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perché oggi non ho scioperato

Oggi c’è stato lo sciopero generale indetto dalla CGIL (almeno a Milano c’è anche stato lo sciopero indetto dai Cobas, ma di quello non parla nessuno). Io scientemente non ho scioperato. Come mai? Tecnicamente, essendo affiliato FISTel-Cisl, avrei dovuto dire “vade retro, sciopero” a priori, ma quello non sarebbe certo stato un problema.
La ragione per cui non ho scioperato è molto più pragmatica: questo era uno sciopero per dividere. Capisco perfettamente che Guglielmo Epifani si sia sentito preso in giro quando Bonanni e Angeletti sono stati invitati alla famosa cena senza che nessuno gli dicesse nulla. Ma il decidere di mantenere lo stesso questa giornata di sciopero è stata dal mio punto di vista una semplice prova di forza contro CISL e UIL, e non più tanto contro il governo; il tutto sfruttando il fatto che CGIL è sicuramente maggioritaria nel sindacato. La differenza è piuttosto pesante, dal mio punto di vista, e mi ha fatto tanto venire in mente i polli di Renzo. Notate tra l’altro che non è che i rapporti all’interno della Triplice si siano congelati ovunque, il che almeno avrebbe avuto un senso: no, tutto il resto funziona tranquillamente.
Detto questo, aggiungo che i creativi all’interno della CGIL stavano dormendo. Nei manifesti che mi sono arrivati c’era scritto “Sciopero contro la crisi”. Ma come fai a scioperare contro la crisi? Il problema non è la parola “contro”: puoi ad esempio scioperare contro il governo sperando che cambi idea e/o si dimetta. Ma non credo che la crisi si spaventi se qualcuno sciopera contro di lei. In questo momento ci sarebbe voluto uno slogan in positivo, qualcosa tipo “Sciopero per un’economia che pensi ai lavoratori”. (La mia prima idea era “Sciopero per un’economia a favore dei deboli”, ma quello è lessico CISL). Ma tanto credo che nessuno dei manifestanti stia a vedere cosa c’è scritto nei volantini.
Ultima cosetta. Sono iscritto a una mailing list tenuta da un delegato milanese SLC-CGIL. Tra tutte le notizie che ha inviato in questi giorni riguardo allo sciopero, giusto ieri c’è stato un trafiletto che spiegava che per le telecomunicazioni era di otto ore e non di quattro. E non sembrava nemmeno preso da un testo CGIL. Ah, la comunicazione!

Ultimo aggiornamento: 2008-12-12 18:02

Bilancio di una carriera di corista

Come avevo già deciso fin dall’inizio di questa avventura, mi sono buttato a cantare la Nona di Beethoven perché questa era una di quelle occasioni che capitano una volta nella vita, ma non ce la farei a gestire un impegno continuativo. Ecco un resoconto complessivo, tralasciando i problemi a San Marco di cui ho parlato in separato post.
Cantare in un coro è un’esperienza che è difficile da spiegare a chi non l’ha mai fatto. È completamente diverso dal cantare da soli, o anche semplicemente all’unisono accompagnati da una chitarra. Nel coro tu canti insieme a quelli col tuo tipo di voce – il che ti aiuta e ti dà quella sensazione di appartenenza, ma hai anche le altre voci che giocano con te e con cui ti incroci in plural tenzone; e questo aumenta esponenzialmente il piacere di cantare, soprattutto quando dopo le prime prove si riesce a prendere le proporzioni ed essere abbastanza sicuri della propria parte. Una produzione enorme come quella a cui ho partecipato – 102 coristi! – moltiplica ancora il piacere, perché senti la massa delle voci e sai che è anche in parte opera tua. A Lodi ci hanno detto che superavamo in volume di suono l’orchestra stessa! Il nucleo centrale del coro, quelli insomma del Cantosospeso, si sente che è formato da persone che non solo amano la musica ma sono anche molto coese e hanno uno scopo comune: non è da tutti rimettersi a cantare il repertorio del coro in pullman mentre tornavamo da Lodi.
Per quanto riguarda la Nona, non bisogna aver paura di affermarlo: è kitsch. Nel quarto movimento c’è un certo punto in cui l’orchestra parte come fosse una banda di paese: il tema dell’Inno alla Gioia, che poi è addirittura assegnato inizialmente ai contrabbassi, è in effetti banalotto e ci si può chiedere perché mai in una sinfonia ci debba essere il coro. Tutto questo ovviamente in teoria, perché quando alla fine del recitativo del baritono la parte maschile del coro risponde due volte “Freude!”, bastano quelle quattro sillabe per capire come poi non sia così importante il valore musicale dell’opera, quanto quello che sta dietro: e quello sì che vale davvero molto. Personalmente avrei eseguito la sinfonia un po’ più lenta, ma credo e spero che chi l’abbia ascoltata abbia sentito quella sensazione che poi è forse la ragione per cui l’Inno alla Gioia è stato scelto come inno ufficiale dell’Unione europea.
Ad Arcore è stato bello cantare prima dell’esecuzione ufficiale solo per i bambini: alcuni erano un po’ addormentati o scocciati, ma lo sguardo di un paio di loro mi è bastato per essermi guadagnato la giornata. Lodi – ma quanto è bello il duomo! – invece è stato più serio, con discorso iniziale di sindaco e vescovo che effettivamente fa tanto provincia italiana o se preferite anni ’50. Sto cercando di capire se e quando uscirà la registrazione del tutto.
P.S.: com’è che nessuno ha risolto la crittografia mnemonica della scorsa settimana? :-(

Ultimo aggiornamento: 2008-12-08 21:41

Il mese peggiore dell’anno

Essendo sant’Ambrogio, oggi Anna mi ha gentilmente fatto schiodare dal pc e mi ha fatto offrire come volontario per mettere le decorazioni natalizie in casa, o almeno la parte più in alto. Come tutti gli anni, per un mese avrò difficoltà a salire in studio perché il mancorrente è impegnato dalla Scala di Natale; ogni tanto sentirò cascare una ventosa con relative stella o angioletto; pregherò perché le gatte non decidano di considerare qualche festone un interessante nuovo gioco.
Ma a Natale bisogna essere più buoni. (E poi il risultato è anche carino, bisogna ammetterlo)

Ultimo aggiornamento: 2008-12-07 20:07

testimonial

La mia amica Mimma insegna italiano agli stranieri. Per far prendere loro confidenza con l’italiano usato in pratica, ha chiesto di visitare vari siti, tra cui il mio; tra i commenti dei suoi allievi mi ha inviato questo, che a mia volta segnalo a voi (anonimizzato, per ovvie ragioni)
Varie. Esplora il sito e descrivilo: http://xmau.com
Con un particolare senso dell’umore, un po’ dalla pazzia, ed un po dall’assurdo, Maurizio Codogno, una persona che sembra di non volere avere molta relazione con altri, racconta da la sua presunta vita e dalle cose che ha fatto, la scrittura, musica, testo … É interessante, perché tutto ciò che ha fatto è assolutamente stupido, ma richiede di una grande conoscenza della materia, di intelligenza e di molto tempo libero per fare diventare qualcosa cosí teorica ad articoli che sono divertente.
Direi che ci ha preso bene.

Ultimo aggiornamento: 2008-12-05 12:09

cose che non si dovevano fare

Organizzare un concerto, dire che è a offerta libera, e poi scoprire che sei libero solo di pagare almeno 20 euro.
Naturalmente l’associazione Laribinto sa benissimo la differenza col mettere un biglietto a 20 euro: che nel secondo caso devi avere i biglietti e far intervenire la SIAE. Beh, credo che sia la prima volta che mi sarebbe piaciuto vedere passare un controllore SIAE. Mi scuso con quelli a cui avevo detto che stasera avrei cantato: avessi saputo tutto questo prima, me ne sarei stato ben zitto.
(un’altra cosa che non si doveva fare, ma per questo l’associazione Laribinto non c’entra, era farci stare un’ora in maniche di camicia nel coro della chiesa di San Marco: tanto non ci vedeva nessuno, potevamo tranquillamente tenerci il giaccone finché non era ora di cantare. Io che sono notoriamente una persona dalle mani caldissime alla fine le avevo congelate)

Ultimo aggiornamento: 2008-12-03 23:29

Ich werde singen (canterò)

[crittografia mnemonica] Ormai è ufficiale. La prossima settimana, aggregato ai cori dell’associazione Canto Sospeso, parteciperò all’esecuzione della Nona Sinfonia di Beethoven, cantando l’Inno alla Gioia.
Per la precisione, martedì 2 abbiamo una prova generale pubblica ad Arcore, chiesa di Sant’Eustorgio che è consigliata solo a persone davvero pazze, visto che la prova è dalle 19 alle 22:30 per un’esecuzione di un’ora e venti. Immagino che prima delle 21:30 non inizieremo nemmeno a cantare (l’Ode è il quarto e ultimo movimento della sinfonia). Le due interpretazioni ufficiali saranno mercoledì 3, ore 21, nella chiesa di San Marco a Milano (ingresso a offerta libera) e giovedì 4 alle ore 20:30 nel Duomo di Lodi (immagino a ingresso gratuito).
Non so quanto mi vedrete, visto che sarò nascosto in fondo più o meno a metà del coro: faccio infatti il basso, tranne un pezzetto a tre voci pari[*] in cui mi hanno infilato tra i baritoni. D’altra parte non sono un vero corista, ma come avevo scritto ho pensato che questa è un’occasione che capita una volta nella vita, e non potevo mancarla!
[*] per i non musicofili: “voci pari” significa di un solo sesso e “dispari” di ambo i sessi, quindi ci possono essere tre voci pari e quattro voci dispari :-)

Ultimo aggiornamento: 2008-11-28 11:03

mettetevi d’accordo

Stavo guardando le statistiche di lloogg. Tra i referrer odierni, uno era da un feed di Google Reader “fun/index.php/feed”; un altro da http://friendfeed.com/list/blogger-seri. Ed entrambi erano per la stessa notiziola!
Peccato che abbiano sbagliato entrambi… (il primo link rimanda a questo sito, dove “fun” sta per il gruppo F1; mi chiedo chi sia il matematico che mi abbia infilato in quel feed)

Ultimo aggiornamento: 2008-11-25 11:52

sembra latte di nuvole

Stamattina mi sono svegliato, ho tirato su le tapparelle, ho guardato fuori e ho visto della roba bianca sui tetti delle auto. Ho deciso che c’era stata una bella brinata. Qualche minuto dopo Anna ha guardato fuori e ha detto “è nevicato!” Naturalmente aveva ragione lei.
Non che sia venuta così tanta neve, mezzo centimetro sui parabrezza che si è sciolto per terra: a lavorare ci sono comunque andato in bicicletta. Però se si pensa che ventidue ore prima il cielo era così… (sì, è possibile vedere le montagne da Milano. Non ci credevo)
La neve, o almeno la sua imitazione, resiste ancora adesso sulle auto: immagino significhi che fuori fa freddino.

Ultimo aggiornamento: 2008-11-24 10:53