Martedì scorso, mentre ero uscito dall’ufficio per comprarmi un po’ di pane e farmi la schiscetta, ho cominciato di colpo a non sentirmi troppo bene, tanto che a cena ho mangiato ben poco. Ieri mattina lavoravo da casa, ma verso le 11:30 ho cominciato a stare davvero male, con lo stomaco in subbuglio. A questo punto ho preso un tampone faidatè, per la prima volta dall’inizio della pandemia. Risultato: zero su zero, come si vede.
Solo che nel pomeriggio la febbre mi era salita a 37.8, e così ho deciso di fare un tampone rapido “ufficiale”. Vado nella farmacia che li fa senza prenotazione dalle 15:30, ma mi dicono che il farmacista non c’è e arriverà verso le 16:15. Vabbè, mi dico, c’è la “casa di comunità” a Villa Marelli, dove di per sé avrebbe anche lo studio il mio medico di base… se non fosse che ieri era vigilia di un festivo e quindi non ci sarebbe stato. Vado lì, scopro che tutti continuano a chiamarla “guardia medica”, e che non posso andare direttamente ma devo prima telefonare al numero unico 116.117. Chiamo, dopo tre o quattro minuti rispondono, prima con triage e poi con medico che mi dice “deve andare in farmacia a farsi un tampone”. Lì ho scoperto un bellissimo comma 22: non posso entrare in guardia medica senza tampone, ma non posso fare il tampone se ho più di 37.5 di febbre. Per fortuna il farmacista ha avuto compassione e me l’ha fatto lo stesso: di nuovo, tutto negativo. Del resto non avevo problemi di respirazione e il mio smartwatch mi dava un 99% di saturazione.
La febbre è ancora salita nel pomeriggio, ho visto un 39.4 ma probabilmente era dovuto al fatto che ero raggomitolato; ma comunque i 38.5 li ho toccati. Alla fine il medico di base mi ha comunque richiamato e più o meno rassicurato: a quanto pare sta girando un’influenza intestinale. Oggi provo a starmene tranquillo, se domani sono ancora messo male tornerò dal dottore – sperando che il tampone sia ancora valido :-)
Solidarietà
solidarietà anche al collega medico di base, che ti ha contattato nonostante nion fosse tenuto. E a sentire certi giornali, lavoriamo tre ore al giorno per 5 giorni alla settimana…
manfatti ho molto apprezzato che mi abbia chiamato!