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matematto non praticante

santini elettorali: Silvio Berlusconi

Sìiii! Anche il nostro PresConsMin, che in fin dei conti è candidato alle elezioni comunali di Milano, ci ha tenuto a far sapere cosa vuole fare! Anzi, fa le cose in grande: una lettera ad Anna e una a me, essendo probabilmente andato a farsi dare la lista di tutti gli elettori (è legale, è legale… hanno detto che lo fanno per noi)
La lettera contiene 3 (tre) santini, di quelli più grandi di un biglietto da visita che sembrano essere la moda quest’anno; un flyer patinato, una lettera. Il flyer occupa due terzi di pagina A4, piegati a metà; sulla fronte c’è la fronte di Silvio (sempre leggermente tagliata in alto: quand’è che trovano un fotografo decente?) con sopra «PER MILANO», a sinistra il simbolo sormontato da «vota», a destra «DIFENDI I TUOI VALORI» «I TUOI INTERESSI» «LA TUA LIBERTÀ» (è tra i pochi che sanno usare le lettere maiuscole accentate) e sotto «scrivi BERLUSCONI». Il retro ha le istruzioni di voto, e in corpo 4 «Committente responsabile il Candidato». Il centro è bellissimo, con a sinistra «La Milano della sinistra» su sfondo rosso, testo in minuscolo, grafica che ricorda le fiamme dell’inferno e a destra «LA MILANO DI LETIZIA MORATTI» su sfondo blu, testo in maiuscolo, grafica neutra, slogan come «LA TARIFFA DELL’ACQUA PIÙ BASSA D’ITALIA» vera ma senza aggiungere che la tariffa dei rifiuti è la seconda più alta.
La lettera inizia subito con una virgola dove non ce ne dev’essere nessuna: «tra pochi giorni, saremo chiamati a votare per eleggere il sindaco di Milano e, come Lei ben sa, la nostra scelta è quella di riconfermare Letizia Moratti». Anche qua come per Pisapia si usa il plurale: ma in questo caso è indubbiamente majestatis… o se preferite a nome di tutto il Popolo della Libertà. I temi sono esattamente gli stessi che nel flyer, quindi non mi ci metto nemmeno a ripeterli… l’attività qui è frenetica!

santini elettorali: Giuliano Pisapia/2

ebbene sì! Pisapia raddoppia! martedì in buca ho trovato un volantino 8x32cm, ripiegato a quadratino, sempre con Committente responsabile Bruno Siracusano.
Ci sono nove punti “si può”, sempre con il leit-motiv bianco-nero-arancione; ciascuno di essi ha poi il “come?” che dovrebbe essere generale e “una cosa da fare subito” che dovrebbe essere più puntuale. Solo che lo spazio è tirannissimo, e gli ultimi punti sono sacrificati. Così per «Migliorare il benessere quotidiano si può» abbiamo «Nuovi punti d’accesso ai servizi medici di base» (e che sarebbero? portoni più ampi?) e per «Più trasparrenza in Comune si può» abbiamo «Strumenti telematici per collegarsi al Comune» (una webcam su Palazzo Marino? Forse adesso non ci si arriva?) Ho notato con piacere come non ci siano più le piste ciclabili di quartiere: una volta in cui i tagli sono stati utili.
Buffo che Pisapia parli sempre al plurale, o forse non è così buffo pensando a quante liste sono collegate (liste non indicate nel foglietto, altrimenti ce ne sarebbe voluto un secondo)

vigliacchetta

Trent’anni fa Giuliano Pisapia è stato arrestato nell’ambito di un’inchiesta su Prima Linea. Se ne può trovare traccia per esempio sull’archivio storico della Stampa, qui e qui. Si scoprono cose incredibili per un supporter del nostro PresConsMin, tipo che a emettere gli ordini di cattura contro i terroristi dell’ultrasinistra è stato un allora giovanissimo procuratore della Repubblica: Armando Spataro. Sì, proprio la toga rossa così aborrita. Mi sa che troppa frequentazione con quei criminali l’ha rovinato. Si scopre anche che Pisapia è figlio di un principe del foro, ma che da giovane aveva idee ben diverse, tanto che scappò di casa, andò a lavorare all’Alfa e si sposò (non so in che ordine), prima di tornare nei ranghi. Ma questa non è roba che fa sangue.
Nello scontro televisivo diretto, Letizia Moratti è andata a recuperare quella notizia, che probabilmente si era tenuta stretta per tutta la campagna elettorale, affermando «La mia esperienza di manager, la mia famiglia confermano ampiamente che sono una persona moderata, a differenza di Pisapia che dalla Corte di Assise è stato giudicato responsabile di un furto di veicolo che sarebbe servito per il sequestro e il pestaggio di un giovane. E’ stato giudicato responsabile e amnistiato. L’amnistia non è assoluzione». (Come? L’amnistia non è assoluzione? Glielo andate voi a dirGlielo?). Pisapia in seguito ha controbattuto che è tutto falso, e in Corte d’Assise d’Appello è stato riconosciuto assolto per non aver commesso il fatto anche dall’accusa di concorso morale in furto, dopo che lui ricorse in appello nonostante l’amnistia.
La parolina chiave è “in seguito”. Pisapia non ha replicato sul momento per la banale ragione che – in cauda venenum – Moratti ha tirato fuori la stoccata sulla sigla finale del confronto, quando non c’era più tempo per replicare. A questo punto non importa nemmeno più se la cosa fosse vera o falsa (e direi proprio che è falsa, se persino il Giornale di famiglia è stato costretto ad ammetterlo, pur con i contorsionismi autofellativi loro propri e scovati da m.fisk). Importa che per me una persona che sceglie appositamente il momento in cui l’altro non può replicare è un vigliacco. Peccato che chi voterà per PdL e affini non si accorgerà di tutto questo: spero solo che gli indecisi si sveglino e vadano a votare per un qualunque altro candidato che non sia l’attuale sindaco.
(E comunque al PdL hanno paura di finire al ballottaggio, perché sanno che lì mica sono i favoriti…)
p.s.: subito dopo aver postato ho scoperto che Gad Lerner aveva usato lo stesso aggettivo. Garantisco che non l’ho fatto apposta, anche perché non lo leggo :-)
Aggiornamento: (12 maggio) per chi volesse saperne di più sulla storia, qui (pdf) il resoconto completo della vicenda giudiziaria, qui (pdf) le fotocopie delle pagine con la sentenza di primo e secondo grado.

Guardia Medica Pediatrica / update

Visto che sono stato malato anch’io, non vi ho resi partecipi di una novità incredibile: la Guardia Medica Pediatrica milanese risponde!
Sabato mattina Anna è riuscita a contattare il centralino allo 02.34567, e dopo un quarto d’ora il pediatra ci ha chiamato e fatto una diagnosi al volo per Jacopo (gastroenterite, cosa per cui non servivano ricette o altro). Non so se il tutto sia legato all’avvicinarsi delle elezioni, ma almeno è servito a qualcosa…

_Maths 1001_ (libro)

[copertina] Può avere senso parlare di matematica dividendola in mille e una scheda da dieci-quindici righe, massimo venti? La risposta sorprendentemente è sì, come si può vedere da questo libro (Richard Elwes, Maths 1001, Quercus 2010, pag. 415, Lst 14,99, ISBN 978-1-84866-063-2) la cui versione statunitense ha come titolo “Mathematics 1001” (ah, l’inglese!) Elwes parla di tanta matematica, arrivando alla teoria delle categorie e alla fisica matematica; l’approccio matematico alla meccanica quantistica è molto interessante. Non tutto è perfetto, ci mancherebbe altro. Chiaramente non ci sono dimostrazioni, ma solo enunciati; c’è poi una certa ridondanza che però è necessaria, visto che credo che siano in pochi i pazzi come me che se lo siano letti da cima a fondo; e soprattutto i riferimenti agli altri punti sono sì visibili perché scritti in grassetto ma ben difficili da trovare se non andando nell’indice analitico finale in corpo 5 o giù di lì. Ma ritengo che il testo, nemmeno troppo caro, sia ottimo per chi voglia avere un manuale di riferimento (e sappia l’inglese). Curiosità finale: il libro è stato stampato… in Cina. Non pensavo convenisse fare così.

santini elettorali: Carlo Monguzzi

Carlo Monguzzi ha pensato bene di spedire (sempre in tariffa elettorale, claro…) una cartolina illustrata, regolarmente arrivata ad Anna che evidentemente è il capofamiglia locale. Occhei, l'”illustrazione” consiste nel suo faccione con la biografia, ma sempre illustrazione è. Dalla cartolina scopriamo così che insegna matematica con una laurea in ingegneria chimica (sì, è previsto dalla legge, non è così usuale perché in genere sono i biologi che insegnano matematica), e oltre a tutte le cose che ha fatto per l’ambiente «ha contribuito a fondare “Mondo Gatto”», cosa che non mi pare così pregnante ma tant’è. No, non è un problema di far capire cos’è il candidato al di fuori dell’impegno politico: nella frase dopo spiega che «ama la musica classica, la pittura fiamminga e la buona cucina», e il tutto può anche avere il suo bel senso.
Girando la cartolina, si passa dalla terza persona alla prima: perfettamente logico, visto che dopo aver illustrato il candidato è lui che ci scrive per raccontarci cosa vuole per Milano. Classico alternarsi di maiuscole e minuscole: mi chiedo solamente e nemmeno troppo sommessamente cosa significherebbero «50.000 nuovi posti di lavoro, per realizzare l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili». Tralasciamo che l’efficienza energetica la si può in effetti realizzare, ma le fonti rinnovabili al più si possono sfruttare: chi è abbastanza vecchio da avere scritto una cartolina sa che lo spazio a disposizione è davvero pochino, e si tende a stenografare. Milano però ha un milione e trecentomila abitanti: un insegnante di matematica dovrebbe avere un’idea della proporzione, e soprattutto di cosa significherebbe in pratica una riconversione di questo tipo: con questi numeri si diventerebbe praticamente l’unico o quasi polo italiano del settore, creando una domanda di mobilità tale che bisognerebbe riscrivere anche da capo tutti i trasporti milanesi… Mah.
Per la cronaca, il committente responsabile è Carlo MONGUZZI stesso (plauso) e la cartolina è stampata su carta ecologica con vernici vegetali e senza alcool. Qui almeno la laurea è servita a qualcosa :-)
aggiornamento: il simbolo del PD da barrare c’è, piccino piccino ma c’è. Interessante vedere poi che a differenza di tanti altri candidati Monguzzi specifica che basta votare lui e il voto va a Pisapia. Ottimista?

Sali minerali

Essendoché abbiamo avuto una gastroenterite virale sia io che Jacopo, ci siamo dovuti accattare i sali minerali da bere per rimettere in sesto il nostro debilitato organismo. Alla fine al povero Jacopo glieli ho sciolti nella camomilla addolcita col miele, e lui ce l’ha fatta: io, da Vero Uomo, me li sono dovuti gustare nature.
Comprendo perfettamente che facciano schifo, e in effetti mi sono sempre chiesto come siano riusciti quelli della Gatorade a convincere la gente che berseli è una figata. Ma quello che non comprendo proprio è chi è stato il saccentone che ha pensato bene di aromatizzare le bustine alla banana. Praticamente riesci a sentire il sapore salato (mannò!) dei sali con le papille gustative dispari e quello dolciastro della banana con le papille gustative pari.

santini elettorali: Carlo Pedrazzini

Il volantino di giovedì scorso (patinato, carta da 120 g/m2, 21x15cm) ha poche parole e il nome del candidato non tutto in maiuscolo.La faccia principale presenta nome cognome data elezioni sito del partito (“Milano al centro – Letizia Moratti Sindaco”) committente responsabile (Laura Girard) e faccione del candidato, con un pizzetto che io personalmente taglierei immediatamente via. Sul retro c’è un po’ più di testo, oltre al disegno con la spiegazione di come si dovrebbe votare che mostra immediatamente la mancanza di fiducia del candidato stesso, visto che c’è una nota che fa «È importante esprimere la propria indicazione barrando sia il nome del candidato sindaco sia il simbolo della lista, accanto al quale può essere segnata una preferenza per il consiglio comunale.» Se un elettore si limita a barrare il simbolo di lista, infatti, il voto passa anche al candidato sindaco corrispondente: ma magari qualche scrutatore comunista potrebbe surrettiziamente aggiungere la crocetta sul nome di Fabrizio Montuori…
Carlo Pedrazzini, «dopo oltre 40 anni dedicati alle gare in campionati europei e mondiali, e all’insegnamento del karate», ha deciso di candidarsi. Pensa forse di far fuori tutti gli avversari con qualche colpo bene assestato? Tutt’altro. Afferma infatti: «Sono convinto che la forza della mia esperienza potrà migliorare l’offerta sportiva soprattutto in direzione educativa». No, non c’è null’altro. Anche le poche righe successive spiegano che «La principale debolezza dell’educazione moderna è che dedica poca enfasi ai temi pratici, e spesso “istruzione” è scambiata per “educazione”», e quindi Pedrazzini ritiene che «le istituzioni debbano impegnarsi maggiormente affinché lo sport diventi sempre più un aiuto concreto per i giovani nel loro processo di maturazione». D’altra parte è ben noto a tutti che è pieno di gente che sarà in grado di risolvere al meglio tutti gli altri problemi minori di una città come Milano; perché allora mettersi in contrapposizione con loro, sapendo di non saperne così tanto? Meglio specializzarsi su quello che si sa bene!
Noticina personale: anche se Pedrazzini, modesto, non dice quale sia la sua palestra ho scoperto che è quella dalle parti di casa mia. Insomma, è il secondo santino elettorale di un candidato quasi vicino di casa. Secondo voi è un caso, oppure anche i volantini elettorali sono oramai geolocalizzati?