Innanzitutto una rassicurazione per i miei fan: non mi hanno arrestato. Oggi sono semplicemente stato a un’udienza presso il giudice del lavoro riguardo a un aumento contrattuale di stipendio che in realtà è risultato in una diminuzione del mio stipendio. In pratica, a fine 2017 c’è stato un rinnovo di contratto telecomunicazioni che ha dato 20+20 euro mensili di aumenti sui minimi e 10 euro di “Elemento retributivo separato”. Quest’ultimo non contribuisce al calcolo di tredicesima e TFR, quindi costa meno alle aziende che un aumento sui minimi. Vabbè, come sa chi ha fatto trattative sindacali, in genere alla fine si arriva a “pochi, maledetti e subito”.
Solo che le tranche di aumento dei minimi sono state assorbite dal superminimo, per la prima volta nella storia della mia azienda. Amen, mi sono detto, vorrà dire che di tutto l’esorbitante aumento vedrò solo i dieci euro… e invece nemmeno quelli: sono stati tolti dallo stipendio base e messi come voce separata. Quindi in pratica con questo “aumento” il mio stipendio lordo annuo è diminuito di una quindicina di euro. Non che io me ne accorga: ma il principio è pericoloso per il futuro. Quando il sindacato a cui sono iscritto ha chiesto se c’era qualcuno che ci metteva la faccia, come potete immaginare mi ci sono subito buttato, e oggi c’è stata l’udienza.
Risultato? Bisogna aspettare luglio. Oggi i due avvocati hanno semplicemente spiegato i motivi a favore e contro la richiesta. Non entro nel merito di quanto detto dalla controparte aziendale perché c’è per l’appunto una causa in corso: mi limito a segnalare come la linea di difesa sia stata “La causa è da rigettare perché è stata intentata con una richiesta errata: avrebbe al più dovuto chiedere che la parte di superminimo tolta fosse ricalcolata per evitare perdite di stipendio, e comunque non è vero che c’è una perdita di stipendio”. Dopo metà luglio ci sarà l’udienza finale: tornerò a fare la brutta statuina e vedremo che succede. Sicuramente – anche se vincessimo – ci perderò di più in ore di permesso, ma i princìpi sono princìpi!