Ieri sul blog di Google Italia è stato annunciato l’arrivo di Google News Showcase, che tradotto in italiano corrente significa “hanno fatto l’accordo con parecchi editori italiani”. Guardando la lista, spicca l’assenza di GEdI; ma abbiamo Cairo (Corriere della Sera), Caltagirone (Messaggero e Gazzettino), Monrif (Quotidiano Nazionale), Il Fatto Quotidiano, il Giornale e Libero. Insomma, una sventagliata di testate di tutte le tendenze politiche.
Al netto della soddisfazione indicata da tutti gli attori, si riesce a capire che tra qualche settimana Google pagherà anche in Italia i famosi “diritti connessi”, oltre che “la possibilità ai lettori di accedere a contenuti selezionati dietro paywall”, qualunque cosa ciò voglia dire. Repubblica si limita a un trafiletto, mentre La Stampa ricopia più o meno pedissequamente il comunicato: in entrambi i giornali la notizia è nascosta nelle sezioni economia e finanza.
Sarà interessante vedere cosa succederà tra un paio d’anni, secondo me. È vero che senza giornali le Big Tech non possono postare articoli (tranne quelli di cronaca, che già da un po’ possono essere composti da intelligenze artificali…), ma è anche vero che c’è un grande rischio che i quotidiani diventino lentamente una propaggine della Grande G. Chi vivrà leggerà…
“ma è anche vero che c’è un grande rischio che i quotidiani diventino lentamente una propaggine della Grande G. Chi vivrà leggerà…”
Per certi versi è già una certezza ora, almeno per corriere e repubblica. Nel senso che molto traffico arriva da ricerche di utenti, e che questo a sua volta determina la presenza (o l’assenza) di determinati contenuti. I locali hanno un maggior numero di utenti regolari, ma presumo dagli accordi che la quota da ricerche sia tutto fuorché marginale.