A https://e-mail.wtf/ (dominio molto azzeccato) potete trovare un quiz nel quale dovete decidere se gli indirizzi email indicati sono formalmente corretti oppure no (usa example.com come dominio, quindi non c’è problema a provarli…) Vi assicuro che ne ho sbagliati quasi metà. Buona fortuna!
(h/t: ska)
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Qualcuno può avvisare Michele Serra?
Nella sua rubrica sul Post Serra ha messo tra gli svarioni della stampa un titolo sulle marmellate con oltre il 100% di frutta. Ma come scrivevo già nel 2012 non c’è nulla di strano: per fare la marmellata si toglie acqua dalla frutta e quindi una marmellata buona ( = con meno additivi) richiede più di 100 grammi di frutta per 100 grammi di prodotto. Io non sono abbonato al Post (lo è mia moglie) e quindi non posso commentare: qualcuno potrebbe segnalarglielo?
Parcheggi a tempo
Io mi stupivo del parcheggio del Lidl dalle parti di casa mia, che dopo i primi 90 minuti di sosta gratuita costa 10 euro l’ora o frazione. Ma questo Aldi è ancora peggiore: dopo 80 minuti il costo è di 15 euro per ora o frazione.
Vedendo come almeno il parcheggio Lidl è ormai sempre semivuoto (quello Aldi è sopraelevato e non ho idea) potrei pensare che una tariffa giornaliera di 10-15 euro potrebbe essere un buon compromesso…
Nuovo logo per FiberCop
Per i fan della grafica quale io sono, ho anche notato che Fibercop nel suo sito non usa più il Tim Sans (residuo dei tempi in cui pareva che fosse di tendenza avere una propria font personalizzata: avete presente Eugenio?) ma abbia scelto Aspekta, che è open source e free, anche se non è quello del loro logo (la r è completamente diversa). Una buona scelta, anche perché la o e la a in Tim Sans sono praticamente indistinguibili :-(
Font populista
Non dite che non avete mai visto nessuna vetrina con un’insegna faidatè composta usando queste lettere, appiccicate alla bell’e meglio. Nessuno sa chi abbia ideato questo alfabeto, composto da sole lettere maiuscole alte e strette. Il grafico Alessandro Strickner ha però deciso di vettorizzare queste lettere e creare un font, da lui chiamato “Font populista” perché, come spiega, “la provenienza popolare ma anche e soprattutto l’incosciente attitudine fai-da-te con pessimi risultati, la scarsa raffinatezza del carattere e i suoi strilli di sole maiuscole, restituisce dunque la massima espressione del populismo applicato alla tipografia.”
Potete scaricare il font dall’apposito sito. Strickner ne ha preparato due versioni: quello regular e quello “storto” in omaggio all’uso pratico che se ne è sempre fatto…
Il curioso incidente dell’errore di ortografia
Mentre stavo leggendo il libro di Michaël Launay “Il teorema dell’ombrello” mi sono trovato questo brano. L’autore sta parlando – anche se non l’ha ancora citata esplicitamente – della Biblioteca di Babele borgesiana, come probabilmente vi sarete accorti. Notate nulla di strano?
La risposta è che l’errore di ortografia non c’è: Archimede è scritto correttamente anche nella frase precedente. Essendo anch’io un pignuolo come Daniele, ho provato a vedere com’era il testo originale:
ed effettivamente “Archimède” era stato scritto “Archimaide”. Mi è anche capitata sottomano la traduzione tedesca:
In questo caso “Archimedes” era stato scritto “Archimädes”. So che esistono anche traduzioni in olandese e turco, ma non le ho trovate :-)
Ora, il tedesco ha in comune con il francese la possibilità di usare un omofono che maschera un po’ l’errore ortografico, e questo in italiano è impossibile. Però si sarebbe per esempio potuto scrivere “Archirnede” e giocare un po’ con il kerning per replicare il gioco; e anche scrivere “Archimiede”, pur essendo subottimale, sarebbe stato sufficiente. La mia domanda è: con tutti i refusi che inevitabilmente rimangono nel testo, e io lo so bene, era proprio necessario correggere quello che doveva restare un errore?
Intelligenze artificiali sgrammaticate
Io non guardo praticamente mai il “riassunto AI” con cui ormai Google apre i risultati di una ricerca. Ma stavolta mi è capitato l’occhio sulla frase
“la combinazione “EE” è stata evitada per non confondersi con le targhe degli escursionisti esteri”
e mi sono chiesto come faccia un’IA a fare un errore di questo tipo… Per i curiosi, la chiave di ricerca che ho usato è stata (senza virgolette) «targhe automobilistiche italiane».
(PS: se io rileggessi i miei post mi accorgerei dei refusi anche lì: ma ovviamente non lo faccio mai…)
Ultimo aggiornamento: 2025-05-27 22:57
Stocazzo Editore
Ho scoperto che al Salone del Libro (al quale non sono andato nemmeno quest’anno, prima o poi ci tornerò…) c’era uno stand di Stocazzo Editore. Poi ho scoperto che c’era già dal 2021. Ho fatto un giro in rete, trovando questa intervista, e naturalmente sul sito, dove si trovano tante informazioni e anche il Porscheometro.
Non ho idea di quanto di quello che Alessandro Sbordoni scrive sia vero e quanto no. Sicuramente “Stavo soffrendo, ma mi hai interrotto” era effettivamente stato pubblicato dalle Edizioni San Paolo, e sicuramente parecchie cose di quello che afferma sulla filiera editoriale sono vere. Posso immaginare che anche se si definisce un ex ricco abbia comunque una altra fonte di reddito che non è questa casa editrice: partecipare al Salone del Libro credo costi parecchio e non hai un ritorno in copie vendute così grande. Per il resto, che dire? Non è poi così strano autopubblicarsi i libri: anch’io ho teoricamente le mie Elettroedizioni Bipunto. Crearsi una SNC è già più particolare, soprattutto considerando che pubblica solo i libri scritti da lui. Magari però qualcuno è curioso e può pensare di comprare qualche suo libro!