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Il mio coro e un’orchestra di violoncelli

Stavolta raddoppiamo il concerto primaverile (anche se in effetti formalmente domenica 22 siamo già in estate…), perché c’è un ensemble di violoncellisti statunitensi in tournèe. Noi faremo relativamente poco (a parte quanto scritto nella locandina abbiamo studiato un altro pezzo che tra l’altro mi piace davvero): però credo che se riusciamo a sopravvivere alla prova sabato e ad amalgamarci il risultato sarà interessante. E comunque l’ingresso è gratuito :-)

(se preferite avere un promemoria automatico, potete usare evenbrite: ma appunto non è un biglietto vero e proprio)

Come stupire una donna

taglio tattico Oggi in pausa pranzo sono andato dal parrucchiere per farmi il taglio estivo (capelli lunghi mezzo centimetro, sfumatura su nuca e lati: almeno faccio in fretta con la doccia). Ero in uno di quei posti pieni di giovani barbieri, e mi è toccata una fanciulla, che dopo lo shampoo mi chiede che taglio volevo. Quando ho risposto “taglio tattico, praticamente a zero” mi ha guardato come se avsse il sospetto di essere su una candid camera. Me ne sono accorto persino senza occhiali. Ci ha perso un bel po’ di tempo per riaversi e recuperare le informazioni che probabilmente le erano state date (“il cliente ha sempre ragione, non sindacare sul tipo di taglio”)…

Non mi bastava mia figlia che ogni estate si lamenta perché dice che con il capello rasato sono brutto, insomma! (Tanto sono brutto lo stesso)

Nella foto, il risultato.

Ultimo aggiornamento: 2025-06-10 16:14

Towel Day 2025

Un asciugamano lo si trova sempre

Uno può essere dovunque. Ma un asciugamano lo trova sempre, perché non si sa mai cosa potrebbe capitare. Tanti auguri a Douglas Noël Adams e a tutti noi possibili astrostoppisti!

Ultimo aggiornamento: 2025-05-25 15:13

Una biscottiera di classe

L’altro giorno era il mio compleanno. Anna mi ha regalato la biscottiera che vedete in figura. Peccato che sia in ceramica e non possa essere quindi usata come dagli Apple Bonkers…

Un altro mio concerto

locandina concerto Dopo il concerto del mese scorso torno a cantare, stavolta col coro della Chiesa protestante di Milano. Il programma è abbastanza ridotto, senza orchestra ma solo con l’organo – il che significa che non mi vedrete, perché canteremo presso l’organo. A parte un brano vivaldiano per soprano e organo ci sarà una sonata per organo e un requiem, entrambi di Josef Rheinberger.

Confesso di non aver mai sentito nominare Rheinberger fino a che non abbiamo cominciato a studiare il requiem. È un tardo ottocentesco (morto nel 1901), ma la sua musica si diparte abbastanza da quella dei suoi contemporanei. Non è proprio classico, mi trovo intervalli di settima minore che non ero abituato a cantare: però una volta che siamo riusciti a capire come cantarlo devo dire che l’ho apprezzato molto.

Per i milanesi che vogliono passare a sentire il concerto, la chiesa protestante è in via Marco De Marchi (M3 Turati): la data è domenica 11 maggio alle 20.30.

Ultimo aggiornamento: 2025-05-06 09:48

Burocrazia illogica

Sabato della settimana scorsa avevo scritto alla mia HR per sapere qual era la burocrazia in caso di decesso di un parente. Mi ha risposto la domenica, dicendo di aprire un ticket al nostro Competence Center allegando il certificato di morte e quella sua mail. Fin qua nulla di strano, era quello che mi aspettavo. Qualche giorno dopo ho fatto tutto, e venerdì mi è arrivata risposta “Bisogna anche allegare il modulo di richiesta che si trova nell’intranet”.

No, non hanno specificato dove, ma sono abbastanza bravo a cercare e l’ho trovato. Peccato che il modulo sia una scansione di un pdf, e quindi non editabile, e che lo spazio per scrivere i propri dati, per esempio nome e cognome, è così stretto che se non ti chiami Ugo Bo non riesci a inserirlo, tanto che mi sono messo a riscrivere tutto il modulo. Ma lo fanno apposta?

(Una notizia apparentemente scorrelata. Un collega romano mi aveva contattato per sapere come togliere la delega sindacale. Quel modulo, ma nemmeno quello per chiedere la delega sindacale, non è disponibile. Per trovargli quel modulo ho dovuto scrivere a Relazioni Industriali nazionale per sapere chi era la persona di Relazioni Industriali centro-sud da contattare. Occhei, sono dati personali sensibili, ma il modulo non lo è mica…)

È morta mia mamma

Venerdì mattina è morta mia mamma. Morte improvvisa (io ero a Chiavari e stavo per andare a una festa di matrimonio), ma non proprio inaspettata. Una decina di giorni fa era passato da lei il medico perché aveva del catarro e le aveva prescritto degli antibiotici: ma a parte questa cura – anche blanda, era solo dell’Augmentin – mi ero accorto che quando le telefonavi mi diceva sempre che stava dormendo, e la cosa non mi piaceva affatto. La vigilia di Pasqua sono andato apposta su in montagna per vederla, temendo che sarebbe stata l’ultima volta, e purtroppo ho avuto ragione: era molto debole ma ancora abbastanza lucida. Giovedì pomeriggio le ho telefonato come tutti i giorni e le ho parlato, ma non saprei dire quanto avesse capito anche se mi aveva riconosciuto.

Mia mamma soffriva di una forma di Parkinson da molto tempo, ma ha continuato a vivere da sola fino all’inizio dell’anno scorso, giusto con una signora che veniva negli ultimi tempi ad aiutarla. Alla fine di febbraio dell’anno scorso, però, una notte è caduta in bagno e si è rotta quattro costole. I due mesi in cui è rimasta praticamente ferma (lasciamo perdere come non funzionano le cliniche di riabilitazione) hanno sicuramente contribuito a dare il colpo di grazia, soprattutto per la testa che stava già perdendo colpi. Quest’estate sembrava però essersi un po’ ripresa, e ancora quest’autunno una volta che sono salito con i ragazzi era fuori ad aspettarci, preoccupata perché dovevamo andare a pranzo fuori mentre mi aspettavo che avesse già mangiato: ma a marzo quando siamo andati al ristorante aveva davvero fatto fatica.

Cosa dire? Quando morì mio padre non avevo ancora diciott’anni. Ero un ragazzo, e ho ancora oggi tanti rimpianti per quello che non avevo voluto fare con lui. Con mia mamma, anche senza manifestazioni di affetto esteriore, forse è andata un po’ meglio: ma resta questa sensazione di vuoto anche se erano decenni che vivevamo in due città diverse.

C’è negozio e negozio

La bicicletta che uso per andare in ufficio è conciata molto male. Da anni non funziona il deragliatore, quindi sono fermo su un solo rapporto; ci sono poi dei cigolii pericolosi, e ogni poco la sento sbandare come se stesse per rompersi da un momento all’altro. (No, non è perché ho un raggio rotto, quel tipo di sbandamento lo conosco bene). Mi sono così deciso a comprare una nuova bicicletta.

Chi mi conosce sa che non sono per nulla attento all’estetica, e nemmeno al peso della bici: tanto è rarissimo che io superi i 15 chilometri di percorso. Né mi servono i rapporti davanti o i freni a disco. Ci sono però tre cose su cui sono molto attento: la mia bici deve avere un telaio grande, i raggi posteriori più spessi e la gomma posteriore antiforatura. Il combinato disposto del mio peso non proprio da libellula, del modo probabilmente errato con cui pedalo e delle strade milanesi mi facevano portare la bici dal ciclista almeno una volta al mese, fino a che mi sono scocciato e ho fatto le cose per bene.

Venerdì sono passato con Anna a un grande negozio di biciclette che sta a Lissone. Risultato: più di cinque minuti per trovare qualcuno a cui chiedere informazioni, e le informazioni sono state “no, abbiamo solo quel modello lì con quel telaio; no, non mettiamo raggi o pneumatici diversi” (il tutto detto davanti a una porta con su scritto “officina”…). A questo punto, tanto eravamo comunque in Brianza, siamo andati alla Casa del ciclo a Concorezzo dove finalmente ho trovato qualcuno che non mi ha guardato strano quando ho fatto le mie domande, ha tirato fuori i listini e mi ha detto il prezzo delle modifiche (parecchio, rispetto a quello della bici, ma come scrivevo sono soldi che risparmio dopo), oltre ad avere un modello con telaio S – M – L.

Per fortuna che c’è ancora la possibilità di comprarsi una bicicletta che non sia proprio da supermercato ma nemmeno una roba per chi la bici la usa sul serio…