Nei giorni scorsi Anna si è presa l’influenza. Anche se i sintomi non avevano nulla a che fare con il Covid, il medico di base le ha comunque prescritto un tampone (molecolare, claro) che è andata a fare venerdì 3 a mezzogiorno. Saltata la coda di tutti quelli che non avevano prenotazione è uscita, e ha dato un’occhiata al foglio col referto, dove era indicata la data in cui avrebbe potuto ritirarlo: venerdì 10 (sì, dicembre di quest’anno). Ok, tra le altre cose c’era anche scritto che in caso di risultato positivo all’HIV il referto poteva solo essere consegnato a mano dal medico, ma lasciamo stare.
Anna era molto preoccupata (e arrabbiata, se per questo): però sabato pomeriggio è arrivata una coppia di SMS, dove nel primo si indicava che il tampone era negativo e il secondo avvisava che si poteva scaricare il green pass. Qui abbiamo scoperto – alla buon’ora, mi direte – che il green pass che si scarica non ha nulla a che fare con quello da vaccinazione. Io ero ingenuamente convinto che entrassero tutti i dati: invece quel greenpass funziona solo e unicamente per quanto riguarda il tampone, come potete vedere dai dati in figura. Come corollario ho capito perché si può scegliere in genere se scaricare tutto il greenpass o solo il QR code: il banale motivo è la mal pensata gestione della privacy.
Mi pare però che tutta questa storia dei tamponi sia gestita in modo molto subottimale…
Eh, questi primi anni devono essere una grandissima sofferenza per la burocrazia. Che tragedia tutti questi cambiamenti in così pochi mesi per chi organizza le “riforme” al frenetico ritmo dei decenni!
Voglio però vedere come faranno la proroga del mitico green pass a livello europeo, dalla orginale scadenza di fine giugno 2022. Non riesco a immaginare se sarà lasciato alle singole nazioni, se anche la EU si attrezza per gli anni a venire oppure se lascieranno che le nazioni si tengano quello che si sono inventate senza più la copertura europea.
Tanto le chiavi crittografiche necessarie si diffondono molto, ma molto, facilmente.
Ti aspettavi che il green pass fosse un “elenco” di tutte le cose covid related?
beh, il certificato vaccinale per esempio è così, no? (poi in realtà per quanto riguarda i tamponi basterebbe che fosse indicato l’ultimo, quindi lo spazio necessario non sarebbe poi molto)
Il libretto vaccinale comprende tutte le vaccinazioni. Il certificato te lo rilasciano ad ogni iniezione e comprende solo quella. Alla fine comunque sarebbe inutilmente complesso, anche se semplificherebbe la vita alla gente.
il certificato comprende il numero di dosi fatte e la data dell’ultima dose. Non ci sarebbe un grande problema ad aggiungere la data dell’ultimo tampone.
Il problema al limite è che il formato della certificazione è europeo, ed evidentemente nessuno ci aveva pensato; ma a questo punto quando mandi l’SMS per avvisare che puoi recuperare il certificato ma che se sei vaccinato o guarito da meno di sei mesi ti rimane il “vecchio” greenpass.
Già così le regole per le scadenze stanno diventando parecchio complesse. Metterne due nello stesso certificato mi pare portare pochi vantaggi. Oltre a violare il principio della minore esposizione possibile di dati sanitari.