Ho conosciuto virtualmente Adam una trentina d’anni fa, nel newsgroup Usenet it.fan.dewdney, dedicato ai giochi matematici. (C’è una lunghissima tradizione che vuole che le discussioni in italiano sui giochi matematici siano dedicate ad A.K. Dewdney, che succedette a Douglas Hofstadter nella rubrica dei giochi matematici dello Scientific American). La cosa strana era che Adam, nonostante fosse britannico (ok, formalmente era nato in Australia, ma si considerava inglese) parlasse italiano: ho poi scoperto che era anche stato lettore di inglese alla Sapienza e aveva lavorato per la Treccani, prima di tornare in UK.
Qualche anno dopo dovevo andare a Londra per lavoro, mi sono fermato un paio di giorni in più e l’ho anche incontrato di persona. Mi portò a Camden Town in un negozietto, che non penso esista più, di giochi di tutti i tipi e mi regalò alcuni volumetti di fantascienza. Abbiamo continuato a frequentarci virtualmente e qualche volta di persona: veniva tutti gli anni a Pisa durante i giorni di orientamento e a Pavia per la Notte dei ricercatori, presentandosi come l’omino dei giochi. Non so quanti “anelli magici” abbia distribuito…
Poi a ottobre 2022 nel gruppetto telegram “matefili” dove scrivevamo praticamente in tre troviamo due suoi messaggi:
Adam Atkinson, [10/10/2022 16:02] 6 email insieme su “new post backup del post”. come mai?
Adam Atkinson, [10/10/2022 16:02] poi. merda. cancro nell’intestino.
(sì, era fatto così, quello era il suo stile, oltre che scrivere sfilze di messaggi brevi). Il tumore era stato scoperto per caso durante altri esami, ma evidentemente era già in stadio troppo avanzato. A febbraio di quest’anno è stato ricoverato una prima volta in ospedale e sembrava non farcela, invece era riuscito a uscirne; ma sapevamo tutti, lui compreso, che non ci sarebbe più stato molto tempo. È ancora riuscito ad andare al Big Mathsjam di inizio novembre; una decina di giorni dopo è stato portato in un hospice e ieri mattina è morto, almeno senza soffrire.
Incontrai il suo nome per la prima volta nella rubrica “Intelligiochi” della rivista MCmicrocomputer, dove ricorreva spesso, specialmente quando si cimentava in gare a squadre. Poi lo leggevo sul newsgroup it.hobby.enigmi.
L’ho conosciuto dal vivo a Pisa, forse in una delle giornate di orientamento di cui parli; era vestito come il cappellaio matto, ha fatto una breve introduzione, mi pare sulla divulgazione scientifica, poi ha tirato fuori giochi di ogni genere. Quel giorno non so quante ore ho perso a tirare fuori la macchina rossa dal parcheggio :-D Non ricordo se l’ho incontrato di nuovo in un’edizione successiva.
Oltre alla sua competenza apprezzavo il suo humour, molto asciutto, ma assai godibile. Tipicamente inglese, presumo.
Da molto non lo leggevo più, ma di certo la sua scomparsa è una gran brutta notizia.