Archivi categoria: informatica e AI

Paperful office

La scorsa settimana avevamo la rete locale un po’ bloccata. A un certo punto io non riuscivo nemmeno ad aprire Microsoft Word™. Che c’entra con la rete, mi direte? Semplice. Dopo un minuto o giù di lì mi appariva questa finestra di errore di cui vi copio il testo:

La stampante non ha ancora risposto ma il programma di Microsoft Office potrebbe essere in grado di procedere senza informazioni dalla stampante. Continuare ad attendere una risposta dalla stampante? [SÌ/NO]

Qualcuno sarebbe in grado di spiegarmi perché mai io dovrei per forza voler stampare un file, e soprattutto perché un messaggio del genere mi deve arrivare all’apertura di Word e non quando clicco su “stampa”?

Ultimo aggiornamento: 2012-02-09 07:00

Chi genera i dati?

Neanche a farlo apposta, dopo il mio pippone di ieri ho scoperto che Goodreads sta per eliminare con un preavviso minimo (una settimana…) un’enorme quantità di dati presi da Amazon, perché le condizioni d’uso sono diventate nel tempo sempre più restrittive e ora sembrano impossibili da gestire. Quelli di Goodreads stanno così chiedendo ai librarian di “salvare” i libri: c’è proprio un pulsante “rescue me” che permette di riscrivere i metadati del libro, indicando se la fonte è un sito (non una libreria online…) o la propria copia del libro. Il lavoro è massacrante: tanto per fare un esempio, io avrei 243 libri da rimettere in sesto.
Alcune considerazioni sparse:
– Mi domando quali siano i diritti che Amazon accampa sui “suoi” dati, che in pratica sono quelli che gli arrivano dagli editori qualche mese prima dell’effettiva pubblicazione dei libri.
– Come corollario, i libri che verranno salvati avranno dati migliori di quelli che ci sono stati fino ad ora. Garantisco che il numero di pagine, e a volte persino il titolo nel caso di editori minori, sono spesso errati e non vengono corretti se non dopo parecchio tempo: nulla di strano, perché tanto per dire il mio libro è stato aggiunto a fine novembre 2010 quando non avevo nemmeno terminato di correggere le prime bozze!
– È vero che i contenuti generati dagli utenti (user generated content) sono generalmente di buona qualità, soprattutto in casi come questo in cui chi opererà ha un interesse personale, ma sarebbe molto più logico che Goodreads si accordasse con gli editori. Tra l’altro già adesso c’è il campo “official URL”, che punta al sito dell’editore: una collaborazione di questo tipo è win-win, ancora più oggidì con i siti degli editori che fanno e-commerce.
Insomma, perché dover sempre sfruttare il volontariato senza mai pensare alla possibilità di accordarsi per generare dati semantici?

Ultimo aggiornamento: 2012-01-24 20:43

altro che web semantico

Premessa: come faccio quasi sempre, parlo di me stesso, visto che sono la persona che io conosco meglio.
Postpremessa: come sa chi mi legge, io nel mio piccolo cerco di produrre un minimo di aggregazione di conoscenza: recensisco i libri che leggo, faccio un po’ di post di argomento matematico, e via discorrendo. Questa conoscenza aggregata la spammo poi un po’ in giro.
Qual è il risultato pratico? Per esempio, se recensisco un libro non c’è solo il post sul blog, ma il tutto lo copio su aNobii,
Goodreads, Zazie, Amazon e Ibs (e ciascun sito ha piccole differenze, oltre a non avere a quanto ne so un’API: il che vuol dire che devo fare tutto a mano, mettendoci molto più tempo di quanto mi ci era voluto a scrivere la recensione stessa: per fortuna è ancora meno tempo di quello che ci metto a leggerlo, il libro). Per fare un altro esempio, starei cercando di raccogliere il secondo gruppo di post scritti sul Post, il che significa rimettersi a leggere quello che ho scritto, eliminare le idiozie peggiori, magari aggiungere qualche spunto dai commenti: non è un caso che stia procrastinando la cosa. Terzo e ultimo esempio: i problemini della domenica che hanno sostituito i giochi della domenica non sono solo sul blog ma anche sul mio sito, il che significa una preparazione relativamente complicata – nonostante abbia un template da copincollare per la struttura del file – e un doppio lavoro di editing.
Bene: tutte le volte che sento parlare di Web semantico, e sono più di quindici anni ormai, io continuo a chiedermi se chi ne parla ha ben chiaro tutto quello che servirebbe per fare un vero Web semantico. Io sono scettico sulla possibilità di un computer non tanto di aggregare dati (quello lo si fa egregiamente anche con metodi statistici, chiedere a Google per informazioni) quanto di estrarre effettivamente le informazioni in maniera utilizzabile da altri computer per ricavare qualcosa di diverso: e questo significa che questo lavoro lo dobbiamo fare ancora noi umani nonostante in tutto ciò di creativo non ci sia nulla. Mi sa tanto che alla fine si continuerà ad avere cose fatte alla bell’e meglio… e gli unici a guadagnarci saranno quelli che proporranno progetti sempre più arditi di Internet Molto Intelligggente.

Ultimo aggiornamento: 2012-01-23 12:41

Volunia

Qualche tempo fa è comparsa in rete la notizia del futuro lancio di Volunia, un nuovo tipo di motore di ricerca ideato da Massimo Marchiori. Essendo io una personcina curiosa, ho inserito il mio indirizzo e aspettato. La scorsa settimana mi è arrivata notizia che ero stato selezionato tra i Power Users. Bene: ho completato la procedura, e sapete cosa mi è concesso come Power User? Mandare inviti ai miei amici. Fine.
Non sono un tipo che ha sempre fretta: se il sistema è ancora fragile e gli sviluppatori preferiscono aprirlo al minor numero di persone possibile (senza che io faccia parte di tale minore numero) la cosa mi sta benissimo. Se proprio vuoi farti pubblicità, mi mandi una mail dicendo “sì, lo so che siamo in ritardo, ma non preoccuparti: non ci siamo dimenticati di te”. Ma queste tecniche di multilevel marketing mi scocciano davvero…

Ultimo aggiornamento: 2012-01-12 07:00

sorpasso all’indietro

L’arrivo di Google+ ha risvegliato Facebook, che sta aggiungendo nuove feature e oggi (almeno a me, credo che queste cose vengano fatte man mano sulla base utenti) mi ha cambiato l’home page [*]. Occhei, al momento è incomprensibile, ma noi umani abbiamo questa bellissima capacità di abituarci a tutto o quasi, e tra qualche mese non mi ricorderò nemmeno di com’era fatta quella vecchia.
Una cosa però cambia. Andando nella mia fan page autoprodotta mi sono trovato questo simpatico messaggio: «We want you to connect with your fans in the most effective ways possible. That’s why as of September 30th you’ll no longer be able to automatically import posts from your website to your page notes. The best way to get people to interact with your content is to give them insight into the links you share on your Wall by adding personal comments and responding to feedback from fans.» Capito? Il signor FacciaLibro vuole che io passi più tempo sulla mia pagina, e non faccia cosacce altrove; esattamente come il signor GooglePiù non vuole che io passi il tempo altrove, e non ha mai abilitato l’importazione automatica dei feed. Ancora più divertente: cliccando su “Learn More” mi è arrivato questo messaggio: «You cannot import an RSS feed directly to your Facebook Page’s notes, but if you’d like, you can explore external apps that provide this functionality for separate tabs on your page.». Insomma, lo si fa ma di straforo.
Beh, mi spiace per i miei fanZ, ma non ho nessuna intenzione di perdere tempo a cercare applicazioni esterne: la mia fan page dal primo ottobre risulterà tristemente vuota. Venite sul blog, http://xmau.com/notiziole/, e avrete le informazioni di prima mano!
[*] il bello è che ho provato a leggere in italiano il secondo messaggio qui sopra (e ho scoperto che c’era ancora la vecchia versione), FB ha deciso che io volevo l’italiano ovunque, e tornato sulla mia homepage il layout era di nuovo quello vecchio… sembra facile aggiornare!

Ultimo aggiornamento: 2011-09-21 09:46

gmail è intelligente

Non so se sia stato a causa della mia recensione al suo santino elettorale, ma il comitato per Manfredi Palmeri sindaco mi ha subito spedito la sua pubblicità elettorale… che è automaticamente finita nella casella di spam di Gmail.
Non avendo io mai ricevuto messaggi da loro, e non avendo quindi il motore potuto imparare le mie idee in proposito, non mi resta che dedurre che (a) il messaggio sia stato spedito a tanta gente e (b) tutti l’abbiano spostato dove si meritava.

Ultimo aggiornamento: 2011-05-15 11:05

sicurezza google

ieri mattina, mentre ancora assonnato usavo il telefonino per vedere gli ultimi messaggi di posta elettronica, gmail mi ha mandato su una pagina minacciosa che diceva che, a causa di un’insolita attività sul mio account, dovevano verificare se fossi davvero io a usarlo; cliccando sull’apposito link mi sarebbe arrivato un sms con un codice di verifica. Clicco sul link, mi arriva il codice, copio il codice, sono costretto a cambiare password… e mezz’ora dopo, quando mi riconnetto, mi ritorna di nuovo il messaggio “e cambia la tua password”; almeno stavolta non ho dovuto farmi reinviare il codice di verifica.
Ho poi controllato sul pc: l’attività delle ultime 24 ore proveniva da due soli indirizzi IP, quello del PC e quello del proxy del telefonino. Mi è restato pertanto un dubbio: cosa diavolo era successo a Google? Capisco il primo avviso, scrittomi con la scusa della sicurezza per costringermi a cambiare password, ma il secondo mi pare assolutamente inutile… boh.

Ultimo aggiornamento: 2011-03-07 15:25

il grande Googlello

Quando Google creò la Priority Inbox in Gmail, io provai a installarla. Ci pacioccai per qualche giorno, poi mi accorsi che tanto non avevo nessun interesse a perdere tempo ad affinare algoritimi per decidere quali messaggi leggere per primi, e quindi la lasciai perdere; rimaneva lì il tab ma tanto non gli cliccavo sopra.
Oggi pomeriggio vedo per caso nella barra degli avvisi un “Take Priority Inbox Survey”; essendo io malato di sondaggite mi dico “vabbè, facciamoli contenti” e ci clicco su. Mi appare una schermata con una sola domanda:

Feedback on the Priority Inbox
We’ve noticed that you’ve recently stopped using Priority Inbox. Is there a particular reason why you’ve stopped using it?

Sì, lo so che l'”abbiamo notato” è puramente statistico, bla bla bla; resta il fatto che non solo vengono verificate statisticamente le parole chiave nelle mail che ricevi (altrimenti come farebbero a mandarti la pubblicità contestuale) ma anche i link e i pulsanti che tu scegli di solito. Non è che forse sia un po’ esagerato?

Ultimo aggiornamento: 2011-02-03 15:25