[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing]
Tradizione vuole che gli ospiti di Novacon – il ritrovo annuale dei fan SF del Regno Unito – scrivano un racconto per i partecipanti. Questo libro raccoglie alcuni di quei racconti. Naturalmente c’è un problemuccio: gli autori vivono con i proventi dei loro testi, e quindi è difficile che in qualcosa di regalato ci siano delle gemme. In effetti il livello delle storie è molto disuguale: soprattutto le prime sono più deboli, almeno a mio giudizio. Ecco un commento monolinea per ciascun racconto:
▪ Chiron (Stephen Baxter): Buona vecchia SF hard.
▪ The Spheres (Iain M. Banks): L’introduzione spiega come è nato il racconto (tagliato da un libro); ma non mi pare che il testo da solo regga.
▪ Acts of Defiance (Eric Brown): Variazione su Fahrenheit 451 che non aggiunge nulla.
▪ Heatwave (Anne Nicholls): Bella idea, ma con troppi buchi nella trama.
▪ Alien TV (Paul McAuley): L’idea sarebbe stata carina, ma arrivati alla fine l’autore si è perso.
▪ Canary Girls (Kari Sperring): Non l’ho capito.
▪ Softlight Sins (Peter F. Hamilton): In una parola: fantastico.
▪ Erie Lackawanna Song (Justina Robson): la fine è un anticlimax.
▪ Through the Veil (Juliet E. McKenna): I fantasmi possono diventare davvero reali. Bello!
▪ The Coming Of Enkidu (Geoff Ryman): Evocativo, ma non ho capito come finisce.
▪ Red Sky in the Morning (Adrian Tchaikovsky): Forse un po’ troppo fantasy, ma comunque carino.
▪ The God of Nothing (Ian R. MacLeod): Anche se il finale è divertente, il testo è troppo stiracchiato.
▪ The Ships of Aleph (Jaine Fenn) Fantastico!
▪ Bloodbirds (Martin Sketchley): Stora troppo triste per i miei gusti.
(Ian Whates (ed), Burning Brightly : 50 Years of Novacon, Newcon Press 2021, pag. 258, € 6,03, ISBN 9781914953033 cartaceo)