Gente che non è mai stata lavoratore dipendente

Claudio Durigon, uno dei Grandi Esperti della Lega, afferma in un’intervista che «I rinnovi contrattuali devono decorrere dalla scadenza, non dal giorno dell’accordo. Così evitiamo anni di vacanza contrattuale e garantiamo aumenti costanti, anche con anticipi», aggiungendo, mi immagino con un sorrisetto soddisfatto, «Riforma a costo zero.»

Io non ho mai partecipato alle trattative per il rinnovo del contratto di lavoro (anche da RSU sono “di serie B” e quindi non mi schiodo) ma ovviamente di contratti ne ho letti tanti. Negli ultimi anni si sono accorpate la parte normativa (tutto quello che riguarda orario di lavoro, ferie, permessi, sanzioni disciplinari…) e quella economica (quanti soldi si danno). Presumo che nemmeno Durigon pensi si possano fare modifiche retroattive sulla parte normativa; il suo ingenuo pensiero è che quando i giornali scrivono “150 euro di aumento al quinto livello” significa che nella busta paga di quel mese, al massimo di quello successivo, lo stipendio lordo aumenterà di 150 euro. Questo capita forse nel paese delle fate: nel mondo reale quei soldi vengono aggiunti man mano, con la maggior parte che arriva alla fine del periodo di valenza contrattuale. Insomma le aziende cercano per quanto possibile di spostare in avanti il momento in cui devono sganciare i soldi promessi. E secondo voi darebbero persino gli arretrati di quei soldi? Il tutto poi sarebbe naturalmente ben lungi dall’essere “a costo zero”, almeno per le aziende. Ma magari Durigon pensava al costo per lo stato…

Ultimo aggiornamento: 2025-08-16 16:44

10 pensieri su “Gente che non è mai stata lavoratore dipendente

  1. Matteo

    Scusa ma mi pare che ci sia una incomprensione anche da parte tua: la vacanza contrattuale (che è il nome di una indennità) copre appunto i periodi in cui il contratto è scaduto e non ne è ancora stato firmato uno nuovo. E dato che si presume che quello nuovo sarà migliorativo, vengono anticipati dei soldi extra. Quando poi il nuovo contratto sarà firmato, verranno corrisposti gli arretrati dal giorno di scadenza del contratto precedente, togliendo ovviamente l’importo già versato come vacanza contrattuale.

    A questo punto io non capisco cosa proponga di fare di diverso il Ministro. L’unica possibilità sarebbe mettersi d’accordo prima della scadenza: io non credo che ci sia qualcuno contrario per principio a farlo, se la firma non arriva è perché le posizioni sono distanti.

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    1. .mau. Autore articolo

      i soldi nella vacanza contrattuale non ci sono più da una vita. (Fonte: il mio contratto che è scaduto a fine 2022)

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      1. Matteo

        Io l’ho ricevuta nello stipendio di luglio (CCNL Istruzione e Ricerca), non saprei nemmeno bene dire quando sia scaduto il contratto visto che è stato firmato nel 2024 quello relativo al biennio 2019-21…

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        1. .mau. Autore articolo

          Sicuro che non fosse una clausola del contratto? Spesso viene elargita una una tantum per i mesi (o anni) di vacanza contrattuale, cosa che ovviamente fa comodo alle aziende perché sono molti meno soldi di quelli che avrebbero dovuto pagare anticipando i primi aumenti.

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  2. Matteo

    L’IVC è prevista per i contratti pubblici (ma non per quelli privati) dall’articolo 47-bis del D.Lgs. n. 165/01

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    1. .mau. Autore articolo

      Ho riletto l’intervista. Durigon non parla di contratti pubblici. Ciò detto, anche in quel caso mi chiedo quale sarebbe il costo zero… O meglio, se la vacanza contrattuale viene considerata come prima tranche dell’aumento quale sarebbe il vantaggio di anticipare il suo inizio?

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    2. un cattolico

      Stavo giustappunto scrivendo a Maurizio che neppure io ho mai visto l’IVC, e sono anche io nel privato. Ma con questo messaggio ci confermi che solo nella PA l’hanno vista (sempre dal 2001?).

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  3. brigaboom

    Io avrei un appunto giuslavoristico: a parte i contratti del settore pubblico, i CCNL sono accordi tra privati, rappresentati dalle rispettive associazioni al momento dell’accordo; siamo sicuri che sia possibile, per legge, dire che i CCNL debbano prevedere l’indennità di vacanza contrattuale? Potrei sbagliarmi di grosso, ma mi sembra che tutta la giurisdizione in merito sia nata “dal basso”, insomma, i CCNL sono sorti in modo autonomo dalla contrattazione sindacati/aziende nel secondo dopoguerra, senza essere previsti dalla legge, che solo a posteriori, quando il ricorso a contratti nazionali di settore era diventato la norma, ha riconosciuto l’esistenza dei CCNL come una realtà “di fatto. Quest’autonomia della contrattazione dalla legislazione non rende agevole intervenire per via normativa. (non essendo un giuslavorista, correggetemi pure se ho detto uno svarione)

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    1. .mau. Autore articolo

      Confermo che i CCNL sono tra associazioni di aziende e sindacati, senza il governo di mezzo (a differenza per esempio dei contratti di solidarietà). Però nulla vieterebbe di istituire CCNL a tre parti, una specie di concertazione a livello settoriale.

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