Archivi categoria: io

Buttare via libri

Dovrei eliminare un po’ di libri dalle mie librerie per fare spazio ad altri. Non ce la faccio: lasciamo stare quelli matematici che sono intoccabili, ma anche sugli altri faccio una fatica enorme a scegliere qualcuno che sicuramente non leggerò più, magari non mi è nemmeno piaciuto troppo, ma “non si sa mai”. Non credo funzionerebbe nemmeno averne una versione elettronica (anche se non ci ho provato): mi sa che sia proprio feticcismo. Capita lo stesso anche a voi?
(alla fine sono arrivato a 25 cm di roba. Un risultatone)

Ultimo aggiornamento: 2012-12-09 11:05

ben mi sta

ho voluto aspettare la pausa pranzo per andare a cercare il pc in offerta speciale. Era già più che finito (anche perché ne avevano 3, diciamocelo). Domani con la macchina fotografica non mi fregano.

Ultimo aggiornamento: 2012-12-05 19:21

ladri in casa – 2

visto che non ho voglia di rispondere a tutti, spiego meglio cosa è successo.
Stanotte, poco dopo le 2, Anna e io ci svegliamo sentendo un rumore come di un coltello caduto per terra. Ci alziamo, accendiamo un po’ di luci in soggiorno e cucina, non troviamo niente e torniamo a dormire. Stamattina alle 7 ci svegliamo e troviamo porta e finestre aperte, e non troviamo un bel po’ di roba, che in parte era poi sul pianerottolo e a pian terreno vicino al locale spazzatura.
Il ladro ha bucato gli stipiti delle finestre (ah, siamo al quinto piano): con la prima non c’era riuscito, con la seconda invece ha fatto cadere il coprimaniglia (il rumore che abbiamo sentito). È rimasto sul balcone (che sangue freddo…) finché non siamo tornati a dormire, poi è entrato, ha preso la borsa di Anna, il marsupio mio e ha tirato fuori tutti i soldi (compresi i miei “fondi neri” che sono ben nascosti – ma non documenti e tessere), la mia macchina fotografica e il mio Zaurus che erano nel marsupio, il telefonino di Anna, il suo netbook (compresa di chiavetta internet) e il nostro portatile che era al piano di sopra e che era l’unico oggetto effettivamente di qualche valore avendolo acquistato a maggio. Non hanno preso la tv, non hanno preso l’iPad di Anna visto che per fortuna era in carica in camera nostra dove non sono entrati. I bimbi non si sono accorti di nulla.
Ora, a parte il danno economico, io per esempio non so assolutamente come rimpiazzare lo Zaurus, che aveva l’enorme vantaggio di avere una vera tastiera e un sistema linux, oltre a una quantità di dati di cui non ho backup (nel senso che il backup ce l’avevo, sì, ma sulla SD dello Zaurus stesso). Il grande vantaggio del cloud computing è che sia io che Anna abbiamo i dati di lavoro backuppati, invece. Non aggiungo nulla perché non ne ho voglia.

Ultimo aggiornamento: 2012-11-27 11:13

ladri in casa

sono entrati stanotte (con noi in casa) e ci hanno rubato due pc, la mia macchina fotografica, e il mio Zaurus (che non potrò più rimpiazzare).
E ci eravamo anche alzati sentendo dei rumori.

Ultimo aggiornamento: 2012-11-27 07:32

Spinte propulsive

I più attenti tra i miei ventun lettori si sarannno certamente accorti di come da un po’ di tempo io abbia cominciato a scrivere molto meno qui sulle Notiziole. Potrei accampare mille scuse, dall’esistenza di Jacopo e Cecilia all’essermi allargato a scrivere su altri blog, da quello del Post a Voices. Ma la vera ragione è un’altra: comincio a essere a corto di materiale che mi faccia venire voglia di scrivere.
Scrivere per me non è una cosa così complicata: anche a scuola i miei temi non erano dei capolavori, ma si potevano definire lavori onesti e soprattutto rapidi, quattro facciatine scritte in una calligrafia minuscola e terminate in un’ora e mezzo circa (senza brutta, che mi sembrava tanto una perdita di tempo perché quando rileggevo il testo mi veniva da riscriverlo da zero). L’avvento dei computer mi ha semplificato ancor più la vita: i pensieri se ne stanno in testa, continuano a essere rimuginati mentre proseguo a buttar giù il testo e vengono più o meno abilmente modificati “strada facendo”. Resta però una banale constatazione: sto bloggando da undici anni abbondanti. Idee nuove non è che mi vengano tutti i giorni, o se per questo anche solo tutti i mesi. Anche i pipponi dopo un po’ diventano ripetitivi, e scrivere sempre le stesse cose stufa me in primo luogo e immagino voi subito a ruota. A questo punto la scelta che sto facendo è semplice: scrivo quando ho voglia le cose che ho voglia di scrivere, sperando che la qualità rimanga perlomeno stabile. Sapevàtelo!

Ultimo aggiornamento: 2012-11-21 14:58

Festival della Scienza – debriefing

Per chi si ricorda ancora che il primo novembre ho parlato al Festival della Scienza, ecco qua un breve e parziale (nel senso di “di parte”) resoconto.
Arrivati all’auditorium di Palazzo Rosso abbiamo scoperto che pioveva dentro (!) e quindi l’agibilità della sala era a rischio: alla fine abbiamo trovato una soluzione all’italiana, ammassando tutta la gente in un quadrante posteriore della sala – non è che ci fosse così tanta gente, un’ottantina di persone al massimo, spostando noi relatori a metà sala e iniziando la chiacchierata. Niente slide perché la Capa aveva detto che altrimenti il pubblico si sarebbe addormentato, quindi nessun problema da quel punto di vista; due ore piene di parole, con il pubblico (curiosamente diviso in due tra giovanissimi e persone di una certa età, la via di mezzo praticamente mancava) che ha interagito parecchio.
Non sono in grado di dire se la formula è piaciuta, magari qualcuno dei miei amichetti che è venuto a sentirci può commentare; sicuramente si è parlato abbastanza poco del tema ufficiale della conferenza e molto di Wikipedia in generale, come del resto mi aspettavo. La cosa positiva è che le domande sono state a livello più alto di quelle che vengono solitamente fatte, il che naturalmente è più piacevole per chi deve rispondere… altrimenti ci sentiamo dei biechi risponditori automatici!
Ultima (anzi penultima) osservazione: a me personalmente quella di quest’anno è sembrata un’edizione del Festival in tono minore rispetto a quella dell’anno scorso. Non so se sia colpa della crisi che taglia tutto, compresi i fondi per invitare i relatori importanti (no, non abbiamo preso un centesimo, abbiamo solo avuto il buono per il pranzo) oppure qualcos’altro.
Ultima (davvero) osservazione: Anna e io abbiamo parcheggiato all’iperCoop all’uscita di Genova ovest e poi abbiamo preso la metropolitana per arrivare in piazza De Ferrari. Al ritorno abbiamo ripreso la metropolitana: peccato che ci fossero unicamente due macchinette automatiche per fare i biglietti, ed entrambe non funzionavano…

Ultimo aggiornamento: 2012-11-12 11:30

Se scompaio, sappiate il perché

Mi è stato comunicato da una fonte il cui nome non posso rivelare che uno, che «è rabbino a Londra, sostiene di avere ricevuto una misteriosa busta e di avere segnalato una “lista di nemici” a una misteriosa agenzia di difesa ebraica». In questa lista sarei compreso anche io (per via del nasone, se ho ben capito, e perché conoscerei dei negazionisti). Nel caso, andate a cercare i messaggi personali che ho ricevuto su FriendFeed!

Ultimo aggiornamento: 2012-11-12 10:20

il buon esempio

Stamattina ero più in ritardo del solito, i treenni (soprattutto Jacopo) erano anche di umore decente ma senza nessuna fretta, così sono uscito di corsa sperando di arrivare in tempo all’asilo prima della campanella. (sì, ce l’ho fatta).
Uscire di corsa significa tra l’altro che non tento nemmeno di portare i bimbi a piedi, ci metterei almeno un quarto d’ora; li caccio nel passeggino, almeno finché regge, e inizio a correre. Peccato che arrivato all’angolo ho dovuto fare una manovra da Camel Trophy, scendendo dal gradino del marciapiede e facendo un pezzo sulla strada, perché un’auto era stata piazzata di traverso sul marciapiede, occupandolo completamente. La via dove abito era un tempo privata, quindi il marciapiede della traversa continua; solo che lì all’angolo c’è la filiale di una banca, e pertanto è abbastanza facile trovare il solito [inserire parolacce a piacere] che sbatte la propria auto lì fregandosene del resto dell’universo.
Peccato che stavolta il [come sopra] fosse un’auto dei vigili urbani, pardon: della polizia municipale. C’era anche una seconda auto dei vigili urbani, pardon: della polizia municipale, “parcheggiata” dall’altro lato della strada esattamente sulle strisce pedonali. I vigili, pardon: localpoliziotti, in questione erano a fare capannello sul marciapiede con qualche altra persona, non saprei dire a che pro visto che come dicevo ero troppo di fretta. Confesso che quando sono passato loro davanti ho detto “certo che date proprio il buon esempio”.

Ultimo aggiornamento: 2012-11-05 10:54