Sulla scorta dell’intervista su Repubblica (che però è sotto paywall), domani alle 11:10 parlo di questi temi a Radio Capital. Devo solo riuscire a ricordarmi tutte le percentuali relative…
Ultimo aggiornamento: 2022-08-23 12:58
Sulla scorta dell’intervista su Repubblica (che però è sotto paywall), domani alle 11:10 parlo di questi temi a Radio Capital. Devo solo riuscire a ricordarmi tutte le percentuali relative…
Ultimo aggiornamento: 2022-08-23 12:58
Stamattina ho riacceso il mio Gemini, dopo il cambio di batteria. Mi chiede il pin. Io non mi ricordo assolutamente quale sia il pin (né di quante cifre fosse). Però generalmente ho un paio di schemi di pin con qualche variante: comincio a provarli tutti, piano piano, senza risultato.
Scrivo all’assistenza per sapere come resettare il telefono, tanto non ho nulla che non sia in cloud. Dopo un quarto d’ora però mi arriva l’illuminazione: il pin è lo stesso del tablet. (Pin del tablet che uso regolarmente).
Ultimo aggiornamento: 2022-08-05 15:00
Ricordate che qualche settimana fa scrissi delle mie vicissitudini con Stocard? Le mie mail all’assistenza clienti erano datate tra il 18 e il 20 giugno. Il 12 luglio mi ha risposto Sofia di Stocard… dicendo che non trovava i miei dati. Allegria…
Insomma ieri è stato il giorno fatidico, quello in quale abbiamo saputo di che morte moriremo: come verrà insomma spezzata Tim perché Vivendi possa recuperare un po’ delle perdite che ha avuto dopo avere comprato la quota di controllo dell’azienda.
Non c’è molto di diverso da quello che ci si aspettava, almeno dal punto di vista societario: avremo una NetCo che farà solo wholesale (quindi non venderà linee fisse agli utenti finali) e una ServiceCo con tre teste, un po’ come Cerbero: Tim Brasil, Tim Consumer e Tim Enterprise che a sua volta controllerà Olivetti, Noovle e Telsy, tenendo insomma la parte più fighetta del gruppo attuale. Per dire, Innovation finirà in Enterprise. Più preoccupante, almeno per me, è la parte sui numeri.
Attualmente il debito di Tim è di 21.5 miliardi, considerando anche i pagamenti da fare nell’anno per le frequenze 5G e per Dazn. Alla fine del giro Tim Consumer dovrebbe avere meno di cinque miliardi di debito, rispetto a 6 miliardi e rotti di ricavi annui. Come arrivarci? Non essendoci la fatina dei denti, l’idea pare essere sbolognare una decina di miliardi e ventimila dipendendi a NetCo che verrebbe poi fagocitata da OpenFiber, anche se Labriola si tiene aperta la strada della vendita a un fondo. Il resto si metterebbe in parte in Enterprise, di cui comunque si venderebbe una quota – di minoranza, dice, ma sarà vero?, oltre a racimolare un po’ di soldi vendendo la partecipazione residua in Inwit – le torri con le antenne per il mobile.
Ma la parte peggiore è quella sul numero di dipendenti, o meglio su quanti ce ne saranno in meno tra quattro-cinque anni. Se i cinquemila che perderà NetCo saranno quasi fisiologici (è la parte con le persone più anziane) e il migliaio persi da Enterprise a fronte di 1500 assunzioni potrebbero essere frutto di incentivi all’esodo e uso della legge Fornero per l’isopensione – i conti spannometrici che ho fatto sui 30 milioni annui ufficialmente impegnati mi tornano – resta la parte più sfigata, quella di Consumer, che persino secondo l’ottimismo di Labriola galleggerebbe nei prossimi anni per tornare a migliorare solo a fine decennio. (Ah: indovinate dove io e i miei colleghi finiremo, con ogni probabilità?) Dai 14000 dipendenti del 2021 si dovrà scendere nel 2026 a 11000: meglio se meno ancora. (Che sia meglio è indubbio: dovremmo essere sugli 8000 per essere davvero competitivi). Solo che i fondi stanziati bastano per 2000 uscite volontarie, sempre spannometricamente. E gli altri mille? Ecco.
Diciamo che non mi vedo troppo bene.
Ricordate i libri che si erano fermati tra Peschiera Borromeo e Sesto San Giovanni? Forse perché ieri mattina era piovuto (mentre pedalavo verso l’ufficio…) qualcosa si è smosso, e alle 11:36 il sito segnalava che il pacco era “Disponibile per il ritiro presso il PuntoPoste-Locker”. Tutto bellissimo. Peccato che non mi fosse arrivata nessuna notifica con il codice per aprire il simpatico locker. Faccio il numero delle Poste, trovo uno bravo e gentile che mi dice che ci sono due sistemi diversi di tracking, quello ufficiale ha come ultimo aggiornamento sabato mattina, mentre quello che vedo io non ha l’aggiornamento di sabato ma solo quello di consegna. Prova a forzare un reinvio del pin, non ci riesce e mi dà il numero verde per la gestione dei locker. Chiamo quest’altro numero e scopro che il pin può arrivare entro ventiquattr’ore e un ticket aperto prima viene automaticamente chiuso. Poi in effetti dopo un’oretta è arrivato il famigerato pin, evidentemente spedito con i tempi di Posteitaliane.
Il bello è che sanno perfettamente di avere dei sistemi che fanno acqua da tutte le parti. Io ho accettato di rispondere a un sondaggio di gradimento: quando è arrivata la chiamata, il messaggio registrato si è dilungato a spiegare che i voti erano solo e unicamente per il servizio di assistenza, e di cercare di non essere influenzati dal vostro problema…
Ultimo aggiornamento: 2022-07-05 08:45
Oggi sono passato all’Esselunga per vedere se trovavo qualcosa da mangiare al volo. Non c’era nulla in stile finger food, quindi mi sono limitato a prendere una bottiglietta d’acqua. Vado alla cassa salvatempo, e mi arriva la rilettura: evidentemente sono targettizzato come uno di quelli che riempie i carrelli e segna qualcosa giusto per fare finta di nulla.
Ho pagato in contanti, quindi i 24 centesimi della bottiglietta sono stati arrotondati a 20; e ho ottenuto 20 punti fragola che convertiti in premi sono l’equivalente di venti centesimi. Risultato finale: gli eredi Caprotti mi hanno regalato la bottiglietta…
Ultimo aggiornamento: 2022-07-01 21:07
Ieri sera Anna e io siamo andati a cena con due nostri amici all’Osteria Ricci, nella zona di corso Indipendenza. Siamo arrivati alle 20:15 quando il locale – non enorme – era ancora mezzo vuoto, siamo finiti sotto una cassa che mandava musica a volume piuttosto alto e che non siamo riusciti a fare abbassare, e abbiamo cominciato a ordinare antipasti per tre (io non lo volevo). Poi io e Loris abbiamo chiesto un piatto di orecchiette (50 grammi, non di più); le signore hanno preso un’insalata e io ho anche contestualmente ordinato un piatto di carne. Erano le 21:25. (Sì, il servizio non brillava per rapidità).
Alle 21:50 arriva un cameriere, mi dice “lei sta aspettando il secondo, giusto?” e mi rimette una forchetta nuova. Alle 22:10 Anna si alza per fumare, chiede a un cameriere cos’era successo al mio secondo, e gli viene risposto “controllo”. Alle 22:20 mi sono alzato, sono andato in cassa e ho chiesto il conto, meno la carne che non mi era arrivata. Il proprietario ha detto che c’era stato un problema con il forno. Ho pagato (135 euro per antipasti per tre, due piatti di orecchiette, due insalate, due bottiglie d’acqua da 65 cc e una bottiglia di vino), ho salutato (“buonasera”, non certo “arrivederci”) e sono uscito.
Il proprietario poteva evitarsela, una scusa così idiota. Persino da Gionni lo zozzo se hai dei problemi in cucina – e possono capitare, intendiamoci – ti arriva qualcuno ad avvisarti del problema e chiederti se vuoi cambiare ordinazione oppure aspettare. Puoi fare dei piatti favolosi, ma se sei convinto che i tuoi clienti possano essere trattati in questo modo i clienti non te li meriti.