Archivi categoria: curiosita’

Alla caccia del senatore!

Leggo da hyperbola via FacciaLibro che un senatore avrebbe presentato un disegno di legge per la liberalizzazione praticamente totale della caccia. Uso il condizionale perché sono andato a verificare le “iniziative legislative” del senatore in questione e non ho affatto trovato tale ddl. (Per la cronaca, ci sono varie proposte di legge al Senato, basta scrivere “venatoria” nel form di ricerca, ma nessuna attribuibile a questo senatore)
Bisogna però dire che il senatore in questione dovrebbe stare un po’ attento, visto che all’anagrafe fa Franco Orsi.

Ultimo aggiornamento: 2009-03-03 11:38

Diagramma di flusso alle poste

Sabato mattina, mentre uscivo a comprare il giornale, il postino stava passando davanti a casa. Ho colto la palla al balzo, e gli ho consegnato una bolletta Telecom di un’azienda che se ne è andata via dal nostro condominio da parecchi mesi e che era da qualche giorno sopra le cassette delle llettere. Il postino l’ha presa e l’ha messa nella sua borsa, in una tasca diversa da quella da dove aveva tirato fuori le lettere da consegnare.
Ieri sera torno a casa, controllo la casella della posta, e sopra di essa c’era la bolletta Telecom dell’azienda di cui sopra.

Ultimo aggiornamento: 2009-03-03 09:44

La perdenza

Il Corsera ci aggiorna sull’ultima querelle che ha come protagonista (non potrebbe mai essere un comprimario, e neppure un deuteragonista…) Vittorio Sgarbi. Leggendo l’articolo, ho scoperto tante cose. Innanzitutto ci sono le due più semplici, che sono scritte esplicitamente nel testo:
– che nel testo della canzone che l’europarlamentare (…) Iva Zanicchi ha presentato all’ultimo Sanremo, è stata usata la parola “perdenza”, nel senso di sconfitta;
– che il paroliere ha mostrato che la parola esiste eccome, presentando come prova il dizionario Treccani.
Fin qua direi che siamo sul chissenefrega andante. Però è più divertente, anche se inutile allo stesso modo, vedere le cose che sono scritte tra le righe e arrivano al lettore in maniera subliminale.
– Abbiamo innanzitutto una marchetta verso la Treccani (e già che ci siamo verso il suo neodirettore GIuliano Amato). La parola in effetti è presente sul Garzanti, sul De Mauro e sullo Zingarelli, i tre dizionari che ho a disposizione. Nessuno andrebbe a cercare una parola sul dizionario Treccani, a meno che non voglia far sapere che il dizionario in questione esiste.
– Fabrizio Berlincioni, il paroliere in questione, ha il suo quarto d’ora di celebrità, anche se onestamente credo rimarrà sempre parecchi ordini di grandezza dietro Mauro Lusini [*]
– Sgarbi era probabilmente in crisi d’astinenza perché da decinaia e decinaia di giorni nessuno parlava più di lui, e quindi si è inventato una polemica qualunque. Anzi, non “qualunque”: legandola a Sanremo sperava in un po’ di pubblicità extra, pubblicità che però mi sa non ci sia stata.
Mettiamola così: almeno non ci sono donne nude.
[*] sì, lo so che il testo è di Migliacci. La mia è una licenza poetica

Ultimo aggiornamento: 2009-03-02 16:16

giochino: come stai a riflessi?

Layos mi ha mandato questo bel giochino flash per misurare i tuoi riflessi. C’è un gregge di pecore, e cinque di esse cercheranno di scappare (molto in fretta…); il tuo scopo è cliccare per fermarle in tempo, stando attento a non fare false partenze che ti penalizzano enormemente (e, aggiungo io, non addormentarti contandole).
Ho fatto giusto un tentativo e sono risultato un “bobbing bobcat’ (lince scattante?) con tempo medio di reazione 0.2664 secondi; la peggior performance è stata con la prima pecora, bloccata in 0.336 secondi; la migliore con la terza in 0.217 secondi. Peccato che quando ero al liceo avevo provato i riflessi ed ero risultato il primo della classe, con 0.17 secondi… invecchio, invecchio :-(

Ultimo aggiornamento: 2009-02-27 12:20

l’evoluzione dell’inglese

Con congruo anticipo rispetto alle pagine culturali degl’italici quotidiani, mi pregio di segnalarvi la notizia inutile odierna, nientemeno che dal sito della BBC. Mark Pagel, “biologo evolutivo” dell’università di Reading (occhei, questo significa che ci sono anche biologi creazionisti e biologi intelligento-progettuali?) ha stilato un elenco di 200 parole inglesi e preparato un modello che dovrebbe affermare come le parole in questione si sono evolute in questi millenni e quali saranno le prime a morire. La parola più antica sarebbe “I” (“io”, insomma): cose da non credere.
Credo però che la spiegazione migliore di quello che fanno si trovi sul loro sito:
«We are working on methods for inferring phylogenetic trees of languages and using those trees to measure rates of word evolution over time. In collaboration with Russell Gray at the University of Auckland, we are applying these methods to Indo-European, Bantu, Austronesian, Mayan and Uto-Aztecan languages.» e soprattutto «Our studies of cultural evolution investigate the idea that human cultures behave as if they were distinct biological species», che non riesco a capire se significa “se la cultura A ha un concetto X, la cultura B non potrà mai avere il concetto X”, oppure “se la cultura A chiama X il concetto che la cultura B chiama Y, non succederà mai che la cultura B si metta a chiamare X quel concetto”. Pensieri profondi, no?
Aggiornamento: (27 febbraio) visto, che a far parte del selezionato gruppo dei miei lettori avete avuto l’anteprima?

Ultimo aggiornamento: 2009-02-26 11:32

la parola migliore

I bloggherz (e i loro commentatori) sembrano proprio amare le questioni di linguistica. In questi giorn c’è un animato dibattito chez Leonardo su cosa dovrebbe fare il segretario del PD: seguire l’augusto esempio di Catone il Censore, e finire tutti i suoi interventi col ritornello “A proposito, chi ha corrotto David Mills?”
La discussione però non verte sulla correttezza o sull’opportunità di un simile comportamento, ma sulla frase in inglese aggiunta da Leonardo: “Who corrupted David Mills?” Ci si sta dividendo peggio che (appunto…) nel piddì tra chi afferma che il verbo inglese corretto è “to bribe” e chi dice che “to corrupt” è un sinonimo perfettamente usabile e usato da autorevoli quotidiani britannici.
La mia posizione in merito rispecchia quanto mi insegnò trent’anni fa il mio professore di inglese al liceo. Generalmente l’inglese ha due forme possibili per una parola: quella di origine anglosassone e quella di origine latina. Per un madrelingua inglese la seconda è di solito sentita come più forbita, mentre per noi è quella più naturale. Ergo, se si deve scrivere in inglese per un pubblico anglofono o germanico conviene usare per quanto possibile le forme anglosassoni; tanto ne avremo sempre fin troppe neolatine, e quindi non dobbiamo preoccuparci.
Tutto questo vale appunto in generale: nel caso particolare, pur ritenendo che “to corrupt” abbia una sfumatura più morale, tipo “corruttore della gioventù” mentre “to bribe” fa proprio venire alla mente i soldi e quindi sarebbe quello preferibile in assoluto, parto dal principio opposto. In fin dei conti quello era un testo inglese per italiani; assodato che entrambe le forme sono comunque corrette, preferisco quella latina perché più comprensibile. Voi che ne dite, a parte chiedervi chi ha corrotto David Mills?

Ultimo aggiornamento: 2009-02-24 11:22

I Beatles sono sempre tra noi

Ieri mattina stavo andando a far la spesa. La radio stava facendo una pessima cover di Watching the Wheels. Decido di non poterla sopportare, e cambio stazione; mi sono trovato a sentire una pessima cover di Let ‘em In. Prima di rischiare di ascoltare una pessima cover di My Sweet Lord, sono passato a Radio Classica :)
(a proposito di cover: ho scoperto che la pubblicità Tim di questi giorni ha come jingle una pessima cover di All Together Now, giusto per corroborare la mia sensazione)

Ultimo aggiornamento: 2009-02-22 14:20

Rubik’s TouchCube

A quanto leggo da passion for puzzles, quest’autunno Ernő Rubik uscirà con una nuova edizione del suo cubo. No, non Rubik’s 360. Proprio un cubo vero e proprio, solo che invece che girare ha le lucine tutto intorno, e se tu sfiori la faccia superiore con la mano lui “si gira”. Grande vantaggio per chi non è mai riuscito a rimettere il cubo in sesto se non smontandolo e rimontandolo: ci sarà la modalità “aiutino”, che te lo risolve passo-passo. Il tutto per la modica somma di 150 dollari.
Magari ci sarà anche qualcuno che se lo compra.

Ultimo aggiornamento: 2009-02-21 07:00