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La carriera di Gianluca Comazzi

Chi legge le mie notiziole sa bene che Gianluca Comazzi ha come sua cifra stilistica quello di non inviare banali volantini elettorali ma vere e proprie lettere indirizzate ai malcapitati cittadini che vivono nella sua stessa zona. (Una volta le spediva con regolare tariffa elettorale, ora si limita a imbucarle a mano). Evidentemente tale politica ha il suo bel vantaggio, visto che Comazzi è prima stato consigliere di zona, poi è diventato consigliere comunale e persino capogruppo, e ora (rullo di tamburi, fiato alle trombe) è candidato alla Regione Lombardia!

Nella lettera che ho qui scansionato (se leggete questo post sul blog potete cliccarci su per avere il testo completo) potete vedere che Comazzi vuole che noi facciamo contare via XXXXXX in Regione Lombardia, e presenta le sue proposte che porterà avanti se sarà eletto: tra queste spicca il

Garantire il ripristino del vecchio percorso della autolinea 51

(per chi è magari lombardo ma vive in val Brembana, mi tocca spiegare che nel 2013, con l’apertura della metro lilla, il capolinea sud della 51 è stato accorciato di un chilometro circa: prima finiva alla fermata Zara della gialla, ora alla fermata Istria appunto della lilla che è collegata a Zara con metro e tram). Come è possibile non permettere a Gianluca Comazzi di arrivare a Palazzo Lombardia e portare avanti le sue battaglie glocal?

P.S.: Gianluca Comazzi può scrivere personalmente a me perché il Provvedimento 6 marzo 2014 del Garante privacy all’articolo 5.1 dà la possibilità di reperire i dati personali dagli elenchi elettorali e di trattarli senza nostro esplicito consenso. Però all’articolo 7 lo stesso provvedimento dà a me la possibilità di oppormi alla ricezione, cosa che ho fatto sabato sera – purtroppo per email normale, perché Comazzi non ha indicato un indirizzo PEC o se per questo cartaceo. Vi farò sapere se ci sarà risposta oppure dovrò fare escalation.

token virtuali

La scorsa settimana ho perso “la saponetta”: il token per accedere alla mia banca, che è solo online. Dopo avere cercato nei posti dove c’era qualche possibilità che mi fosse cascato dal marsupio, mi sono dato per vinto e ho contattato la banca, prima via chat e poi telefonicamente. Bisogna dire che la procedura non è stata troppo complicata: ho pagato 25 euro per aver perso un apparato in comodato d’uso – ma questo lo sapevo già – e sono persino riuscito a farmi cambiare al volo il PIN di sicurezza, perché quello che mi ero salvato io era evidentemente vecchio. Sia lode alle domande di sicurezza.
Ora non vengono più dati token fisici, ma si usa un’app di Verisign che genera una password ogni trenta secondi. È una bella cosa, ma c’è qualcosa che non mi torna. È vero che rubarmi il telefono per avere la one-time password è simile a rubarmi il token, e quindi quello non mi preoccupa più di tanto; ma non sono riuscito a capire come la banca possa sapere qual è la mia versione dell’app, visto che non le ho detto nulla. O mi dite che tutte le app mostrano la stessa password? Questo mi pare ancora più improbabile. Qualcuno sa aiutarmi?

_Scimmie digitali_

Scrivere questo libro (link amazon) è stato un lavoraccio. I primi appunti risalgono alla fine del 2012, quando il coautore mi chiese se avevo voglia di fare un libretto a quattro mani sulla comunicazione su Internet vista da due punti di vista diversi. La teoria era facile, la pratica un po’ meno. Io e Paolo abbiamo due stili di scrittura molto diversi: così la prima bozza, dove i nostri capitoli si alternavano, dava al lettore la sensazione di un ottovolante da un testo piacione (il mio) a uno più accademico (il suo). È così cominciato un lavoro di limatura e amalgama che ha portato ad avvicinare un po’ le nostre prose; la riorganizzazione del materiale ha poi contribuito a omogeneizzare il tutto. Aggiungete che più passava il tempo (e non trovavamo un editore… il mercato editoriale è strano) più il mondo intorno a noi cambiava e noi dovevamo aggiornare e adattare il testo a quello che Larry, Sergei, Mark e amici tiravano fuori.

Il risultato però a mio parere non è da buttare via. Certo, la nostra tesi – noi non siamo cambiati, comunichiamo sempre allo stesso modo solo con mezzi diversi – è minoritaria ma crediamo abbia il suo bel senso. Inoltre non abbiamo inventato nulla di nuovo per chi nella Rete ci vive e opera da decenni, ma riteniamo che non solo i frequentatori casuali di Internet ma anche chi è abbastanza esperto possa trovare un’utile introduzione a 360 gradi sui meccanismi più o meno visibili, scoprendo chicche che nessuno sembra voler segnalare.

Ultimo aggiornamento: 2018-05-06 11:33

Dentifrici

Per anni mi sono arrabbiato con i dentifrici che hanno il tubo bloccato da un pezzetto di plastica, e ogni volta mi arrabattavo a cercare di aprirlo tagliandolo con una forbice. Poi Cecilia mi ha fatto notare che il tappo del dentifricio ha un buco che funziona da brugola alla rovescia: girandolo, il pezzettino di plastica salta via che è un piacere.

Io avevo visto il buco nel tappo, senza chiedermi il perché. Avevo visto che la chiusura era a stella, il che qualcosa avrà ben voluto dire. Sapevo perfettamente che le pomate hanno il tappo con uno spuntone che serve per aprire il tubo. Eppure niente, non sono riuscito a fare il collegamento. Sono messo davvero male.

Ascensori e ascensoristi

L’ascensore di casa nostra è nato sfigato, e quindi si scassa piuttosto spesso. Un paio di anni fa siamo stati più di un mese senza ascensore, perché la ditta che l’aveva costruito è fallita e non si trovava un pezzo di ricambio.
Sabato mattina, tornati dalla piscina, Jacopo chiama l’ascensore, sentiamo chiudersi le porte e vediamo accendersi la freccia, poi niente. Vado giù e vedo le porte chiuse. Chiamo l’assistenza e mi metto il cuore in pace. Nel pomeriggio l’ascensore funziona di nuovo; ma poi la sera salgo con la vicina del terzo piano, dopo che lei è uscita schiaccio il pulsante del quinto, le porte si chiudono e l’ascensore rimane fermo. Vabbè, apro le porte, salgo a piedi e arrivo in contemporanea all’ascensore, che essendo probabilmente stato costruito dalla Sirius Cybernetics Corporation non voleva avermi tra i piedi.
Domenica pomeriggio citofonano. È l’ascensorista. Io guardo stupito Anna: “di domenica?” Quando dopo mezz’ora usciamo l’ascensore è senza corrente; ma dell’ascensorista non v’è traccia se non per un cartellino “fuori servizio” e l’auto parcheggiata per strada. Chissà in quale dimensione parallela si è cacciato.

Ultimo aggiornamento: 2018-02-12 09:32

Siete passati in edicola oggi?

Visto che io sono una persona molto esperta nell’arte di vendermi, mi sono dimenticato di avvisarvi che oggi (e per tutta la prossima settimana) Matematica in pausa pranzo è in edicola, nella collana Hachette “Sfide matematiche”. Nove euro e 99 centesimi, meno di quanto vi costerebbe in libreria :-) e con la copertina cartonata. Di per sé, se convincete l’edicolante, in un paio di settimane ve lo recupera lo stesso.

(Che poi se questo ce l’avete già tra due settimane potete andare in libreria per comprare il mio nuovo libro ;-) )

Ultimo aggiornamento: 2018-02-09 18:48

Forse ce la faccio

L’anno scorso ho prenotato (e pagato) questo telefono. Evidentemente non sono il solo a essere un nostalgico dello Psion (o anche solo dello Zaurus che devo dire regge ancora abbastanza bene, anche se piuttosto a fatica vista la sua età).
Con un paio di mesi di ritardo rispetto alla data prevista, finalmente sono arrivati alla produzione in serie… e aumenteranno di 200 dollari il prezzo per chi lo compra a partire dalla fine di questa settimana. Speriamo che il tutto funzioni bene, soprattutto meccanicamente (sulla parte elettronica ho più fiducia)

Ultimo aggiornamento: 2018-02-05 11:39

Ladri di libri gratuiti (KISS Library)

Io non mi sono mai preoccupato più di tanto di sapere che ci sono siti dove si possono scaricare i libri che ho scritto. Mi limito a segnalare che se sono mesi che Scimmie digitali è “disponibile”, quando nemmeno noi autori abbiamo una copia digitale del testo, forse non c’è molto da fidarsi di parecchi di questi siti.

Però mi sono molto arrabbiato a scoprire che i bielorussi di KISS Library (avranno anche un numero di telefono americano, ma l’indirizzo è di Minsk) vendono a 5,99$ Matematica liofilizzata e Quizzini della domenica. Questo per due ragioni: i libri sono liberamente scaricabili (li potete trovare rispettivamente a http://xmau.com/mate/liof/ e http://xmau.com/bipunto/quizzini.html) e hanno una licenza CC-BY-NC, cioè non possono essere venduti.

Lo so, nessuno passerà mai da lì a comprare i libri. Però il tutto mi pare davvero vergognoso.

Ultimo aggiornamento: 2018-01-25 18:55