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Aggià, il mio reclamo alle Poste

Mi è sovvenuto che non ho mai raccontato come è andata a finire la storia del mio reclamo alle Poste. Qualche giorno dopo mi è stata scritta una lettera in cui il dirigente diceva che avrebbero fatto dei controlli, ma che non era detto che le lettere che io lamentavo essere arrivate in ritardo fossero state spedite per mezzo di Posteitaliane, visto che c’è la deregolamentazione. (In effetti ho ricontrollato: non avevo specificato esplicitamente che la lettera dell’Avis mi era arrivata col timbro di Posteitaliane)

Inutile dire che la lettera è stata recapitata a casa mia dieci giorni dopo la data di scrittura.

Ultimo aggiornamento: 2014-08-13 15:41

L’umorismo dei comici

Stamattina, come avrete letto, l’ex presidente francese Sarkozy è stato fermato con un’accusa di corruzione. Come credo un migliaio di persone in tutta Italia, ho pensato subito alla possibilità che Sarkozy sconti la sua eventuale pena a Cesano Boscone, e ho fatto una delle mie stupide vignette su stripgenerator.com; poi mi sono messo a fare dell’altro.

Dopo un’oretta vedo che c’è una battuta simile su Facebook, scritta da un comico-di-professione (no, niente nomi: perché fare pubblicità), e commento sulla sua bacheca “Copione!”, con un link alla mia vignetta. Circa un minuto dopo il comico-di-professione mi scrive piccato “per la cronaca io l’ho scritta alle 10.30 e tu l’hai pubblicata alle 11.03”, aggiungendo “se metti il mouse sul giorno sotto il post appare l’ora – vacci piano nel dare copione :-)”. Al mio “ma non si possono nemmeno fare più battute? (anzi, metabattute) immagino l’avranno pensata uguale in mille” la risposta è stata “dare del copione in bacheca non è esattamente una battuta. scrivimelo in chat se vuoi :-)”; la discussione è continuata con “non sarebbe stata una battuta” da parte mia e “trovo questa discussione inutile. ciao”.

A questo punto ho pensato “vabbè, torno nella bacheca di comico-di-professione e aggiungo che la mia era una battuta”. Peccato che il mio commento originale fosse stato cancellato (il che è la cosa che mi ha portato a scrivere questo post). Neanche fosse beppegrillo(tm).

Ultimo aggiornamento: 2014-07-01 14:08

Sveglia in GMT

Io ho una piccola sveglia GBC radiocontrollata. È vero che il segnale in onde lunghe dalla Grande Germania non è sempre captabile, ma d’altra parte se per due o tre giorni di fila non lo becca non è che cambi molto: non mi serve una precisione al secondo.

Bene: stamattina a un certo punto mi sono svegliato, ho guardato l’orologio, e ho visto che erano le 8:20. La mia sveglia dovrebbe suonare alle 6:50. Ho preso in mano la sveglia per vedere cosa era successo: a parte segnare la temperatura in Fahrenheit anziché Celsius (cosa che succede quando si schiaccia brevemente il quarto e ultimo tastino) la sveglia era perfettamente funzionante e non era stata spenta; però segnava le 6:20, e quindi dal suo punto di vista non era certo ora di suonare.

In un modo o nell’altro, alle 9:25 (mezz’ora dopo il solito, ma ancora tecnicamente in orario utile) ero in ufficio dopo essermi lavato, aver preparato e mangiato colazione e aver portato i bambini all’asilo: questo dovrebbe dirla lunga su come io al mattino preferisca prendermela molto comoda. Quello che però mi ha lasciato perplesso è che in tutto questo turbinio di preparativi ho spostato la sveglia sul terrazzo e ho forzato il recupero dell’ora in remoto (si schiaccia per qualche secondo il quarto e ultimo tastino), e l’ora si è correttamente resettata. Considerando che cambiare ora su quella sveglia è fattibile ma non semplicissimo, e sicuramente non alla portata dei bimbi, che può essere successo tra ieri mattina e stamattina? è stata ricevuta un’ora errata (esattamente di due ore)? È colpa delle sciekimike?

Ultimo aggiornamento: 2014-06-27 12:59

INPS mi ha disabilitato il RID

Ho scoperto che il 29 aprile scorso INPS ha disabilitato il pagamento del riscatto dei contributi per i miei anni di università via RID.
La cosa è bellissima, considerando che quel RID era attivo da quasi quattro anni e INPS aveva preso i soldi una volta. Quando me ne sono accorto, ho iniziato a fare MAV su MAV, solo che non potevo mai sapere se per caso il flusso sarebbe ripartito e io avrei pagato doppio…

Ultimo aggiornamento: 2014-06-24 17:21

software e hardware

Ieri mi è arrivata nella casella di poosta aziendale una mail, dal contenuto «Gentile collega, t’informiamo che sul tuo personal computer è installato il sistema operativo Microsoft Windows XP, per il quale la Microsoft ha terminato il supporto sistemistico dall’ 8 aprile 2014 e, pertanto, non saranno più disponibili gli aggiornamenti software necessari per garantirne la protezione da virus ed attacchi informatici comportando potenziali rischi per la sicurezza dei dati aziendali. Per questo motivo procederemo ad aggiornare il sistema operativo del tuo personal computer a Windows 7.»
Tutto bellissimo, almeno in teoria: l’aggiornamento verrà fatto in remoto (avvisandomi con un certo anticipo), mi dicono che cercheranno di mantenere i miei file ma che è meglio salvarli su supporto esterno, eccetera eccetera. Peccato che questo povero PC abbia solo 2 giga di ram e stia già boccheggiando con XP, che abbia dei moduli RAM a quanto pare introvabili, e che da un anno io stia appunto aspettando che me lo portino a 4 giga. Secondo voi, quale sarà il risultato finale?

Ultimo aggiornamento: 2014-06-24 10:07

“ma io mi sono fermata!”

Per portare all’asilo i bimbi ne metto uno sul portapacchi della bici che porto a mano, mentre con l’altra mano tengo il secondo bimbo. Il corteo procede quindi a velocità ovviamente non eccessiva fino a metà circa del percorso, quando il bimbo che ha camminato viene messo sul portapacchi dopo avere fatto scendere l’altro. Il percorso prevede l’attraversamento dell’incrocio tra via Murat e via Populonia, dove il verde per il lato dove passiamo noi è piuttosto breve, per lasciare la possibilità al flusso delle auto dirette verso via Fermi e l’autostrada di passare.

Stamattina arriviamo al semaforo, che è verde per noi pedoni, e iniziamo ad attraversare. Dall’altra parte una [expletive deleted] su una Bmw bianca decide che aspettare che si accenda la freccia per svoltare a sinistra le farebbe rovinare la giornata e parte sgommando, anche perché dall’altra parte stavano passando anche delle macchine (ho sentito distintamente un colpo di clacson). Poi si accorge del terzetto che sta attraversando e inchioda. Io, che ovviamente ero ben attento alla situazione, le urlo “cogliona!” (mi spiace per i bimbi, ma d’altra parte devono imparare anche questo), faccio ancora due metri e mi fermo sulle strisce esattamente davanti a lei. Intanto la freccia a sinistra diventa verde e gli altri automobilisti svoltano: via Populonia è sufficientemnnte larga per far passare tutti tranquillamente, ed è per questo che mi sono permesso il lusso di fermarmi e costringerla a perdere il doppio del tempo che sperava di guadagnare con la sua intelligente manovra. Quando sono passati tutti e mi sono spostato verso lo spartitraffico centrale, ha ancora avuto il coraggio di dire “Ma io mi sono fermata!” Certo, volevi prenderci sotto tutti e tre?

(anche se il premio forse dovrebbe andare a quello che mentre poi passava ha detto “lasci stare, può succedere”. Certo, può succedere di essere messi sotto sulle strisce mentre si sta passando tranquillamente col verde…)

Ultimo aggiornamento: 2014-06-20 16:24

non saper pensare in inglese

Saranno quarant’anni che scrivo su una tastiera, prima su una macchina per scrivere (quindi con una tastiera davvero italiana: non solo QZERTY ma con i numeri sulle maiuscole) poi sui primi PC con tastiera americana, e infine – ma sono già venticinque anni – con una tastiera logica US-International, in cui per scrivere le lettere accentate si digita prima l’accento e poi la lettera. Questo significa in pratica che posso digitare senza guardare la tastiera, perché le mie dita sanno dove sono i vari tasti e il mio cervello si accorge quando sbaglio una lettera e dà il segnale per andare sul backspace. Però…

Però questo funziona solo se scrivo in italiano. Con l’inglese faccio una fatica terribile, e vado molto più lentamente. Non è un problema di lettere inglesi che non si usano nell’alfabeto italiano: il mio guaio è proprio che mentre scrivo penso alle parole, e pensare alle parole in inglese mi riesce impossibile. Un po’ la colpa è del fatto che le parole inglesi si scrivono in modo molto diverso da come si leggono: lo conoscete, no, l’aneddoto di George Bernard Shaw che affermava come “fish” si scrivesse in effetti “ghoti”? Un po’ è che comunque se ci sono parole inglesi simili a quelle italiane io tendo a terminarle con una vocale. Insomma, è come se il mio cervello – o forse sono le mie dita? – si rifiutasse di pensare in inglese.

Capita anche a voi?

Ultimo aggiornamento: 2014-06-11 12:21

Douglas Noel Adams

[lettera di DNA] Oggi è il Towel Day, e come tutti gli anni ho postato (altrove) una foto con l’asciugamano di ordinanza. Però quest’anno volevo raccontarvi una cosa.
Nel 1992 era stato tradotto (per la prima volta) in italiano Dirk Gently’s Holistic Detective Agency. Io mi ero comprato il libro (in inglese) non appena era stato pubblicato e l’avevo apprezzato (per un anno o due ho persino usato come mio alias Richard McDuff… ma questo non se lo dovrebbe ricordare nessuno) Ricordo ancora quando lessi la scena della cavalla nel bagno del professor Chronotis, con il professore che balbetta “Yes, it is, Wait – let it be. It won’t be long” al che Richard risponde “Lei ha un cavallo nel bagno e tutto quello che sa fare è pronunciare titoli di canzoni dei Beatles?”; nella pagina successiva, alla domanda di Richard “ma come può esserci una cavalla nel suo bagno”, Chronotis risponde “Well, the bathroom window’s open. I expect she came in through that”. Ero sul 62 barrato che mi stava portando in Cselt; credo che gli altri passeggeri siano rimasti perplessi nel vedermi capottare dalle risate.

Essendo abbastanza feticista mi ero però anche preso l’edizione italiana, e ne rimasi assolutamente deluso. Passi non aver capito quel gioco di parole, ma tradurmi “the Divine John wrote the book of Revelation” con “il divino Giovanni scrisse il libro della rivelazione” era troppo. Per sbollire, decisi di scrivere direttamente a Douglas Adams (c/o Pan Publishing) per segnalargli questa triste notizia. Beh, dopo un paio di mesi ricevetti una risposta direttamente firmata dal Nostro! Non so se la lettera l’avesse scritta lui oppure no, però rimasi comunque piacevolmente stupito del pensiero…

Ultimo aggiornamento: 2014-05-26 10:38