Sono in tanti a raccogliere aiuti per l’Ucraina; tra questi c’è anche Esselunga, che come fa spesso in questi casi sceglie una forma di “donation matching”. In pratica, se uno devolve 500 punti Fidaty – l’equivalente di cinque euro nei cataloghi a premi – Esselunga darà 10 euro alla Croce Rossa. Fin qua nulla di particolare, e non sarò certo io a invitarvi a donare in questo modo o se per questo in un qualunque altro modo. Quello che però ho notato è la frase finale: «Per te in omaggio un pacco di pasta da 500 grammi Esselunga di filiera 100% italiana.»
Lasciamo da parte le possibili battute sul fatto che spesso la filiera sarà italiana ma c’è chi si lamenta perché il grano arrivava da Ucraina e Russia, visto che a quanto pare non arriva grano duro dall’Ucraina (ma dalla Russia un po’ sì) mentre si importa grano morbido. C’è però un’altra cosa che mi chiedo. Non è la prima volta che in questi casi Esselunga dà un omaggio: una decina d’anni fa mi ricordo che dando punti per il WWF consegnavano una t-shirt. La mia ipotesi è che ci siano problemi fiscali nella pura donazione di punti, e quindi quello che viene fatto passare come un omaggio è in realtà un prodotto che viene “acquistato” con i nostri punti (a carissimo prezzo, ma questo è irrilevante dal punto di vista fiscale), mentre la donazione segue un’altra strada formalmente slegata dai punti offerti. Mi affretto ad aggiungere che non sto assolutamente mettendo in dubbio che se Esselunga riceverà chessò dieci milioni di punti allora devolverà 200.000 euro: il mio è un puro dubbio contabile. Qualcuno esperto del campo sa dirmi se ci ho azzeccato?
Lo scorso aprile scadevano i punti Fìdaty, e per quanto mi riguarda ne ho usati una parte in beneficenza. A ciascuna donazione era associato un omaggio, nella fattispecie un taccuino con stampate in copertina delle fragole, frutto che con Esselunga ha un nesso ben noto, ma nulla di riconducibile all’iniziativa in questione; peraltro sono stati disponibili per il ritiro solo parecchi mesi dopo.
Non so, ma mi pare strano, perché a mia memoria sia con Conad che con UnicoopFI potevi donare i tuoi punti ad alcune Onlus o iniziative benefiche, ma non ricevevi alcun omaggio (alla Conad avevano un sistema interessante che ho utilizzato: se non raggiungevi il minimo di punti necessario all’ottenimento di un premio ma ne avevi comunque un certo quantitativo, potevi devolvervi e scegliere fra alcune onlus. Per 5 minuti mi sentivo più buona)