Per capire se poteva avere senso chiedere l’isopensione, dovrei rimettere a posto la mia posizione previdenziale. Il guaio è che nel 2001 avevo fatto una collaborazione con l’università di Pisa che mi aveva fruttato sei milioni del vecchio conio; quindi ho poco più di 300 euro (il 10%) in gestione separata. Fin qui nulla di male. Però l’università di Pisa si è convinta che io avessi anche lavorato un anno come dipendente per lei, e quindi mi ritrovo un periodo figurativo come statale. Naturalmente questo non è permesso, e bisogna toglierlo.
La scorsa settimana ho provato a prenotare non uno, ma due appuntamenti all’Inps: il primo mercoledì 3 per telefono, il secondo per sicurezza lunedì 8 di persona. Il 4 novembre nessuno mi telefona. Il 5 mi chiamano dall’ufficio dove sarei dovuto andare lunedì (erano due sedi diverse…) dicendomi “attenzione, che questo non è quello territorialmente competente, e deve andare in via Silva” – sede che non dà MAI disponibilità. La signora, davvero molto gentile, mi chiede comunque cosa devo fare: le spiego il problema, mi dice che bisogna sentire l’INPS di Pisa e fa partire una domanda a nome mio, dicendo che se tra qualche giorno non avessi avuto risposta di ricontattarle l’Inps.
In effetti ieri pomeriggio mi è arrivata una comunicazione: «In merito alla sua richiesta avente ID 1-xxxxxxxxxx effettuata all’Istituto INPS in data 05/11/2021, le comunichiamo quanto segue:
Al fine di poter correggere la situazione descritta, si prega di fare domanda telematica di Rvpa (richiesta di Variazione della Posizione Assicurativa).» Mi connetto al sito INPS e faccio la Rvpa richiesta. Poi guardo lo storico: c’è una Rvpa di gennaio, quando evidentemente avevo fatto la stessa richiesta in autonomia. Ripeto: in questo caso non sto chiedendo soldi in più, ma semplicemente che tolgano una cosa che non esiste. Eppure l’Inps non ce la fa proprio :-(
Beh, è facile prevedere la fine della storia. Tra poco meno di un anno (devono avere un timeout per i ticket) ti arriverà la risposta che la RVPA è stata annullata e che sarà valutata quando chiederai la pensione.
Il call center e le sedi territoriali del tale ente sono però un vero sguardo sul futuro. Peccato solo che parlino grossomodo senza traduttore automatico, ma come livello di comprensione del testo e del parlato siamo almeno due generazioni avanti!
ma la mia azienda aveva chiesto se avevo accesso all’isopensione, quindi l’inps aveva una domanda di pensione.
Ahi, beh… un calcolo lo fanno sempre e comunque ma non può essere conosciuto prima… però dopo puoi lamentarti a piacere tramite i soliti canali…
Il problema della distanza temporale tra società e stato si sta generalizzando: ad esempio gli insegnanti quest’anno potevano chiedere di andare in pensione entro ottobre. Ma la legge che norma l’accesso alla pensione ci sarà, forse, a dicembre, quindi tutti quelli che non viaggiano nel tempo non potevano sapere cosa stavano chiedendo.
Come sai, per cercare di mettere a posto la situazione dei tre anni e mezzo nel fondo telefonici, l’anno scorso mi sono decisa a prendere appuntamento all’INPS: a metà agosto, senza Palio, tutti in ferie dopo il lockdown, sono riuscita a fissare un appuntamento in due giorni e a trovare persino una persona non solo esperta (credo abbia curato – fra l’altro – qualche migliaio di esodi), ma anche gentilissima ed efficientissima. Con la collaborazione dei colleghi di Firenze, esperti nel campo postelegrafonici, mi ha ricongiunto d’ufficio i contributi nell’AGO e mi ha scritto personalmente una mail. Il tutto in un giorno.MI ha anche fatto le simulazioni della pensione in varie ipotesi, sconsigliandomi vivamente l’opzione donna (ma comunque non ci rientrerei per età).
Come ovunque in Italia, dove non c’è un’organizzazione che funziona, dipende da chi trovi…
(Beato te che stai valutando la possibilità dell’isopensione! io ho data pensione anticipata 1 luglio 2127: mi ero illusa quest’estate che per questo periodo dell’anno prossimo sarei stata fuori, ci ho sperato fino al 23 di ottobre. Ora mi sa che ci vorranno almeno un altro paio di anni. )
2127 in effetti è un po’ troppo in là :-P
Se non mi licenziano, il 30 novembre 2025 avrò 43 anni e un mese di contributi. Solo che avrei solo 62 anni e mezzo, e quindi la pensione si taglierebbe ancora di più…
Errore di digitazione: 2027, ovviamente. Nel tuo caso a 62 anni e mezzo comunque avresti almeno 10 anni nel retributivo, salvo non passi l’idea di Draghi di permettere uscita a 62 anni ma con ricalcolo tutto al contributivo e l’azienda ti costringesse a scegliere quell’opzione (che è la mia preoccupazione se dovessero fare esodo sì volontario ma con la condizione che si debba forzatamente optare per la soluzione più conveniente per l’azienda con minore permanenza nel fondo).
Al momento la giurisprudenza afferma che puoi licenziare ad nutum solo al giungere dell’età pensionabile, non con i requisiti per la pensione anticipata (del resto, lo dice la parola stessa, sei tu che la chiedi prima)