Non mi pare che questa parola sia attestata nei dizionari italiani, nemmeno nel GLDI, anche se facendo un po’ di ricerche ho trovato qui e qui alcune occorrenze sette-ottocentesche del termine. È un peccato, perché la parola – che deriva dal latino charientismus che a sua volta l’aveva preso dal greco kharientismos, “graziosità di stile”, rappresenta un concetto utilissimo: dire in modo leggiadro qualcosa di insultante. Un esempio tipico è questa risposta: “Ho ricevuto il suo libro: non perderò un istante a leggerlo!”
Trovate un altro esempio in questa “lettera di raccomandazione” tra le mie citazioni matematiche:
Caro Direttore,
scrivo questa lettera per presentarLe John Smith, che ha fatto domanda per un posto nel suo dipartimento. Inizio subito a dirLe che non sono in grado di raccomandarlo a sufficienza. Tra i miei studenti non ne ho infatti alcuno a cui possa compararlo, e sono certo che Lei sarà sorpreso dalle sue conoscenza matematiche.
La sua tesi è il tipo di lavoro che non ci si aspetta di vedere al giorno d’oggi; dimostra in modo chiarissimo quali sono le sue capacità.
Mi lasci dirLe infine che sarà fortunato se riuscirà a farlo lavorare per Lei.