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Il mese peggiore dell’anno

Essendo sant’Ambrogio, oggi Anna mi ha gentilmente fatto schiodare dal pc e mi ha fatto offrire come volontario per mettere le decorazioni natalizie in casa, o almeno la parte più in alto. Come tutti gli anni, per un mese avrò difficoltà a salire in studio perché il mancorrente è impegnato dalla Scala di Natale; ogni tanto sentirò cascare una ventosa con relative stella o angioletto; pregherò perché le gatte non decidano di considerare qualche festone un interessante nuovo gioco.
Ma a Natale bisogna essere più buoni. (E poi il risultato è anche carino, bisogna ammetterlo)

Ultimo aggiornamento: 2008-12-07 20:07

testimonial

La mia amica Mimma insegna italiano agli stranieri. Per far prendere loro confidenza con l’italiano usato in pratica, ha chiesto di visitare vari siti, tra cui il mio; tra i commenti dei suoi allievi mi ha inviato questo, che a mia volta segnalo a voi (anonimizzato, per ovvie ragioni)
Varie. Esplora il sito e descrivilo: http://xmau.com
Con un particolare senso dell’umore, un po’ dalla pazzia, ed un po dall’assurdo, Maurizio Codogno, una persona che sembra di non volere avere molta relazione con altri, racconta da la sua presunta vita e dalle cose che ha fatto, la scrittura, musica, testo … É interessante, perché tutto ciò che ha fatto è assolutamente stupido, ma richiede di una grande conoscenza della materia, di intelligenza e di molto tempo libero per fare diventare qualcosa cosí teorica ad articoli che sono divertente.
Direi che ci ha preso bene.

Ultimo aggiornamento: 2008-12-05 12:09

cose che non si dovevano fare

Organizzare un concerto, dire che è a offerta libera, e poi scoprire che sei libero solo di pagare almeno 20 euro.
Naturalmente l’associazione Laribinto sa benissimo la differenza col mettere un biglietto a 20 euro: che nel secondo caso devi avere i biglietti e far intervenire la SIAE. Beh, credo che sia la prima volta che mi sarebbe piaciuto vedere passare un controllore SIAE. Mi scuso con quelli a cui avevo detto che stasera avrei cantato: avessi saputo tutto questo prima, me ne sarei stato ben zitto.
(un’altra cosa che non si doveva fare, ma per questo l’associazione Laribinto non c’entra, era farci stare un’ora in maniche di camicia nel coro della chiesa di San Marco: tanto non ci vedeva nessuno, potevamo tranquillamente tenerci il giaccone finché non era ora di cantare. Io che sono notoriamente una persona dalle mani caldissime alla fine le avevo congelate)

Ultimo aggiornamento: 2008-12-03 23:29

Ich werde singen (canterò)

[crittografia mnemonica] Ormai è ufficiale. La prossima settimana, aggregato ai cori dell’associazione Canto Sospeso, parteciperò all’esecuzione della Nona Sinfonia di Beethoven, cantando l’Inno alla Gioia.
Per la precisione, martedì 2 abbiamo una prova generale pubblica ad Arcore, chiesa di Sant’Eustorgio che è consigliata solo a persone davvero pazze, visto che la prova è dalle 19 alle 22:30 per un’esecuzione di un’ora e venti. Immagino che prima delle 21:30 non inizieremo nemmeno a cantare (l’Ode è il quarto e ultimo movimento della sinfonia). Le due interpretazioni ufficiali saranno mercoledì 3, ore 21, nella chiesa di San Marco a Milano (ingresso a offerta libera) e giovedì 4 alle ore 20:30 nel Duomo di Lodi (immagino a ingresso gratuito).
Non so quanto mi vedrete, visto che sarò nascosto in fondo più o meno a metà del coro: faccio infatti il basso, tranne un pezzetto a tre voci pari[*] in cui mi hanno infilato tra i baritoni. D’altra parte non sono un vero corista, ma come avevo scritto ho pensato che questa è un’occasione che capita una volta nella vita, e non potevo mancarla!
[*] per i non musicofili: “voci pari” significa di un solo sesso e “dispari” di ambo i sessi, quindi ci possono essere tre voci pari e quattro voci dispari :-)

Ultimo aggiornamento: 2008-11-28 11:03

mettetevi d’accordo

Stavo guardando le statistiche di lloogg. Tra i referrer odierni, uno era da un feed di Google Reader “fun/index.php/feed”; un altro da http://friendfeed.com/list/blogger-seri. Ed entrambi erano per la stessa notiziola!
Peccato che abbiano sbagliato entrambi… (il primo link rimanda a questo sito, dove “fun” sta per il gruppo F1; mi chiedo chi sia il matematico che mi abbia infilato in quel feed)

Ultimo aggiornamento: 2008-11-25 11:52

sembra latte di nuvole

Stamattina mi sono svegliato, ho tirato su le tapparelle, ho guardato fuori e ho visto della roba bianca sui tetti delle auto. Ho deciso che c’era stata una bella brinata. Qualche minuto dopo Anna ha guardato fuori e ha detto “è nevicato!” Naturalmente aveva ragione lei.
Non che sia venuta così tanta neve, mezzo centimetro sui parabrezza che si è sciolto per terra: a lavorare ci sono comunque andato in bicicletta. Però se si pensa che ventidue ore prima il cielo era così… (sì, è possibile vedere le montagne da Milano. Non ci credevo)
La neve, o almeno la sua imitazione, resiste ancora adesso sulle auto: immagino significhi che fuori fa freddino.

Ultimo aggiornamento: 2008-11-24 10:53

Torino

Ieri nel tardo pomeriggio sono stato a Torino, alla giornata inaugurale dell’edizione 2008-09 di GiovedìScienza: non per altro, ma i Rudi Matematici erano lì a ritirare la versione speciale del Premio Peano 2007 e non potevo perdere l’occasione di vederli tutti e tre (e comprarmi il loro nuovo libro Rudi Ludi, oltre che vedermi regalare inaspettatamente una copia di Flatterlandia. Ne ho approfittato poi per cenare da Maria e Yagoub, e vedere la loro nuova casa.
La conferenza del vincitore del premio Peano “ufficiale”, Donal O’Shea, sembrava quasi una scena del teatro dell’assurdo. Non ero mai andato ai GiovedìScienza nemmeno quando vivevo a Torino, e mi ha stupito la quantità di persone anziane che erano lì, non si sa bene cosa si aspettavano, e si sono trovate una conferenza comunque matematica, con parti che non capivo bene nemmeno io. Uno dei tanti misteri sabaudi. Ma quello che mi ha stupito di più è stato lo straniamento che ho avuto nel trovarmi a Torino.
Passi non riuscire a ritrovarmi in via Nizza sventrata per i lavori della metropolitana, anche se ho sbagliato completamente a valutare le distanze e sono salito sul bus in Largo Marconi per fare sì e no due fermate, e dire che il Colosseo dovrei ben saperlo dov’è. Ovviamente la zona dove Maria e Yagoub hanno comprato casa, dietro l’Enviroment Park, per me è completamente sconosciuta, visto che l’hanno costruita in questi anni: ma in fin dei conti l’avevo messo in conto. Ma già riuscire a trovarmi in una piazza, guardarla stolido e capire solo dopo un attimo di essere in piazza Carlina non ha fatto molto bene al mio ego. Ancora più straniante poi è stato percorrere il primo pezzetto di via Livorno. Il sistema 5T mi aveva infatti detto che il modo più semplice per arrivare dai miei amici prevedeva di prendere 18 e 3 e farsi un pezzetto a piedi, appunto per via Livorno. Quella zona la conosco fin da quando ero bimbetto: mio padre andava a rifornirsi in un colorificio che stava lì, una sorella di mia nonna abitava dietro la chiesa all’angolo con corso Umbria, ancora dopo essermi trasferito a Milano andavo dal barbiere in via don Bosco. Ecco: le case sono sempre quelle, ma il posto è diventato una colonia araba. Persino il barbiere adesso è arabo, anche se con le scritte in caratteri latini. Resiste giusto l’autoscuola, a parte la chiesa, del passato che mi ricordo: pensate che non ci sono nemmeno più le auto parcheggiate in mezzo alla strada, una famosa caratteristica della mia città natia. Nulla di grave, solo questa sensazione di straniamento.
Nulla di strano invece a vedere l’ennesima riconfigurazione di piazza Statuto, esempio preclaro della combinatorica messa in pratica, né trovare piazza 18 dicembre tutta a serrande abbassate prima ancora delle 22: questa è la Torino che ricordo. In compenso ho scoperto che Trenitalia zippa i convogli notturni. Abituato ai soliti treni da dieci vagoni, trovarmi un Minuetto formato da due singoli vagoni è stato uno choc. Stavo quasi per chiedermi se fosse il treno giusto. Sono passati pochi anni, ma sta cambiando davvero tutto.

Ultimo aggiornamento: 2008-11-21 10:34

non è giornata

Stamattina ho perso, o più probabilmente mi hanno rubato, le fascette catarifrangenti per tenere fermi i pantaloni. La bici la lascio legata, ma il cancello Telecom è spesso aperto e secondo me qualcuno è passato.
Oggi avrei dovuto partecipare alla presentazione del MEI in qualità di componente del direttivo Wikimedia Italia: in effetti c’ero, ma si sono dimenticati di me.
Prima di uscire, decido di copiare sul palmare la nuova versione di un file, e invece riscrivo la vecchia versione perdendomi la nuova.
Stasera chiudo la borsa da bici, e si rompe la cerniera (ah sì, oggi ho anche perso un bottone del maglione).
Ci sono ancora 328 minuti a mezzanotte, non voglio pensare a cosa può capitarmi.

Ultimo aggiornamento: 2008-11-19 18:33