caporalato?

A proposito del caos elezioni in Sicilia, con centinaia di presidenti di seggio e scrutatori che non si sono presentati, leggo che tale Mariangela Di Gangi ha affermato

«Siamo tutti sconvolti quando i caporali pagano i braccianti 3 euro l’ora ma non diciamo niente quando lo Stato paga 3 euro l’ora i Presidenti e le Presidentesse di Seggio e anche meno gli scrutinatori e le scrutinatrici! Il caos di oggi è solo colpa del “Caporalato di Stato” di chi pensa che 280 euro per quattro giorni di lavoro pressoché ininterrotto siano una cifra decente da spendere nel momento chiave della democrazia.»

Non so chi sia Mariangela Di Gangi: considerando che SiciliaNews24 non si prende la briga di spiegarcelo immagino che sia una politica sicula abbastanza famosa. Detto questo, e lasciando stare le storie tipo “sì, ma a stare nei seggi elettorali non ti stanchi” (sì, ma c’è anche una responsabilità maggiore) il mio punto è un altro. Quelle frasi avrebbero senso se non si trovassero presidenti di seggio e scrutatori e si dovesse andare alla loro caccia. Qui parliamo di una cosa diversa: persone che hanno espressamente accettato di farsi pagare 3 euro l’ora per una trentina d’ore di lavoro e poi hanno cambiato idea all’ultimo momento, rendendo le cose molto più difficili. Seguendo la logica di Di Gangi, costoro hanno forse deciso di fare un’azione eclatante contro il caporalato?

Ultimo aggiornamento: 2022-06-16 09:42

9 pensieri su “caporalato?

  1. Stefano Scardovi

    Mia figlia, scrutatrice in un seggio, ha preso 190 euro per 3 ore di lavoro al sabato e 18 la domenica/inizio lunedì. Da queste 21 ore lei ne ha tolte 5 su indicazione del presidente come pause pranzo/cena.

    190/21 = 9 euro l’ora al netto di ogni imposta. Ovvero quanto 3 ore sotto un caporale.

  2. dario

    Tra l’altro, per legge, è previsto il riposo compensativo che, almeno per i lavoratori dipendenti, è retribuito

    1. Stefano Scardovi

      Sarebbe il caso di giungere ad un’equità anche in questo campo.
      Perché i dipendenti prendono riposo compensativo retribuito e tutti gli altri (liberi professionisti, contratti atipici, ecc.) no?

      Vale anche per me come consigliere comunale, tutto ciò che tolgo al mio lavoro per servizio alla collettività non viene considerato a differenza di altri colleghi.

  3. mestessoit

    Se non erro i presidenti di seggio sono inseriti in un elenco a parte non so bene in che modalità (“l’ho fatto una volta e non ne esco più”, “mi trovavo di lì per caso”, etc), e da lì vengono poi chiamati, e non si possano rifiutare preventivamente se non dietro presentazione di certificati vari. Ci deve essere un gabolone nell’immediatezza della chiamata, che tutti per la nota partita chiave del Palermo han ben deciso di sfruttare (che mme frega a me delle elezioni, tanto si sa chi vince c’è il Palermo!).

    Insomma, i soldi sono un falso problema.

    Quanto alla tizia in questione, in teoria dovrebbe essere di sinistra e estraggo dal suo sito “Mariangela Di Gangi dal 2012 al 2022 è stata presidente del Laboratorio Zen Insieme, la più antica associazione di volontariato del quartiere ZEN 2 di Palermo impegnata nella creazione di percorsi innovativi…”

    1. Stefano Scardovi

      La rappresentante di lista dovrebbe limitarsi a cantare anziché disturbare il lavoro dei presidenti.

      A parte la battuta triste e scontata vorrei dire che solo una volta sono stato rappresentante di lista, ho letto il manuale operativo del seggio e ad ogni dubbio ero guardavano me che gli spiegavo come trattare la scheda. In modo equo per chiunque fosse il voto. Forse per questo non mi hanno più chiamato come rappresentante di lista.

      Purtroppo anche nei seggi è arrivata la contrapposizione piuttosto che la collaborazione. Perché ogni rappresentante di lista dovrebbe prima prendere in considerazione la sacralità del voto e che quindi ogni voto venga conteggiato correttamente e solo in seconda battuta preoccuparsi della propria vittoria.

      1. mestessoit

        Non stento a credere che non ti abbiano più chiamato come rappresentante di lista. Oggi valgono i risultati (ho vinto n schede) non il modo in cui hai raggiunto il risultato specie in posto come Como dove il divario era sui 500/600 voti

  4. .mau. Autore articolo

    leggendo l’articolo noto che la stragrande maggioranza dei presidenti ha rinunciato all’incarico, cosa che presumo sia stata fatta con un certo anticipo.
    Posso immaginare che uno non se la senta più di fare il presidente di seggio, ma appunto lo dice prima in modo che il prefetto o chi per lui possa trovare un sostituto in tempo…

    1. mestessoit

      Sì, ma quando ti rinunciano in maggioranza il problema è di tipo sistemico, alias, non deriva dalla scarsa remunerazione ma appunto da altri motivi. Se non li sani, non risolverai il problema.

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