Archivi categoria: curiosita’

Open Day

A Milano, all’ex Manifattura Tabacchi, alcuni anni fa decisero di ristrutturare il complesso e fare tante belle case da vendere immagino a caro prezzo. Gli anni sono passati, ci sono stati alcuni intoppi a quanto pare, e le case sono ancora lì. Beh, oggi in buca delle lettere ho trovato un volantino che mi significa che domani e domenica ci sarà l’Open Day. Al link potete ancora prenotarvi :-)

Ultimo aggiornamento: 2016-09-23 19:38

Falsi amici

È abbastanza noto che i giapponesi, noti copiatori, quando decisero di passare alla lingua scritta copiarono semplicemente gli ideogrammi cinesi, assegnando la loro pronuncia e le loro regole grammaticali. Il vantaggio di un ideogramma è che appunto il segno ha un suo significato e quindi può essere riusato. Le cose non sono in realtà così semplici: il giapponese ha poi ideato due alfabeti sillabici fonetici (hiragana e katakana) di ausilio, mentre il cinese ha scelto per le traslitterazioni fonetiche di usare ideogrammi esistenti infischiandosene del loro significato; inoltre il cinese qualche decennio fa ha scelto di semplificare alcuni ideogrammi (avete mai visto tra le lingue il “cinese semplificato”?), cosa che il giapponese non ha. Ad ogni modo è opinione comune che cinesi e giapponesi possono più o meno trovare un senso nelle scritte dell’altra lingua, anche se non è poi molto vero, come racconta Language Log.

Ma come in tutte le lingue ci sono dei falsi amici. L’esempio più eclatante è 手紙, che in giapponese significa “lettera” mentre in cinese “carta igienica”. O forse in effetti il significato non è poi così distante?

Ultimo aggiornamento: 2016-09-15 09:57

A cosa serve Amazon Prime?

Come sapete, i link ai libri che recensisco puntano ad Amazon e hanno il mio referrer personale. Questo significa che se uno li compra dopo aver cliccato sul link, una piccola parte dei soldi che paga va a me. (L’alternativa è che se li tenga Amazon, quindi non mi sento in colpa a guadagnare qualche euro così). Quello che forse non sapete è che il link è un cookie a durata limitata (15 o 30 minuti, non ricordo), quindi se nella vostra spesa comprate anche qualcos’altro la percentuale mi arriva lo stesso: addirittura non è necessario che compriate il libro da me recensito.
Occhei. Dal primo settembre a ieri ho guadagnato ben 12 (dodici) centesimi: il tutto grazie a qualcuno che ha acquistato questo doccia-shampoo. E basta, direi. Secondo me qualcuno si sta divertendo con Prime :-)

P.S.: allego copia del report commissioni.
amazon

Ultimo aggiornamento: 2016-09-06 14:07

Sigismondo Polcastro, chi era costui?

Magari vi è capitato di leggere questo articolo di Le Scienze (o la sua versione originale su Nature, trovate il link in fondo alla traduzione italiana) che racconta di come alcuni ricercatori abbiano preso la base dati del Mathematical Genealogy Project, che raccoglie le informazioni sui dottori di ricerca con i loro “ascendenti” (i relatori delle loro tesi) e “discendenti” (coloro a cui hanno fatto da relatori). Da quei dati emerge che ci sono ventiquattro famiglie principali, indicabili con un capostipite, e che la principale di queste famiglie discende da tal Sigismondo Polcastro, che aveva la cattedra di medicina. Una ricerca su Google trova sorprendentemente pochissime notizie su Polcastro: a parte MGP, l’unica fonte sembra essere l’ottimo Dizionario Biografico Treccani. Com’è possibile che una persona così importante sia virtualmente sconosciuta?

Semplice. Andiamo a vedere la pagina di Polcastro nel MGP. Si vede che ha avuto (mentre sto scrivendo) 105367 discendenti ma un solo diretto studente (noto), Pietro Roccabonella. Non mi è ben chiaro come mai la statistica presentata nell’articolo di partenza parli di soli 56000 discendenti: probabilmente l’analisi statistica ha eliminato rami non direttamente legati alla matematica, visto che per dire troviamo nella base dati il Poliziano. Roccabonella ha avuto a sua volta due studenti, Niccolò Leoniceno e Pietro Pomponazzi, che a loro volta sono entrambi stati relatori di Giovanni Battista della Monte, e così via, un po’ come alla Fiera dell’est. Proseguendo tra l’altro con Theodor Zwinger, John Craig, Gilbert Jacchaeus, Johann Andreas Segner (con una tesi Dissertationem chimicam penetrationem salis alcali in interstitia salis acidi per experimenta demonstrantem; Dissertatio inauguralis medica de principum militiam sequentium tuenda valetudine, che vi fa capire come di matematica non ce ne fosse molta) si arriva a un certo punto a Carl Friedrich Gauß, che onestamente mi pare più il vero capostipite della famiglia. Per curiosità, Eulero arriva invece da Mersenn, che però è anche un antecedente di Leibniz, che invece lì è indicato come capostipite: insomma, ribadisco di non aver capito come sia stata fatta la suddivisione ma posso essere abbastanza sicuro che si vive tranquillamente anche senza conoscere Polcastro!

mi crolla un mito

Gli anzyani come me si ricorderanno di Fantastico 1987, quello con Celentano già sulla strada di essere il Re degli ignoranti che era stato inopinatamente messo a condurre la trasmissione regina del palinsesto RAI e che, al momento di spiegare il funzionamento del giochino abbinato alla trasmissione, si impappina; al che il funzionario RAI Bruno Gambarotta si alza, esclama “no, non è così!”, e rispiega tutto, guadagnandosi sul campo la qualifica di coconduttore e iniziando una nuova carriera dall’altra parte delle telecamere.

Ieri sulla Stampa Gambarotta ha rievocato l’episodio, rivelando che era stato distaccato appositamente a Roma per sei mesi (era appena riuscito a tornarsene a Torino) e soprattutto che Celentano gli aveva annunciato la sera prima che avrebbe fatto tutto quel teatrino (immagino perché non aveva voglia di studiarsi quel regolamento). Io sono un ingenuo, ma ci sono rimasto male :(

Ultimo aggiornamento: 2016-08-04 10:55

Associazione S.O.L.E.

Un paio di settimane fa, mentre Anna e io passavamo attraverso il mercato di via Eritrea, ho visto una macchina ferma, con uno striscione di una “Associazione S.O.L.E.”. La mia religione mi vieta di chiedere informazioni sul posto, così mi sono mentalmente annotato il nome e sono andato (con la calma che è la virtù dei forti) a cercare informazioni in rete.

I risultati sono stati strani. L’associazione S.O.L.E. (Società Onesta Libera Etica) esiste. I suoi scopi mi ricordano qualcosa, a parte le virgole a caso: :-)

«S.O.L.E. nel suo obbiettivo principale vuole quindi dare, finalmente il potere al popolo, quel potere che in Italia il popolo non ha mai avuto. Ciò potrà avvenire attraverso la realizzazione di un progetto politico che preveda, la totale liberalizzazione dell’informazione, una profonda riforma delle istituzioni, nel sistema elettorale, nelle funzioni dei due rami del parlamento ed in alcune altre specifiche funzioni istituzionali.
Progetto che metterà gli italiani nelle condizioni di interferire sull’operato dei governi, e qualora questo si discostino ripetutamente dalla volontà popolare, porti attraverso una serie di passaggi automatici anche alla fine anticipata della legislatura ed a nuove elezioni.»

Ma se si guarda il sito Facebook esso è fondamentalente dormiente, così come il blog – lo vedete da qui. Presumo che Angelo Alessandro Palmeri, che si direbbe un nome importante all’interno dell’associazione, abbia fatto questo e questo, ma ciò non spiega non tanto come mai l’associazione si fosse persa dopo il 2015 – cose che capitano – quanto la sua inaspettata presenza due settimane fa. Qualcuno ne aveva mai sentito parlare?

Ultimo aggiornamento: 2016-07-29 06:14

Il segreto della massoneria

Pungolato dal mio ex collega Giorgio che affermava che è impossibile trovare informazioni su come entrare in massoneria, ho provato ad andare sul sito del Grande Oriente. Bene in vista c’è la sezione “Massoneria FAQ”, con la sottovoce “Come diventare Massoni”: peccato che se uno ci clicca su trova “Page not found”.

(Per la cronaca, il nome della pagina è http://www.grandeoriente.it/che-cosa-e-la-massoneria/come-diventare-massoni__trashed/ : ho anche tolto il “__trashed” per vedere se era la prima prova di iniziazione, ma niente. Però alla pagina Contatti c’è un indirizzo email e finanche una PEC)

Ultimo aggiornamento: 2016-07-01 11:22

Non solo Virginia Raggi

Voi tutti sapete come io sia un grande fan del Codacons e del suo ineffabile presidente Carlo Rienzi. I suoi esposti – l’ultimo che ho notato è quello sulle spese per la collettività a causa dell’installazione di Christo – hanno sempre punte di dadaismo. Quello che però non sapevo è che l’ineffabile si era presentato alle elezioni comunali di Roma! Potete leggere cosa è successo direttamente sul loro sito o nella versione archiviata. In pratica, il candidato sindaco ha raccolto 2760 voti, appena più di un terzo di quelli di Mario Adinolfi. L’ineffabile riesce comunque a fare confusioni tra i voti a sindaco e quelli di lista, come spiegato TUTTO IN MAIUSCOLO nel comunicati: «VOGLIO DIRE CHE SE LA BRAVISSIMA SVETLANA CELLI ENTRERA’ AL COMUNE, COSA DI CUI LA NOSTRA LISTA E’ FELICISSIMA, LO FARA’ CON SOLI 1800 VOTI OTTENUTI A FRONTE DEI 2710 RACCOLTI DA RIENZI, E QUESTO PER LO STRANO GIOCO DELLA LEGGE ELETTORALE»: peccato che al più l’ineffabile può avere avuto 2578 preferenze.
Ma soprattutto riesce a cominciare il piagnisteo scrivendo «CON 30.000 EURO ABBIAMO DATO VISIBILITA’ AI PROBLEMI DEI CITTADINI ROMANI CHE NON CI HANNO VOTATO MOLTO, UN PO’ PER COLPA DEI MEDIA UN PO’ PERCHE’, COME UN CANE CHE SI MORDE LA CODA, SE I MEDIA TI IGNORANO L’ELETTORE PENSA SUBITO CHE IL VOTO A TE E’ UN VOTO SPRECATO» e terminando poi con

«ECCO L’ELENCO DELLE CITAZIONI (CIRCA 500) CHE LA LISTA E QUINDI IL CODACONS HANNO RACCOLTO DA QUANDO LA LISTA HA ANNUNCIATO LA SUA PRESENAZIONE (sic) ALLE ELEZIONI A SINDACO IN MENO DI 4 MESI SU GIORNALI ROMANI E SITI DI INFORMAZIONE DEDICATI ALLA CAPITALE, ANCHE GRAZIE AL NOSTRO EFFICIENTISSIMO – MENO EFFICIENTE NEL RACCATTARE VOTI – APPARATO DI UFFICIO STAMPA:

NESSUN’ALTRA LISTA CANDIDATA HA AVUTO UN PARI NUMERO DI CITAZIONI SULLA STAMPA PERCHE’ NON HA FATTO MAI NULLA DI CONCRETO!!!»

(no, per la precisione poi c’era la lista di circa 500 titoli delle citazioni, ahimé senza link).
Insomma, caro Codacons, deciditi: i media ti hanno o no ignorato?