi a capire che quanto scritto lì indicava contratti di solidarietà per ventinovemilaerotti lavoratori. E posso garantire che da agosto a oggi non ho ricevuto nessuna spiegazione di cosa stava succedendo da nessuno di nessun sindacato, né quello di cui pago la quota di iscrizione né dagli altri due. Se tanto devo fare tutto da solo (e perdere tempo a ridire le stesse cose a tutti i colleghi, nonostante io abbia appeso in bacheca la copia dell’accordo da me annotata con tutto quello che so) posso anche lasciare perdere l’iscrizione…

Ultimo aggiornamento: 2010-10-21 13:59

Io e la Immanet

[io alla Immanet]Come molti sanno, in ismiziano non esiste una traduzione esatta del sintagma “conflitto di interessi”; il termine usato abitualmente, mükkiiåtøng, significa infatti letteralmente “sinergia”.
Pertanto non c’è nulla di strano se, pur essendo io un’azionista di lunga data della Immanet – vedi colonna a destra nel mio blog – da stamattina faccia parte della forza “lavoro” Immanet, in qualità di Over-Chief Usenetter, con ufficio al sesto piano (Legale-Amministrazione) del palazzo Immanet. Un aperitivo ismiziano virtuale a chiunque passi a salutare!
Il momento storico è stato immortalato da par suo dal Maestro R:ob Grassilli, che ringrazio caldamente. Per la cronaca, il ghigno leggermente mefistofelico che appare nell’istantanea è dovuto al mio sentirmi finalmente parte di una grande famiglia… oltre a un effetto collaterale di avere visto Saporello alla macchinetta del caffè.

Ultimo aggiornamento: 2014-03-05 11:05