A gennaio l’inflazione ha sfiorato il 5% su base annua (o magari l’ha anche superato, dipende dall’indice scelto), con una crescita dell’1,6% in un mese. Certo, il rialzo dei prezzi dell’energia conta moltissimo, ma quei costi si stanno ripercuotendo anche sui beni di prima necessità.
Certo, qualcuno può pensare che questi tassi siano bazzecole rispetto a quelli degli anni ’70, quando si viaggiava intorno al 20% annuo: ma c’è una grande differenza. Se guardate le serie storiche dell’inflazione e dei BOT a 12 mesi, si vedrà che questi ultimi davano un rendimento netto positivo. In pratica la lira si indeboliva rispetto alle altre monete, ma chi aveva soldi da parte riusciva a guadagnarci comunque. Invece l’ultima asta dei BOT ha avuto – come del resto immagino le precedenti – un rendimento negativo: in pratica lo Stato risparmiava sui prestiti in valore assoluto, senza contare il deprezzamento del denaro causa inflazione. D’accordo, questa mia analisi è davvero semplicistica: però è un fatto che questa inflazione mi pare molto più pericolosa di quella di mezzo secolo fa.
Caro mau, l’inflazione è la migliore tassa patrimoniale che esista! Qualsiasi partito politico che cercasse di introdurre una patrimoniale diciamo del 3%, vedrebbe la popolazione insorgere (con conseguenze elettorali evidenti).
Invece sottrarre il 3% sotto forma di inflazione non fa rumore e (chissà perché) lascia la popolazione indifferente.
Inoltre l’inflazione colpisce tutti, anche il cash nascosto sotto il materasso, mentre una patrimoniale può ragionevolmente colpire solo i conti correnti.
Per un Paese come il nostro, MOSTRUOSAMENTE indebitato, l’inflazione è una manna.
Tu dirai: ma ne paga le conseguenze la gente comune! Certo! I debiti che continuiamo ad accumulare li dovrà pagare la gente comune in un modo o nell’altro!
nì. È vero che l’inflazione è una tassa patrimoniale mascherata, ma come scrivevo nel post la situazione degli anni ’70 e ’80 era diversa: bastava mettere i soldi in BOT anziché sotto il materasso e si guadagnava più di quanto si svalutasse la moneta. (Certo che poi il risultato è stato il deficit abnorme del bilancio pubblico, ma questa è un’altra storia).
avete vluto i comunisti? e adesso questo e’ il risultato: dipendenza dalla Russia, mondo inclusivo [inclusa la poverta’]
L’inflazione è una strana bestia, economicamente parlando.
Per prima cosa non è importante per tutti allo stesso modo, quindi il fatto che ci sia una grande diversità di vedute è normale. Inoltre i suoi effetti sull’economia “reale” hanno una velocità molto diversa a seconda del suo valore assoluto: rapido se è alta, ma molto lento se bassa. Anche questo dettaglio non aiuta certo a percepirla correttamente.
Se è troppo bassa, per gli economisti è una grandissima jattura, ma non necessariamente per la “gente comune”. Con la guerra in atto, l’inflazione salirà ancora, ma una volta che l’occupazione sarà “conclusa”, e non credo durerà tanto la prima fase, cosa succederà dopo? Il new normal saranno sanzioni sempiterne, e quindi inflazione mediamente più alta, oppure si ritorna al tutti come prima?
Una differenza sostanziale dagli anni ’70 cmq è che l’inflazione di oggi è UE-wide. Sì, certo, l’inflazione italiania sarà un pò più alta di quella tedesca perché siamo più malconci, ma stai sicuro che colpisce tutti stavolta, mica solo noi. E l’antico detto “mal comune mezzo gaudio” non potrebbe essere più vero, oggigiorno. Vuol dire che gli effetti nefasti saranno meno gravi, mediamente, di allora.
in questo momento l’inflazione in eurozona è leggermente più alta di quella italiana, a dire il vero.
Non credo che qualcuno compari l’inflazione attuale con quella del passato, non ha senso per cause, gestione e scenario globale.
E non credo che qualcuno abbia dubbi sul fatto che oltre a guerra, covid e disastro ambientale anche l’inflazione attuale sia un problema di difficilissima gestione.
Quello che è strano è che negli anni passati economisti e politici erano una banda di allegri zuzzerelloni ignoranti, mentre adesso abbiamo ai posti di combattimento il meglio del meglio della crème de la crème eppure…