non saper pensare in inglese

Saranno quarant’anni che scrivo su una tastiera, prima su una macchina per scrivere (quindi con una tastiera davvero italiana: non solo QZERTY ma con i numeri sulle maiuscole) poi sui primi PC con tastiera americana, e infine – ma sono già venticinque anni – con una tastiera logica US-International, in cui per scrivere le lettere accentate si digita prima l’accento e poi la lettera. Questo significa in pratica che posso digitare senza guardare la tastiera, perché le mie dita sanno dove sono i vari tasti e il mio cervello si accorge quando sbaglio una lettera e dà il segnale per andare sul backspace. Però…

Però questo funziona solo se scrivo in italiano. Con l’inglese faccio una fatica terribile, e vado molto più lentamente. Non è un problema di lettere inglesi che non si usano nell’alfabeto italiano: il mio guaio è proprio che mentre scrivo penso alle parole, e pensare alle parole in inglese mi riesce impossibile. Un po’ la colpa è del fatto che le parole inglesi si scrivono in modo molto diverso da come si leggono: lo conoscete, no, l’aneddoto di George Bernard Shaw che affermava come “fish” si scrivesse in effetti “ghoti”? Un po’ è che comunque se ci sono parole inglesi simili a quelle italiane io tendo a terminarle con una vocale. Insomma, è come se il mio cervello – o forse sono le mie dita? – si rifiutasse di pensare in inglese.

Capita anche a voi?

Ultimo aggiornamento: 2014-06-11 12:21

9 pensieri su “non saper pensare in inglese

    1. .mau. Autore articolo

      fish si scrive “ghoti”: f come in “lauGH”, i come in “wOmen”, sh come in “naTIon”.

  1. mfisk

    e comunque io, venticinque anni dopo, continui a dover guardare la tastiera, anche se so dove sono i tasti

  2. valerio

    Mi succede molto più spesso, in inglese, di dover guardare la tastiera. Sarà questione di “percorsi” che le dita compiono meno spesso e che quindi non sanno a memoria.

  3. luca

    scrivendo spesso email in inglese, non ho questo tipo di difficoltà.
    Un fastidio che ho spesso, invece, è che per alcune parole le mie dita si sono fissate con una grafia sbagliata, e non c’è verso di scriverle giuste al primo colpo (scrivo sempre “New Yourk”, oppure “chian” al posto di “chain”)

    1. .mau. Autore articolo

      quel tipo di problemi ce li ho anche in italiano :-)
      Il fatto è che scrivo comunque abbastanza spesso in inglese per lavoro, quindi non è che mi manchi l’abitudine.

  4. banasci

    Io ho notato che faccio una fatica simile all’inglese con le parole che uso raramente e con i codici alfanumerici senza un significato

  5. Barbara

    Guardo sempre la tastiera, qualunque sia la lingua: scrivo più velocemente in inglese perché non devo fare acrobazie per mettere le lettere accentate (la tastiera italiana non è adatta per chi scrive in LaTeX e ha continuamente bisogno di \ e {}). Certo, in inglese faccio più errori di ortografia che in italiano, ma in media meno dei colleghi madrelingua :).

  6. layos

    Io quando passo dal laptop alla tastiera tradizionale prima di riprendere la misura dei tasti divento matto per qualche tempo.
    L’unica cosa è che non ho ancora imparato a scrivere con tutte le dita e ne uso tendenzialmente tre per mano, col pollice che ha praticamente solo la funzione spazio.

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