Le “forze spaziali” del titolo originale di questo libro non sono il nuovo corpo militare statunitense creato da Trump ma quelle che portano alcune persone a cercare di pensare come gli uomini potrebbero colonizzare lo spazio. Scharmen parte da Konstantin Ciolkovskij e John Desmond Bernal, con le loro idee di fine Ottocento e metà Novecento di satelliti artificiali abitati, e continua mantenendo un interessante equilibrio tra la fantascienza (anche Arthur Clarke è trattato in un capitolo), scienza (la NASA, ma anche Werner von Braun e il suo passato nella Germania nazista) e politica (sempre la NASA e il suo modo di presentarsi, ma anche la corsa dei privati allo spazio, dove Scharmen non nasconde per nulla che tra Bezos e Musk preferisce di gran lunga il secondo e il suo punto di vista). In generale il fil rouge di Scharmen è la “tettonica”, nel senso geologico traslato: ci sono forze che si muovono indipendentemente tra loro e che mandano in rotta di collisione i punti di vista della gente. Una lettura molto interessante, che permette di capire come la corsa allo spazio abbia profonde ripercussioni sulla nostra vita in questo pianeta, che almeno per il momento è l’unico posto dove possiamo stare. Buona la traduzione di Massimiliano Bonatto.
(Fred Scharmen, Mondi lontanissimi [Space Forces], Codice 2022 [2021], pag. 267, € 24, ISBN 9791254500279, trad. Massimiliano Bonatto)
Voto: 4/5
Ultimo aggiornamento: 2024-03-05 22:35
Hai lasciato un periodo appeso: “ci sono forze che” e poi comincia una altra frase
Grazie!
In fondo al post sembra siano rimaste delle righe spurie…
sono i refusi del libro, che di solito stanno nascosti ma stavolta sono spuntati.