Non mi volete bene

A fine aprile arrivano i report di vendite dei libri. I miei ventun lettori sanno che a meno di casi eccezionali (quorum non ego) con i libri non si guadagna nulla, e sanno anche che io non ho problemi a rendere pubblico il numero di copie vendute.
Ho avuto con qualche settimana di anticipo il rendiconto di Codice, e ho scoperto che ho venduto meno 129 copie cartacee di Matematica in pausa pranzo (e 193 positive elettroniche, ma con quelle si guadagna molto meno). Per Matematica in pausa caffè i numeri sono 66 e 338 rispettivamente, per la cronaca.
Non è impossibile vendere un numero negativo di copie: mi era capitato nel 2015 con Matematica in relax. Quello che succede è che le librerie piazzano ordini in conto vendita, e se dopo un po’ il libro non vende te lo rimandano indietro. È anche per questo che il distributore si fa pagare così tanto, tra l’altro. Quello che però non capisco è tutta questa differenza con l’altro libro, perfino adesso: non sto insomma confrontando lo stesso periodo di tempo dalla loro uscita, ma proprio quello che succede nel qui-ed-ora. Se qualcuno di voi li ha letti entrambi, saprebbe dirmi che ne pensa?

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