Ho dei dubbi che l’edizione cartacea di questo libro abbia 96 pagine, come indicato sul sito di Amazon. Oppure il formato è più che tascabile. In altre parole, il testo è proprio minimale e si legge in un attimo, anche se sei un ragazzino (a cui è dedicata la collana Ora Buca) e rallenti il più possibile. Odifreddi fa lo zio saggio e dà qualche idea di base su cosa può offrire la matematica. Io continuo a credere che sia difficile ottenere interesse in questo modo, ma magari sono troppo pessimista. Ho apprezzato il capitoletto dove racconta come è arrivato alla matematica e quello su matematici letterati, mentre ho dei dubbi sulla contrapposizione forzosa tra la matematica come aletheia e quindi relativa e religione come apocalissi e quindi assoluta, come sul fatto che “spesso i matematici non vogliono nemmeno sapere come un collega è giunto a una certa dimostrazione: si segnano il teorema e provano ad arrivare da soli alla dimostrazione”. Ma in fin dei conti quello di Odifreddi è un punto di vista che può essere considerato anche da chi matematico non è.
(Piergiorgio Odifreddi, Perché studiare matematica (non) è impossibile, Mondadori 2023, pag. 96, € 8,99 elettronico e 14 cartaceo, ISBN 9788835728344)
Voto: 4/5
Odifreddi chi? Quello che ha problemi con l’aritmetica quando organizza il festival della matematica? (se ho un ospite di grande richiamo, e ho una sala da 1200 posti ed una da 2400 posti, meglio mandarlo nella sala da 1200, giusto?)
O l’ateo militante che appena gli fanno credere che gli sta telefonando il Papa si butta (metaforicamente) in ginocchio?