La scorsa settimana è stata ufficialmente presentata la struttura che verrà spostata in Tim Enterprise. Non ci sono ancora nomi di persone, perché ci sarà sicuramente il mercato delle vacche, ma la cosa è importante perché è il primo vero tassello dello spezzatino TIM.
Per quanto riguarda l’altro tassello, la rete, l’offerta non vincolante da parte di CDP e Macquarie, dopo quella di KKR, smuove sicuramente le acque per due motivi. Il primo è che comunque Vivendi non può continuare a far finta di nulla e valutare la rete 31 miliardi: capisco che voglia rientrare dei soldi persi ma non c’è trippa per gatti. La seconda è più sottile e politica. Se ricorderete, con Draghi si pensava che Open Fiber avrebbe comprato la rete TIM. È arrivata Meloni, e per bocca del suo esperto Alessio Butti ha controbattuto “macché, è NetCo che deve assorbire OpenFiber!” (come scrissi, l’idea avrebbe anche più senso ma fa i conti senza l’oste, una decina di migliaia di persone di troppo. Che succede ora? I due soci di OpenFiber comprano sì NetCo, ma al di fuori di OpenFiber, che alla fine sarà probabilmente fatta assorbire. Così formalmente è Tim che comprerà e Meloni sarà contenta.
Naturalmente tutto questo continua a essere fatto sulla pelle di noi poveri dipendenti…
Ultimo aggiornamento: 2023-03-07 12:35