Ormai lo dovreste sapere: una delle battaglie di Wikimedia Italia è quella di rendere liberamente fotografabili e pubblicabili, anche per scopi commerciali, le immagini del nostro patrimonio artistico. Dovreste anche sapere che ampi settori dei nostri governi – non importa di quale colore fossero – da quell’orecchio non ci sentono proprio. Ad ogni buon conto, la scorsa settimana in Commissione Cultura della Camera è stata approvata (all’unanimità…) una risoluzione che
impegna il governo ad adottare iniziative per promuovere, partendo dal recepimento della direttiva 2019/790/EU, una sistematizzazione ed un ammodernamento del quadro giuridico del diritto d’autore e dei diritti connessi, al fine di rimuovere i cosiddetti diritti connessi nel caso di riproduzione di opere delle arti visive di pubblico dominio non aventi carattere originale, come previsto dall’articolo 14 della direttiva UE 790/2019;
(per chi non è avvezzo ai temi, “non aventi carattere originale” significa che non si parla di foto artistiche ma semplicemente delle foto che si fanno per far vedere l’opera in questione.
Ieri un articolo del Sole-24 Ore ha finalmente tirato fuori un po’ di numeri sui ricavi che i musei a oggi ottengono dallo sfruttamento commerciale delle immagini delle loro opere. Veniamo così a scoprire che il tanto lodato accordo quinquennale con Bridgeman Images che avrebbe dovuto far vendere i diritti a chi fa questo mestiere ha portato ai tre musei che hanno firmato il protocollo (i Musei Reali di Torino, la Galleria Nazionale dell’Umbria e la Pinacoteca di Brera) dal 30 aprile 2019 al 31 gennaio 2021 la bellezza di 3550 (tremilacinquecentocinquanta) euro, di cui 616 da Brera (mica la pinacoteca di Pian del Re…).
E i musei che hanno scelto di fare da soli? beh, qualche soldo in più lo prendono, anche se bisogna tenere conto dei costi di gestione che nel caso Bridgeman non ci sono. Per esempio nel 2019 il Mart ha guadagnato 27000 euro. Ma sicuramente chi i soldi se li fa sono gli Uffizi, che nel 2018 – annus mirabilis, almeno a detta del portavoce del museo – hanno ricavato 452.735,50€ con le licenze. Mica pizza e fichi, direte! Certo. Ma per darvi un’idea del giro d’affari del museo, nel 2019 gli incassi dei biglietti sono stati 34 milioni. In altri termini, le licenze per uno dei musei più importanti del mondo “valgono” poco più dell’1% di quanto si ottiene con i biglietti. Secondo voi, insomma, ne vale la pena?
P.S.: A chi preferisce non parlare di soldi ma della necessità per lo Stato di controllare l’uso che viene fatto delle immagini ricordo che ci sono altri articoli del codice civile al riguardo, e che questo non ha nulla a che fare con un presunto “diritto di proprietà per osmosi” (non si può certo parlare di diritto d’autore per un dipinto rinascimentale…)