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Il nostro postino

Dopo quanto raccontavo il mese scorso, la situazione della consegna della posta a casa mia è ancora peggiorata. Sabato scorso mi sono trovato nella mia buca delle lettere una busta per un altro condomino; ieri poi siamo arrivati al massimo. Da alcuni giorni abbiamo fatto mettere davanti al portone una di quelle cassette per la pubblicità condominiale, così si fa più in fretta a buttarla via. Bene: il nostro solerte postino ha pensato bene di sfruttare quella cassetta per infilarci dentro tutta la posta. Inizio a pensare che abbiano preso qualcuno che non sappia leggere (nel centro smistamento le lettere sono già divise per numero civico, quindi non è strettamente necessario guardare l’indirizzo). Ho provato a rispondere alla mail che mi era arrivata ad aprile, lasciando solo il titolo RECLAMO CASE 34967181 e non l’indirizzo: vediamo se sapranno qualcosa.
Per la cronaca, devo dire che il postino che consegna i pacchi è invece molto più coscienzioso del dovuto. L’altra settimana è arrivato un pacco per Anna, che però si era dimenticata di indicare a quale citofono suonare: quel postino ha chiamato tutti finché non l’ha trovata.

Ultimo aggiornamento: 2009-05-14 10:04

niente Votantonio

Bisogna dire che nelle votazioni RSU ho toccato davvero il fondo. Ho infatti preso 1 (un) voto. Per la cronaca, io non mi sono votato, non lo faccio mai per abitudine, quindi perlomeno c’è stata una persona che ha avuto fiducia nel sottoscritto. Visto che c’è stato anche un candidato con zero voti, non sono nemmeno stato l’ultimo!

Ultimo aggiornamento: 2009-05-11 15:03

Gli elicotteri neri!

Ne parla Paolo Attivissimo, che a sua volta cita The Register.
Quanti tra i miei ventun lettori si ricordano dei “nostri” elicotteri neri, e soprattutto del colore del “mio” elicottero? Su, appalesatevi, e non temete di mostrarvi vecch internauti forse non della prima ma almeno della seconda ora!

Ultimo aggiornamento: 2009-05-08 08:00

VotAntonio versione 2009

Sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico. Ma io sono diabolico: così, dopo la trombatura di tre anni fa, anche quest’anno mi candido per le RSU Telecom (unità produttive di Milano), nelle elezioni che si terranno domani e giovedì.
Anche stavolta sono nelle liste FISTel-CISL, nonostante Anna mi continui a chiedere come faccia a stare nello stesso sindacato di Bonanni. Onestamente me lo chiedo anch’io; è anche vero che su queste cose io guardo con una prospettiva davvero di basso livello, vale a dire quello che accade vicino a me, e continuo a trovarmi meglio con un approccio più morbido come quello appunto della Cisl. Per il resto so che a parte il pacchetto dei miei colleghi qui in ufficio non mi conosce nessuno, e non ho certo fatto campagna elettorale; la mia presenza in lista è più che altro una questione di principio, per dire “io non me ne frego”.

Ultimo aggiornamento: 2009-05-05 07:00

Cavallette 2009

Occhei, domani è la festa del Lavoro e i negozi sono chiusi. Ma sabato sono aperti, e domenica l’Esselunga è pure aperta. Posso solo dire che ho commesso il primo errore andando in automobile a far la spesa – acqua da bere e sabbia per le gatte mi hanno impedito di provare il bel carrellino. Sopravvissuto al blocco di viale Zara ho scoperto che i vigili bloccavano via Veglia, e passi. Ho trovato parcheggio solo al terzo piano, e passi; poi sono cero che con un po’ di attesa sarei potuto fermarmi al primo, ma non vedo perché perdere tempo inutilmente. Quando però ho scoperto che non c’era un carrello libero, ho capito che sarebbe stata una bella serata… dico solo che la coda per le casse arrivava a metà corsie. Mi sa che ho perso il messaggio tv che intimava alla popolazione di chiudersi in casa per il prossimo mese.

Ultimo aggiornamento: 2009-04-30 21:00

chi mi ha cercato?

Oggi ho avuto il telefono a volume zero fino a dieci minuti fa. Non è successo nulla, se non che mia mamma mi ha cercato (perché ieri sera tardi l’avevo chiamata per sbaglio: nessun commento sulla mia abilità nell’usare un telefono) e che c’era una chiamata da un interno di un numero fisso romano: 06.41211.0626. Per la cronaca, non credevo nemmeno potessero passare così tante cifre in rete.
Ho provato a chiamare il numero: dopo un po’ di tentativi in cui era occupato, ha risposto un tipo che mi ha detto “boh, qui è un ufficio grande, c’è tanta gente”. Non mi pareva il caso di chiedere “quale ufficio”, cosa che mi avrebbe potuto dare una dritta: in fin dei conti, non credo fosse qualcuno che mi avrebbe offerto un milione di euro. Se però qualcuno dei miei ventun lettori ha idea di come trovare il proprietario del numero, si faccia vivo :-) (no, paginebianche non funziona, ovviamente, il nemmeno il 1254)

Ultimo aggiornamento: 2009-04-30 16:48

Il Messiah di Händel

Col concerto di ieri sera a Lodi è terminato anche il mio secondo – e mi sa davvero ultimo, almeno per un po’… – impegno col Forum Corale Europeo. Stavolta abbiamo cantato la seconda parte del Messia di Händel, la cosiddetta “piccola Passione”, che termina con l’Hallelujah: un mio sogno da quando diciottenne ho accompagnato all’organo la mia corale parrocchiale.
Preparare cose così complicate non significa solo studiare la parte: occorre anche entrare un po’ nella storia dell’opera, e scoprire così una serie di minuzie davvero interessanti. Il Messia è stato composto in soli 24 giorni, salvo probabilmente avere richiesto qualche modifica perché il vescovo aveva sentenziato che il testo non era troppo cristiano; d’altra parte, le esecuzioni con Händel ancora vivo sono tutte leggermente diverse, con pezzi aggiunti tolti spostati come usava al tempo. Il compositore devolvette l’incasso della prima all'”ospedale dei matti”; tra l’altro, il contralto che scelse era appena stato al centro di uno scandalo – suo marito, impresario teatrale in difficoltà economiche, aveva dato in uso le sue grazie dietro congruo pagamento, salvo poi chiedere il divorzio per infedeltà… – e probabilmente venne scelto anche per solleticare la curiosità dei dublinesi che assistettero alla prima.
Musicalmente ci sono dei punti molto interessanti. Händel è contemporaneo di Bach, anche se i due non si sono mai incontrati, e ha anch’egli contribuito a portare la musica dal barocco verso il romanticismo classicismo. Bach sdoganò il tritono (l’intervallo di quarta aumentata o quinta diminuita, fa-si oppure si-fa) usando l’accordo di settima diminuita, che per noi è più o meno armonico ma alle orecchie delle persone colte nel ‘700 doveva sembrare terribilmente dissonante; Händel prevede vari tritoni nei pezzi più cupi del Messiah: guardando più attentamente la linea melodica, però, i tritoni sono tutti formalmente delle appoggiature sulla nota successiva, un po’ come cantare il pezzetto di scala do-re-mi-fa, scendere al si e tornare sul do. Così poteva dire che formalmente non faceva nulla di vietato dalle regole armoniche del tempo! Addirittura, come nelle altre sue opere, c’è anche un pezzo più arcaico: The Lord gave the Word ricorda molto Purcell.
A proposito di testo e musica, si sente come le note si pieghino al testo: le tonalità usate nei brani che raffigurano la Passione sono piene di bemolli, e le armonie sono più dure – in un punto i contralti entrano con un sol e mentre lo tengono lungo noi bassi rispondiamo con un la bemolle, roba che pensavo si fossero solo inventati i Beatles con Please Please Me. Insomma, se uno riesce a capire l’inglese del 1700 si trova perfettamente a suo agio con la musica. Il coro enorme – stavolta eravamo in novanta – ha sempre una massa notevole, e i contrappunti danno persino un effetto quadrifonico, visto che non eravamo divisi in sezioni ma più o meno sparpagliati: io ad esempio stavo davanti, perché tanto cantavamo da seduti (almeno noi fortunelli… io in effetti spunto sempre troppo a stare in piedi) e facevo parte del gruppetto dei “pochisti” che in uno dei pezzi, All we like sheep, rispondeva al coro tutto.
I concerti del 18 e 19 aprile avevano dei brani per solisti: basso, l’ottimo Davide Rocca che già avevamo con noi per la Nona di Beethoven, tenore e… contraltista, un uomo che cantava in falsetto (o di testa, non sono un esperto musicologo) e sulle prime lascia sempre un po’ di stucco. L’orchestra era molto più piccola che per la Nona, con trombe e timpani che sono arrivati letteralmente “last minute”: una prova e ingresso a metà del concerto, visto che tanto suonano solo nell’Hallelujah. Tra l’altro Martinho Lutero ce l’ha fatto fare a una velocità incredibile; l’ho cronometrato una volta ed è durato 3’17” nonostante una cadenza finale che non finiva più.
A Lodi invece siamo andati il 29 per la seconda parte di un concerto con le Quattro Stagioni di Vivaldi, e ci siamo limitati a tre cori del Messiah col maestro Stefano Lucarelli a dirigere e un bis con Martinho. L’auditorium della Popolare di Lodi è davvero favoloso, sia come forme (con i dischi volanti in cima) che come acustica; a mio parere il coro è stato davvero ottimo, e il pubblico, purtroppo non eccessivo, spero abbia anche apprezzato. Purtroppo mi sa che la mia carriera finirà davvero qua, anche se confesso che ci stavo prendendo gusto.

Ultimo aggiornamento: 2009-04-30 13:32

Tautos prisikėlimo partija

[risultati EU Profiler]
Ho appena provato a fare il test elettorale europeo, su EU Profiler. Sono rimasto piuttosto preoccupato quando ho scoperto che dovrei votare PD.
Poi ho letto sotto in piccolo che – guardando anche gli altri partiti europei – quello con le posizioni più simile alle mie è il Partito del Risorgimento Nazionale in Lituania. Ho controllato su Wikipedia (che è la mia amica): quello è un partito di centro-destra. Le cose iniziano a tornarmi di più :-)

Ultimo aggiornamento: 2009-04-29 15:30