Che dire di questo estratto dalle “Memorie dalla casa dei morti”, parte di una collana (“Nativitas”) di libriccini appunto natalizi e che non esiste nemmeno più in edizione cartacea? Mah. La prosa di Dostoevskij è indubbiamente favolosa, e ben resa dalla traduzione di Alessandro Niero: sembra proprio di essere lì in quella “prigione” – il termine è piuttosto diverso da quello che pensiamo – e osservare i detenuti nei loro preparativi per la festa di Natale e nel rapido ritorno allo stato abituale. Però mi resta il sospetto che l’operazione non abbia molto senso: si direbbe più un testo da antologia che un libro vero e proprio.
(Fedor Dostoevskij, Le feste di Natale, Interlines 2007, pag. 47, € 1,99 (ebook), ISBN 9788882124809, trad. Alessandro Niero)