Grande Fratello?

logo poste Dopo un bel po’ di tempo in cui nessuno dalle Poste mi contattava, sono stato beccato da due diverse persone dell’ufficio postale vicino a casa. Per toglierli dai piedi, sono andato a dire che tanto i pochi soldi che ho nel libretto li dovrò spendere tra poco: ma la prima cosa che mi è stata chiesta è di aggiornare l’anagrafica con la nuova carta d’identità. Gliel’ho data – non era certo un problema – ma poi mi è venuto un dubbio. Io ho rifatto la CIE, ma la vecchia carta cartacea sarebbe scaduta l’anno prossimo. Come facevano a sapere che ne avevo una nuova? La risposta è stata “sa, noi siamo comunque statali e ci è arrivata l’informazione dall’anagrafe”. La cosa non mi torna affatto. Voi ne sapete qualcosa?

8 pensieri su “Grande Fratello?

  1. mestessoit

    In generale, per il MIFID(2) tutti gli operatori sono legalmente vincolati ad accertare l’identità dei contraenti, ed a certificare la loro presenza sul mondo terreno e residenza fiscale. Detto questo, non è illegale in questo contesto che l’anagrafe segnali cambiamenti di questo tipo a contraenti terzi, dato che la privacy non è applicabile nello specifico. Di sicuro Poste Italiane è decisamente con un piede dentro la PA, e parte favorita.

  2. .mau. Autore articolo

    È ovvio che mi chiedano un documento. Meno ovvio che me lo chiedano “per aggiornare la documentazione in loro possesso” che non era scaduta. D’altra parte, se partiamo dall’assunto che l’anagrafe segnali questo cambiamento a un contraente terzo a questo punto può contestualmente segnalare il nuovo numero di CIE. (Poste mi avrebbe comunque chiesto la CIE da scansionare, ma l’addetto ha anche aggiornato le info)

    1. mestessoit

      Se rifai un documento di identità per qualsivoglia ragione, quello precedente non è più legalmente valido. Contrattualmente parlando, deve essere modificato se quello vecchio era in uso per un contratto (fra l’altro, tecnicamente parlando sarebbe obbligo del contraente segnalare questo fatto, e sempre tecnicamente parlando potrebbe anche essere contrattualmente sanzionata una omissione di questo tipo).

      “D’altra parte, se partiamo dall’assunto che l’anagrafe segnali questo cambiamento a un contraente terzo a questo punto può contestualmente segnalare il nuovo numero di CIE”

      No, non sarebbe valido. Solo il contraente ha l’obbligo contrattuale di segnalare cambiamenti di questo tipo, non soggetti terzi. E vale la parola del contraente, non quella della PA salvo indagine degli organi di polizia. Se il contraente fornisce dati falsi od incongrui, ne risponde personalmente nelle sedi preposte, ed il contratto può venire rescisso.

  3. Roberta Nisii

    Mi sembra che non abbiamo un quadro completo. Ad es. se fai una nuova CdI, la vecchia, anche se era valida, viene annullata. Non credo che tu possa avere due carte entrambe valide, no? Quindi ci sta ricevere la notifica. Da informatico dovresti sapere che avere un flusso che comporta un tag (carta scaduta/non più valida) e un altro che alimenti un DB sono due cose diverse. Quindi la ragione potrebbe essere questa, tanto più che loro devono avere la fotocopia a quanto pare. Poi sono con te: lasciare lavori manuali quando si potrebbero informatizzare è una follila. Lo è di meno se pensi che i dipendenti pubblici sono praticamente illicenziabili e quindi se li hai e ci spendi, tanto vale farli lavorare ;)

    1. .mau. Autore articolo

      no. Come ho scritto, loro hanno il dovere di chiedermi un documento di identità se voglio fare un’operazione, e quando vedono che il documento non è quello indicato mi devono far rifare il tutto. D’altra parte io ho cambiato carta d’identità “per deterioramento”, non per furto, e se qualcuno avesse usato la mia vecchia carta l’impiegato dell’anagrafe avrebbe passato seri guai.

  4. Silvia

    Non ho capito: le Poste ti chiamano a casa per azioni commerciali, dato che sei cliente Bancoposta? (E tu hai dato il consenso a ciò????)
    Per il discorso della carta d’identità, se vero, mi piacerebbe capire che sistema hanno messo in piedi: non credo siano le anagrafi a comunicare le variazioni, piuttosto posso immaginare che periodicamente le Poste mandino una richiesta per verifica. (In fase di apertura di un conto corrente e identificazione del cliente, in banca, tu sai quale, gli operatori sarebbero tenuti a verificare il documento di riconoscimento con l’ente che lo ha rilasciato e poi a controllare su varie banche dati/fonti che non sia fra i documenti rubati). Ma a questo punto perché Poste non fan campagne di invito in filiale del cliente per l’aggiornamento del documento (e poi magari con l’occasione ci prova con offerte d’investimento)?

    1. .mau. Autore articolo

      le poste mi hanno chiamato perché era scaduto il mio investimento. (e questo lo farebbe una qualunque banca). Ma poi prima di parlare di investimenti hanno richiesto di aggiornare.
      Ora, checché ne dicano gli altri, il contratto in essere era ovviamente valido perché quando l’ho fatto la vecchia carta d’identità era valida. Se mi avessero chiesto un documento di identità (loro diritto/dovere) e dopo aver visto che era cambiato avessero aggiornato l’anagrafica, di nuovo non ci sarebbe stato problema. Questa storia mi infastidisce, invece.

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