Archivi categoria: io

buon asciugamano a tutti

[buon Towel Day!] Chi legge il mio calendario sa che oggi è il Towel Day: il giorno in cui ci si ricorda di Douglas Adams e della Guida Galattica per gli Autostoppisti, portando con sé un asciugamano.
Anna si è gentilmente prestata a farmi una foto che mi mostra mentre sto festeggiando la ricorrenza.
Oso sperare che buona parte dei miei ventun lettori apprezzino il tutto, e comprendano che nella foto, oltre all’asciugamano, ci devo essere anch’io. D’altra parte, quello che conta è il pensiero, no?
(Chi non legge il mio calendario peste lo colg… ehm, avrebbe comunque potuto guardarsi in giro)

Ultimo aggiornamento: 2008-05-25 21:51

Road Show

Come tutti gli anni, i dirigenti e quadri Telecom dovrebbero partecipare a un qualcosa non meglio identificato dove si suppone ci spieghino quanto siamo bravi e cosa dobbiamo fare per essere ancora più bravi. Non danno nemmeno i gadget, a dirla tutta.
Ad ogni modo, visto che con l’ultima ristrutturazione siamo di nuovo passati a far parte della divisione Information Technology, io e i miei colleghi dovremmo andare al raduno relativo, denominato Road Show in inglese perché l’inglese è la Lingua Fondamentale.
Ho però come il sospetto che ci sia un motivo più sottile dietro la scelta di scrivere “Road Show” e non “Spettacolo Itinerante”. Il motivo non è risparmiare sui caratteri digitati, ve l’assicuro. Gli è che noi milanesi siamo molto pochi e dovremmo andare a Torino (chez Tilab), e fin qua nulla di male; ma mi è appena arrivata un’email con la quinta variazione della data di questo ritrovo. Attualmente si parla del 9 giugno, ma come avrete compreso quello che è davvero itinerante è la data, non il luogo!
P.S.: in realtà non so assolutamente di cosa si parlerà, quel tipo di comunicazione non è a quanto pare previsto. Ci vogliono fare la sorpresa?

Ultimo aggiornamento: 2008-05-23 11:50

Sono proprio (futuri) ingegneri

Ieri in pausa pranzo ho pedalato fino al Politecnico a sentire un seminario sulla “soft matter”. Al ritorno mi accorgo che nella bici non c’è più il faretto davanti, quello con le celle fotovoltaiche. La sottrazione è stata sicuramente in quell’oretta in cui seguivo il seminario, visto che martedì sera il faretto l’avevo usato per andare e tornare da Macchiaradio, e ieri mattina la bicicletta era all’interno della sede, come al solito.
A dire il vero non mi sono arrabbiato più di tanto, visto che ne avevo un altro. Quello che però mi lascia un po’ perplesso è che hanno preso il faretto, ma non il pezzo di plastica con la guida per fissarlo, senza il quale in effetti uno se ne fa poco. In effetti la guida era stata svitata, cosa nemmeno troppo complicata perché c’è una manopolina, ma era appunto rimasta attaccata al manubrio della bici. Partendo dall’assunzione piuttosto probabile che il ladro del faretto sia stato uno studente del Poli, mi resta il dubbio di come mai abbia lasciato il lavoro a metà. Forse che tutto quello che gli interessava davvero erano le cellette fotovoltaiche e/o i led bianchi? Da un ingegnere ci si aspetta di tutto :-)

Ultimo aggiornamento: 2008-05-22 09:47

banchi di pioggia

Stamattina sono uscito di casa alle 8:10: mentre scendevo a prendere la bici, iniziava a piovere. Ho timbrato alle 8:22: sotto l’ufficio non pioveva. Fin qua, nulla di strano.
Un po’ più strano è che quando ero arrivato in Melchiorre Gioia non pioveva, ma all’altezza del sottopassaggio della Centrale pioveva di nuovo. In entrambi i casi non era certo un temporale, ma comunque abbastanza acqua per bagnarmi i pantaloni; e quando dico “non pioveva”, intendo proprio che non c’era nemmeno quella gocciolina ogni tanto che fa subito aprire l’ombrello a qualche persona.
Non siamo arrivati alla volta in cui a Torino vidi una carreggiata di via Pietro Cossa sotto il temporale e l’altra all’asciutto, però anche qua non è male!
Aggiornamento: (h 20:00) Il ritorno è stato antisimmetrico, anche se la quantità di pioggia era maggiore. Dove all’andata pioveva, al ritorno piovigginava; dove all’andata non pioveva, al ritorno diluviava. Sono però sopravvissuto :-)

Ultimo aggiornamento: 2008-05-22 08:53

altro che diritto all’oblio

Mi è appena arrivata una telefonata. Una voce femminile ha chiesto “Parlo con Saritel?’. Le ho risposto che sono cinque anni che Saritel non esiste più, e lei ha controbattuto “eh, ma abbiamo un problema con Telecom e ci hanno detto di contattare Saritel di Milano”.
Non mi è venuto in mente di chiedere chi le abbia dato un simile suggerimento – ripeto: da capodanno 2003 Saritel non esiste più, né esiste il dominio saritel.it se è per questo. Ma la signora non si è data per vinta, avrà fatto una ricerca in rete con “saritel-milano”, le sarà uscita fuori la mia pagina dove c’è scritto che ho lavorato in Saritel e c’è il mio numero di telefono dell’ufficio – notate che abbiamo cambiato sede e numeri di telefono, e vicino al telefono c’è anche tutta la mia affiliazione attuale che ovviamente con Saritel non ha nulla a che fare. Bene. Il neurone della signora non è stato evidentemente capace di tenere a mente l’intero contenuto di 4.4KB – anzi meno, perché ci sono tutte le header – o almeno leggere la frase “Basta che non vi venga in mente di chiamarmi per un qualunque problema di Telecom” immediatamente sopra il mio indirizzo.
Capite perché il “diritto all’oblio” (che Google cancelli cioè i dati raccolti dopo un certo tempo, perché obsoleti) è assolutamente inutile? Quella pagina è stata modificata l’anno scorso, la devo modificare ancora adesso perché la sigla lavorativa è cambiata, ma si direbbe troppo complicata per essere compresa da una persona normale. A questo punto l’unica opzione coerente sarebbe abolire i motori di ricerca!

Ultimo aggiornamento: 2008-05-21 10:54

il mio ombrello è un’arma impropria

No, non è come pensate voi. Ho un ombrello di quelli tascabili, quindi la punta non è appuntita e non posso usarla come fioretto; né l’ho modificato per lanciare proiettili avvelenati come in un qualche romanzo di Ian Fleming (e se non è un romanzo, è un film di 007; e se non è nemmeno un film, sarà qualcos’altro, non sono cose che uno si inventa così).
Molto più banalmente, quando chiudo l’ombrello non riesco a farlo facilmente, e devo tirarlo dove ci sono le stecche. Ma le stecche di questo ombrello non sono a forma di spaghetto, bensì di sezione a C con bordi parecchio taglienti.
Risultato: stamattina ho i due pollici tagliuzzati, e ho dovuto metterci sopra due cerotti. La piccola fregatura è che gli unici cerotti che ho trovato sono quelli di Nemo.

Ultimo aggiornamento: 2008-05-21 10:39

Risparmio energetico

Lo scorso anno, come Grande Novità, i nostri PC di lavoro sono passati a una gestione remota degli aggiornamenti, con obbligo di lasciare acceso il desktop la sera in modo che gli aggiornamenti potessero appunto essere inviati al PC.
Adesso finalmente qualcuno si è accorto dell’illogicità, e ieri pomeriggio mi è arrivata un’email con titolo “Risparmio energetico”, che sulle prime avevo preso come spam.
Invece no: era la Grande Novità di quest’anno. Dalla prossima settimana, le postazioni desktop verranno spente da remoto la sera e nei weekend, a meno che uno non compili una serie di moduli (elettronici) spiegando perché mai il proprio PC dovrebbe restare acceso (in effetti ci sono dei casi dove il PC fa anche da server per roba di lavoro, non è che la gente lo usi per scaricare dal Mulo… anche perché il firewall lo impedirebbe). Nell’email si sono persino ricordati di avvisare di spegnere il monitor!
Vabbè, prendiamola bene: meglio tardi che mai.

Ultimo aggiornamento: 2008-05-20 11:20

per una virgola

Oggi c’è stata la finale dei giochi matematici in Bocconi. Degli esercizi, l’ultimo non sapevo proprio risolverlo, e l’ho lasciato in bianco. Gli altri li avevo fatti tutti, e avevo anche consegnato qualche minuto in anticipo perché a parità di tempo si classifica prima il concorrente più giovane e io sono vecchio.
Bene. I primi tre vanno a Parigi alle finali internazionali. A risolvere tutti gli esercizi sono stati in due. Il terzo arrivato è il buon Marco Broglia, con cui ho controllato alla fine i risultati (anche lui non aveva risolto l’ultimo). Erano tutti coincidenti, e io avevo consegnato due minuti prima. Peccato che in un esercizio la risposta era da indicare in metri (2,12) e io l’ho scritta in centimetri (212), pertanto sbagliandola.
Posso dire “sono un imbecille”?
aggiornamento (5 giugno) per la cronaca sono arrivato undicesimo.

Ultimo aggiornamento: 2008-05-17 20:03