le “non provocazioni”

Non troverete più su Twitter (ma la rete non dimentica…) il testo qui a fianco. La persona in questione ha protetto l’account perché – pare – “si è sentita bullizzata dai commenti ricevuti”.

Di per sé chiedersi se il Cern abbia una qualche utilità è una domanda perfettamente legittima. (Non rispondete “beh, è il Cern che ci ha dato il WWW; quello in effetti potrebbe essere un argomento contro di esso). Non chiedo neppure che felycia999 argomenti il suo pensiero: scrivere “per me il Cern è del tutto inutile” va benissimo. Quello che mi chiedo è se è una troll oppure proprio non ci arriva a capire che scrivere “domanda non provocatoria” è una provocazione, o perlomeno fa partire i commenti più o meno educati. È però vero che felycia999 è una di “quelli che mette mattone accanto a loro nome per fare capire che preso in testa da piccoli”, come dice il finto Boskov

Ah: tutti questi link li ho trovati sul mio socialino di nicchia. Non avrei mai perso tempo a rispondere a un tweet del genere.

Ultimo aggiornamento: 2022-05-31 09:13

4 pensieri su “le “non provocazioni”

  1. Bubbo Bubboni

    Mah, anche io mio chiedo perché non criticare il tale ente portando delle motivazioni a sostegno della proprie idee. Sarebbe facile come provare cento volte che una certa equazione non poi così sbagliata. Viceversa non sarebbe affatto difficile come pensare qualcosa di realmente nuovo e rischiare dei fondi per vedere se è giusto.

  2. nicola

    Mi permetto di dissentire. A volte veramente si vogliono fare domande all’apparenza un po’ stupide perché si ignorano cose. Questa era anche legittima. Il problema era che, subito dopo, si rispondeva da sola, senza nessun argomento alla propria tesi, dicendo che non serve a nulla. Mentre è facile argomentare che la maggior parte degli oggetti che usiamo provengono dalla ricerca di base di qualche anno fa, a cominciare dall’elettricità per finire con i GPS, argomentare che il CERN non abbia ripercussioni sulla vita di tutti i giorni è un’affermazione che potrebbe essere vera, ma andrebbe molto circostanziata. Non ha un impatto immediato sulla vita quotidiana, ma sicuramente lo avrà, in modo imprevedibile, fra 10, 20 o più anni. Insomma, una domanda stupida da cui si poteva imparare qualcosa, ma è stata usata per creare divisioni e rimanere ognuno nel proprio orticello. In questo modo, quella stessa domanda, diventa addirittura pericolosa, perché alimenta false credenze. Quindi “domanda non provocatoria” è vero se ti poni in ascolto. E’ falso se ti poni “io so io e voi nun siete un cazzo!”.

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