Il Corsera ci aggiorna sull’ultima querelle che ha come protagonista (non potrebbe mai essere un comprimario, e neppure un deuteragonista…) Vittorio Sgarbi. Leggendo l’articolo, ho scoperto tante cose. Innanzitutto ci sono le due più semplici, che sono scritte esplicitamente nel testo:
– che nel testo della canzone che l’europarlamentare (…) Iva Zanicchi ha presentato all’ultimo Sanremo, è stata usata la parola “perdenza”, nel senso di sconfitta;
– che il paroliere ha mostrato che la parola esiste eccome, presentando come prova il dizionario Treccani.
Fin qua direi che siamo sul chissenefrega andante. Però è più divertente, anche se inutile allo stesso modo, vedere le cose che sono scritte tra le righe e arrivano al lettore in maniera subliminale.
– Abbiamo innanzitutto una marchetta verso la Treccani (e già che ci siamo verso il suo neodirettore GIuliano Amato). La parola in effetti è presente sul Garzanti, sul De Mauro e sullo Zingarelli, i tre dizionari che ho a disposizione. Nessuno andrebbe a cercare una parola sul dizionario Treccani, a meno che non voglia far sapere che il dizionario in questione esiste.
– Fabrizio Berlincioni, il paroliere in questione, ha il suo quarto d’ora di celebrità, anche se onestamente credo rimarrà sempre parecchi ordini di grandezza dietro Mauro Lusini [*]
– Sgarbi era probabilmente in crisi d’astinenza perché da decinaia e decinaia di giorni nessuno parlava più di lui, e quindi si è inventato una polemica qualunque. Anzi, non “qualunque”: legandola a Sanremo sperava in un po’ di pubblicità extra, pubblicità che però mi sa non ci sia stata.
Mettiamola così: almeno non ci sono donne nude.
[*] sì, lo so che il testo è di Migliacci. La mia è una licenza poetica
Ultimo aggiornamento: 2009-03-02 16:16